CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XV LEGISLATURA
Ordine del giorno n. 82
approvato il 9 gennaio 2018
ORDINE DEL GIORNO LOTTO - COCCO Pietro - COCCO Daniele Secondo - CONGIU - COLLU - COMANDINI - COZZOLINO - DEMONTIS - DERIU - MELONI - RUGGERI - SOLINAS Antonio - TENDAS - SABATINI - MORICONI - PERRA - PISCEDDA - GAIA - MANCA Pier Mario - PINNA Rossella - DESSÌ - UNALI - DESINI - ZANCHETTA - CHERCHI - MANCA Gavino sullo stato di attuazione del Piano d'azione straordinario per il contrasto e per l'eradicazione della peste suina africana.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
a conclusione della discussione dei disegni di legge n. 455/A (Legge di stabilità 2018) e n. 456/A (Bilancio di previsione triennale per gli anni 2018-2020),
PREMESSO che:
- in Sardegna è presente in via endemica dal 1978 la peste suina africana (PSA), malattia grave dei suini che determina alta mortalità negli animali e che condiziona in modo oramai strutturale un comparto produttivo dell'agricoltura sarda;
- la presenza della peste suina africana determina ingenti danni all'economia regionale in quanto è impedita la partecipazione dei nostri produttori al libero scambio in ambito comunitario ed internazionale dei suini nati e allevati in Sardegna e dei prodotti da essi ottenuti, limitando un comparto agro alimentare con grandi potenzialità di sviluppo;
- le implicazioni socio-economiche dell'intera filiera suina sarda, con particolare riferimento alla lotta del suino brado e all'illegalità nella conduzione dell'allevamento suino, necessitano di una forte coesione tra tutte le istituzioni e le rappresentanze economiche e sociali della Sardegna;
- il Consiglio regionale, in considerazione di quanto sopra esposto, ha approvato la legge regionale n. 34 del 22 dicembre 2014 (Disposizioni urgenti per l'eradicazione della peste suina africana), con la quale ha disegnato il quadro normativo fondamentale per consentire un intervento unitario di tutte le strutture regionali sanitarie, della difesa dell'ambiente, dell'agricoltura e della gestione forestale finalizzato alla eradicazione della malattia;
- con la deliberazione della Giunta regionale n. 50/17 del 16 dicembre 2014 è stato adottato il Piano d'azione straordinario per il contrasto e per l'eradicazione della peste suina africana, predisposto dall'Unità di progetto istituita, ai sensi dell'articolo 10 della legge regionale n. 24 del 2014, per realizzare l'intervento coordinato e complessivo del sistema regionale in materia;
- sul Piano d'azione straordinario la Quinta e la Sesta Commissione del Consiglio regionale hanno espresso il proprio parere favorevole avanzando alcune raccomandazioni in ordine alla necessità di garantire un forte coinvolgimento degli operatori del settore nell'attuazione del Piano, alla necessità di coinvolgere i sindaci e gli amministratori locali dei comuni interessati dal fenomeno della PSA e invitando la Giunta regionale all'adozione di una specifica misura, all'interno del Piano di sviluppo rurale;
- nell'ambito dell'attività in capo all'Assessorato regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, diverse misure del Programma di sviluppo rurale (PSR) sono finalizzate a sostenere e migliorare la competitività delle aziende suinicole che operano regolarmente e nel rispetto della pratica del benessere animale;CONSIDERATO che:
- dette misure, finanziate con le risorse comunitarie della PAC, rappresentano una novità assoluta e, per ora, un esempio unico, a livello nazionale e comunitario, e costituiscono una grande opportunità per l'intero settore suinicolo regionale che può così superare l'enorme gap determinato dalla presenza della PSA, recuperando competitività e valorizzando, nel rispetto delle regole igienico-sanitarie, una tradizione che rischia irrimediabilmente di andare perduta;
- la visione di sviluppo delle aree interne, promossa dal Governo regionale anche attraverso le misure del PSR, sostiene l'allevamento del maiale nella forma moderna del semibrado controllato in quanto, coniugando la tradizione con l'innovazione, può valorizzare le produzioni tipiche nel rispetto delle norme igienico sanitarie a tutela del consumatore e ad esaltare la qualità dei prodotti regionali;
- sono state organizzate dall'Agenzia Laore in collaborazione con l'unità di progetto numerose iniziative di sensibilizzazione sul territorio per informare la popolazione in merito alle misure alle quali aderire per condurre gli allevamenti in biosicurezza;
- tra le iniziative rientrano i corsi di formazione rivolti ai cacciatori visto il coinvolgimento nella lotta alla Peste suina africana delle associazioni venatorie;
- oltre alle iniziative di informazione l'Agenzia Laore ha pianificato corsi di formazione per il raggiungimento di una professionalizzazione degli operatori che operando nel rispetto delle norme conservino le tradizioni dei territori;PRESO ATTO che:
