CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XV LEGISLATURA

PETIZIONE n. 10/XV

presentata da
Maucioni Piludu Francesca e più

il 23 agosto 2017

Affinché la proposta di legge "Norme in materia di consenso informato e di dichiarazioni di volontà anticipate nei trattamenti sanitari" sia definitivamente approvata dal Senato entro l'attuale legislatura

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In attuazione di quanto disposto all'articolo 50 della Costituzione della Repubblica italiana e all'articolo 1 dello Statuto speciale per la Sardegna in materia di petizioni, ed in applicazione degli articoli 103 e 104 del Regolamento interno del Consiglio regionale,

i sottoscritti

premesso che:
- l'articolo 2 della Costituzione stabilisce che "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo (...)";
- l'articolo 32 della costituzione dispone che: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana";
- l'articolo 1 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea recita: "La dignità umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata e tutelata";
- il secondo comma dell'articolo 3 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea stabilisce che: "Nell'ambito della medicina e della biologia devono essere in particolare rispettati il consenso libero e informato della persona interessata, secondo le modalità definite dalla legge (...)";
- il diritto alla vita costituisce un principio assoluto di ogni persona, al pari del rispetto della dignità umana e della consapevole autodeterminazione nella scelta dei trattamenti sanitari a cui sottoporsi;
- i principi sopra enunciati fanno parte del patrimonio di principi che sorreggono lo Statuto della Regione autonoma della Sardegna, considerato l'espresso richiamo contenuto nel primo articolo dello stesso Statuto sardo;

considerato che:
- è in corso di espletamento l'iter parlamentare della proposta di legge "Norme in materia di consenso informato e di dichiarazioni di volontà anticipate nei trattamenti sanitari al fine di evitare l'accanimento terapeutico";
- tale proposta di legge costituisce diretta e immediata applicazione dei principi costituzionali e di quelli contenuti nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea;
- la proposta è stata licenziata dalla Camera dei deputati e quindi trasmessa per la sua approvazione al Senato della Repubblica il 20 aprile 2017;
- la XVII legislatura avrà termine nel febbraio 2018 e pertanto vi è la concreta possibilità che la proposta di legge possa non vedere concluso il suo iter di approvazione;
- lo stesso Presidente del Senato Sen. Pietro Grasso ha manifestato pubblicamente ed esplicitamente la gravità di una eventuale non approvazione;
- solo alcune forze politiche sono contrarie all'approvazione della proposta di legge, tuttavia nelle prime settimane si sono tenute, nella Commissione del Senato, 70 audizioni di esperti, un numero doppio rispetto a quelle della Camera e triplo rispetto alla normalità di altri provvedimenti passati attraverso la stessa Commissione, come, ad esempio, il testo sulla sicurezza professionale. Dopo la fase delle audizioni, sono stati depositati circa 3.000 emendamenti, di cui 1.500 presentati da Alternativa Popolare;
- oggi in Italia non esistono norne che diano al paziente o a un suo fiduciario la possibilità di esprimersi sul prolungamento o sull'interruzione delle cure che lo riguardano. La legge in discussione colmerebbe un vuoto che in passato è costato lunghe, dolorose battaglie legali, come quelle che hanno interessato Eluana Englaro, Piergiorgio Welby e, in Sardegna, Giovanni Nuvoli e Walter Piludu. Nuvoli ad Alghero e Piludu a Cagliari si sono appellati all'articolo 32 della Costituzione e hanno chiesto che i tribunali di appartenenza ordinassero alle Asl di staccare il respiratore e di assicurare loro, con una sedazione profonda, una buona morte. Se il primo si è trovato di fronte al no del tribunale di Sassari e si è lasciato morire, per protesta, di fame e di sete, il secondo, dopo una tenace e sofferta battaglia durata due anni, ha infine trovato a Cagliari un giudice che ha applicato il dettato della Costituzione, autorizzando un medico a mettere fine alla sua lunga agonia. Ma non è accettabile che le persone siano costrette a rivolgersi a un giudice per ottenere il rispetto dei diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione, affrontando, tra l'altro, il rischio (proprio dell'attività giurisdizionale) di decisioni fra loro difformi. A carenze normative e dubbi interpretativi si può e si deve ovviare attraverso una legge ordinaria: quella licenziata dalla Camera ad aprile e attualmente ferma al Senato, che va approvata immediatamente;
- la presente petizione è sottoscritta anche da tutte le persone contenute nell'allegato elenco,

chiedono

al Consiglio regionale l'impegno a farsi interprete nei confronti dei Senatori della Repubblica dell'auspicio che la proposta di legge "Norme in materia di consenso informato e di dichiarazioni di volontà anticipate nei trattamenti sanitari al fine di evitare l'accanimento terapeutico", sia definitivamente approvata entro il corso dell'attuale legislatura.

F.to Maucioni Piludu Francesca