Doppia preferenza di genere, rappresentatività politica e democraticità, sono le principali esigenze a cui rispondono le ipotesi di modifica della legge elettorale statutaria, illustrate questa mattina dal presidente del Consiglio alla Conferenza dei capigruppo
dal 08/02/2017 al 08/02/2017 -Cagliari, 8 febbraio 2017 – Doppia preferenza di genere, rappresentatività politica e democraticità sono i punti cardine della proposta di riforma statutaria per la modifica della legge elettorale che il presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Gianfranco Ganau ha illustrato questa mattina nella Conferenza dei capigruppo.
«Avevo preso l’impegno di definire una proposta che colmasse una lacuna inaccettabile dell’attuale legge elettorale – dichiara il massimo rappresentante dell’Assemblea sarda – costituita dall’assenza di misure incisive che rendano finalmente effettiva la rappresentanza di entrambi i generi. Con l’introduzione della doppia preferenza di genere – chiarisce il massimo rappresentante dell’Assemblea sarda – e cioè la possibilità per l’elettore di esprimere due preferenze, una per il candidato donna e una per il candidato uomo, introduciamo l’unico strumento realmente in grado di garantire una congrua presenza di entrambi i generi nell’Assemblea rappresentativa della Sardegna, perché la sola garanzia della presenza nelle liste - che nella proposta di modifica portiamo al 50 per cento - non è da sola uno strumento sufficiente».
Durante il tradizionale incontro con la stampa di inizio anno, il presidente del Consiglio aveva anticipato di aver affidato agli uffici consiliari l’incarico di modificare l’attuale legge elettorale. «Come è noto – sottolinea Ganau - ci sono stati rilievi da parte della magistratura sull’interpretazione della disposizione che riguarda l’inclusione delle forze politiche che, nel riparto dei seggi a livello regionale, non hanno ottenuto seggi a quoziente intero, ma che hanno comunque conseguito un risultato elettorale non trascurabile; rilievi che hanno portato più volte a modificare la composizione dell’assemblea, rischiando di incidere sull’operatività dell’attività legislativa. Ho chiesto – aggiunge il presidente del Consiglio – di predisporre delle modifiche alla legge elettorale, in grado di correggere le storture di quella attualmente in vigore e adeguarsi alle regole della parità di genere. È un tentativo di correggere le deformazioni rispondenti ad una logica di autoconservazione che hanno portato, colpevolmente, a non garantire da una parte un’adeguata rappresentanza di genere, e dall’altra una rappresentanza politica corrispondente sino in fondo ai voti espressi dagli elettori. Come nel caso del candidato presidente della coalizione “Sardegna Possibile” – prosegue Ganau - che ha ottenuto un riconoscimento alto, superando la soglia del 10%, al quale però non viene garantito il diritto di tribuna in Consiglio regionale. Perché è inaccettabile che quel 10% dei sardi non venga rappresentato nella propria Assemblea. A questa esigenza – sottolinea ancora il presidente del Consiglio - risponde inoltre la previsione di far partecipare all’attribuzione dei seggi anche i gruppi di liste coalizzati a coalizioni che non superano la soglia del 10%, ma che arrivino almeno al 5%. Sempre per garantire un alto livello di rappresentatività – aggiunge - si introduce una soglia interna molto bassa, pari al 2%, che seppur utile a garantire coalizioni non particolarmente eterogenee, risponde alla realtà politica della Sardegna, caratterizzata da numerose formazioni politiche di carattere regionalista. Ho pensato che non fosse più rinviabile la definizione di una nuova legge elettorale che tenesse conto di tutti questi aspetti. Per questo stamattina – conclude il massimo rappresentante dell’Assemblea sarda – ho consegnato formalmente ai capigruppo le modifiche alla legge elettorale con l’unico obiettivo di aprire la discussione sull’argomento, partendo da un testo già definito che comprenda il superamento delle attuali criticità».
MG.L.