- il pascolo abusivo brado costituisce, sino ad oggi, il principale fattore di diffusione della malattia;
- la disciplina nazionale dettata dal decreto legislativo n. 200 del 2010, che individua norme di profilassi veterinaria per regolare l'identificazione e la registrazione dei suini, prevede rilevanti sanzioni in correlazione alle specifiche violazioni, non sempre proporzionate all'effettivo valore della tipologia di allevamento e che è di tutta evidenza che tale quadro normativo non rappresenti un incentivo al ravvedimento degli allevatori illegali;
- diverse sono state le misure e gli interventi volti al contrasto delle aziende irregolari, sia di carattere repressivo/sanzionatorio, sia volte a favorire la spontanea emersione degli allevatori irregolari, limitando le conseguenze economiche connesse alle violazioni rilevate;
- è stata concessa, previo accordo con il Ministero della salute e della Commissione europea, una finestra temporale di 7 mesi (da giugno al 30 novembre 2015) nell'arco della quale gli allevatori non registrati hanno avuto la possibilità di regolarizzare la loro attività con la conseguente estinzione delle sanzioni a seguito dell'osservanza delle prescrizioni impartite dai servizi veterinari delle aziende sanitarie locali;
- il numero di allevatori che ha usufruito di tale opportunità, pari a 476, è stato significativo e tale da dimostrare la valenza del provvedimento, ma non sufficiente, per antichi retaggi e da una eredità di deficit di credibilità dell'amministrazione pubblica, a far emergere la totalità degli allevatori irregolari;
- a seguito della scadenza della richiamata finestra temporale, si è proceduto a intervenire, in modo incisivo, con lo strumento repressivo del depopolamento dimostrando che la lotta alla PSA è diventato un impegno reale e concreto e facendo registrare l'interesse degli operatori a una ulteriore possibilità di regolarizzazione;
- all'inizio dell'anno 2016 è stato avviato con il Ministero della salute un confronto volto a verificare la possibilità di offrire agli allevatori non registrati un'ulteriore apertura per la loro regolarizzazione attenuando, per quanto possibile, le pesanti conseguenze economiche delle sanzioni previste e riscontrando il positivo accoglimento dell'istanza;
- le direttive di coordinamento tra i processi di regolarizzazione e le attività di depopolamento sono state aggiornate dal responsabile dell'unità di progetto per il 2018 in data 27 novembre 2017;PRESO ATTO, ancora:
- un altro dei fattori che viene spesso indicato dalle stesse amministrazioni comunali quale possibile fattore limitante rispetto alla riemersione, è rappresentato dall'utilizzo delle terre gravate da uso civico, nelle quali non sono stati adottati e approvati i relativi piani di valorizzazione;
- su questo aspetto l'Assessorato regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale ha ritenuto che sussistano i presupposti per superare questo possibile limite, applicando quanto previsto dall'articolo 16 della legge regionale n. 12 del 1994 che individua un istituto denominato "riserva d'esercizio" con cui il comune interessato può stabilire che l'esercizio del diritto di uso civico sia riservato solo ad alcuni dei titolari del diritto stesso, tramite apposite concessioni, come specificato nel paragrafo 6.1 del decreto dell'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale e riforma agro-pastorale n. 953/DecA/53 del 31 luglio 2013, che da conto di quali siano i presupposti per l'utilizzo dell'istituto e il procedimento che deve essere seguito,impegna la Giunta regionale affinché
1) confermi la priorità dell'obiettivo teso a sconfiggere l'epidemia di PSA impegnando gli Assessorati competenti e le agenzie agricole regionali a promuovere ogni azione che contribuisca a rimuovere tutti gli ostacoli ripristinando la fiducia tra le popolazioni interessate, le amministrazioni locali e la Regione, indispensabile per portare a termine il piano di eradicazione della PSA e il rilancio del comparto suinicolo sardo;
2) continui a fornire alla unità di progetto ogni supporto necessario a portare a termine la propria missione nell'interesse complessivo della Regione e delle singole comunità;
3) coinvolga ancor più intensamente le associazioni venatorie e le compagnie di caccia nel complesso programma di monitoraggio della presenza del morbo nelle popolazioni di cinghiali;
4) avvii fin d'ora di un piano di rilancio della suinicoltura sarda in tutte le sue forme, con particolare riferimento agli interessi delle zone interne ove va salvaguardata e rilanciata, su moderne basi di biosicurezza, la suinicoltura tradizionale e anche l'allevamento del suino di razza sarda;
5) avvii fin d'ora un piano relativo alla valorizzazione dei prodotti tipici regionali legati alla suinicoltura.Cagliari, 9 gennaio 2018
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Il presente ordine del giorno è stato approvato dal Consiglio regionale nella seduta antimeridiana del 9 gennaio 2018.