CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XV LEGISLATURA

PETIZIONE n. 6/XV

presentata da
Manca Pierpaolo e più

il 6 luglio 2016

Petizione per l'adozione di un provvedimento di legge che dia attuazione dell'articolo 33, comma 2, della legge regionale 23 dicembre 2005, n. 23 (Reddito di cittadinanza)

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In attuazione di quanto disposto all'articolo 50 della Costituzione della Repubblica italiana e all'articolo 1 dello Statuto speciale per la Sardegna in materia di petizioni e in applicazione degli articoli 103 e 104 del Regolamento interno del Consiglio regionale,

i sottoscritti

visti:
- l'articolo 3, comma 2, della Costituzione italiana;
- la legge regionale 23 dicembre 2005, n. 23 (Sistema integrato dei servizi alla persona);
- l'articolo 1, comma 1, della legge regionale n. 23 del 2005, che prevede: "La Regione e gli enti locali, in attuazione dei principi della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, della Costituzione ed in armonia con lo Statuto regionale, realizzano, con la partecipazione delle comunità locali e delle formazioni sociali, il sistema integrato dei servizi alla persona, volto a promuovere il libero sviluppo della persona umana e la sua partecipazione sociale, culturale, politica ed economica alla vita della comunità locale.";
- l'articolo 1, comma 2, della legge regionale n. 23 del 2005, che dispone: "Il sistema integrato promuove i diritti di cittadinanza, la coesione e l'inclusione sociale delle persone e delle famiglie, le pari opportunità, attraverso la realizzazione di azioni di prevenzione, riduzione ed eliminazione delle condizioni di bisogno e disagio individuale e familiare derivanti da inadeguatezza di reddito, difficoltà sociali e condizioni di non autonomia.";
- l'articolo 33, comma 2, della legge regionale n. 23 del 2005, che recita: "La Regione istituisce il reddito di cittadinanza, quale forma specifica di intervento contro l'esclusione sociale e la povertà, che i comuni adottano a favore di cittadini residenti in Sardegna da almeno ventiquattro mesi, valutabile sulla base di criteri da normare con apposito provvedimento legislativo entro novanta giorni.";

considerato che:
- tutte le amministrazioni locali hanno subito, in particolare nell'ultimo quinquennio, forti tagli operati dallo Stato che hanno reso sempre più insufficienti le risorse per sostenere la domanda di servizi alle persone in condizioni di marginalità, soprattutto in considerazione delle nuove povertà in cui sono precipitati interi nuclei familiari sino a qualche tempo fa autonomi;
- secondo i dati ISTAT, sono circa 108 mila le famiglie che nella nostra regione si trovano in stato di povertà relativa;
- solo nella città di Cagliari, più di 7 mila persone versano in stato di grave indigenza;
- l'incidenza della povertà nella nostra regione è del 15 per cento, meno del resto del Mezzogiorno (21 per cento), ma ben al di sopra della media italiana (10,3 per cento);
- la Sardegna, sempre secondo l'Istat, è inoltre la regione italiana in cui nel giro di un anno è aumentato maggiormente il rischio di povertà o di esclusione sociale: + 5,5 punti percentuali (era pari a 32,2 per cento nel 2013, è salito al 37,7 per cento nel 2014), senza tenere in considerazione il conseguente e sempre crescente spopolamento;
- a oltre 10 anni dalla pubblicazione della legge regionale n. 23 del 2005 sul Bollettino ufficiale della Regione Sardegna n. 39 del 29 dicembre 2005, nonostante il termine previsto di novanta giorni, non è stato adottato il provvedimento legislativo di cui all'articolo 33, comma 2, della legge regionale n. 23 del 2005,

chiedono

che venga tempestivamente adottato un provvedimento di legge che dia attuazione all'articolo 33, comma 2, ex articolo 43, lettera f) della medesima legge regionale, che riprenda i criteri applicativi del disegno di legge n. 1148 del 29 ottobre 2013 e che la Regione ponga in essere, nei confronti del Governo, tutte le azioni necessarie affinché la proposta di legge venga celermente approvata.

f.to Manca Pierpaolo e più