Il presidente Ganau a Palermo per i settant’anni di autonomia siciliana

dal 09/03/2017 al 09/03/2017 -  

Palermo, 9 marzo 2017

«La Sardegna e la Sicilia furono protagoniste insieme alle altre regioni speciali del nuovo faticoso cammino delle autonomie regionali, tracciando il percorso per l’affermarsi, dopo oltre vent’anni, delle regioni ordinarie che oggi  troppo spesso confondono l’esigenza di difendere la specialità come una fastidiosa anomalia e un ingiustificato privilegio».

Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Gianfranco Ganau  intervenendo questo pomeriggio a Palermo come ospite del convegno promosso dall’Assemblea regionale siciliana e dall’Università di Palermo, in occasione dei settant’anni di autonomia siciliana.

«La differenziazione dell’ordinamento giuridico degli enti regionali non sono rivendicazioni da giustificare – ha ribadito il massimo rappresentante dell’Assemblea sarda -   ma precise esigenze costituzionali, tratte del nostro ordinamento che non si possono ignorare».

Il presidente Ganau si è soffermato sulla nascita della regione autonoma sarda,  caso forse unico nel panorama nazionale che ha consentito di creare quello spiccato senso identitario che fa oggi dei sardi un popolo.

«Le istanze autonomiste, con le varie sfumature federaliste, sovraniste ed  indipendentiste – ha aggiunto - sono oggi in netta ripresa ed ampiamente rappresentate sia in Consiglio regionale, sia nelle istituzioni locali e sia nella popolazione che vede spesso nell’insufficiente facoltà di autodeterminazione uno dei limiti più gravi al proprio sviluppo. Lo dimostra chiaramente l’esito del voto sul referendum costituzionale  - ha proseguito Ganau - che ha visto registrare in Sardegna una partecipazione piuttosto alta rispetto alle ultime regionali e questo perché, nonostante tutte le rassicurazioni sbandierate, la riforma è stata vissuta come un attacco all’ autonomia regionale. E’ evidente che non arretreremo di un passo sulla specialità, l’esperienza autonomistica è tutt’altro che conclusa – ha aggiunto. La Sardegna che non si è mai sottratta ai suoi doveri di solidarietà nei confronti del Paese chiede una reale integrazione economica, sociale, politica ed istituzionale,  il rispetto dell’identità etnico-linguistico e  culturale. Sono convinto – ha concluso il presidente -  che solo in un sistema federalista rafforzato potremo avere la forza di valorizzare la nostra autonomia speciale».