CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XV LEGISLATURAMozione n. 298
MOZIONE DEDONI - COSSA - CRISPONI - CAPPELLACCI - CARTA - CHERCHI Oscar - FASOLINO - LOCCI - MARRAS - OPPI - ORRÙ - PERU - PINNA Giuseppino - PITTALIS - RANDAZZO - RUBIU - SATTA - SOLINAS Christian - TEDDE - TOCCO - TRUZZU - TUNIS - ZEDDA Alessandra, sulle modalità di fornitura di ausili e protesi con spesa a carico del Servizio sanitario regionale, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio, ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che il decreto legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito con la legge 7 agosto 2012, n. 135, ha dettato rigorosi parametri di riferimento per la contrazione della voce di spesa regionale per l'acquisto di dispositivi medici, tra i quali rivestono particolare importanza gli ausili protesici di cui al decreto ministeriale n. 332 del 1999;
CONSTATATO che la Regione ha conseguentemente attivato una serie di azioni di coordinamento finalizzate alla riduzione della spesa e alla riqualificazione dell'assistenza per le protesi e approvato un piano di contenimento della spesa;
VISTA la deliberazione della Giunta regionale n. 51/16 del 28 dicembre 2012 che ha individuato l'ASL n. 8 di Cagliari quale capofila per l'indizione di una gara in unione di acquisto per la fornitura, la rigenerazione e la sanificazione, la distribuzione e lo stoccaggio di ausili protesici compresi nell'elenco 2 del decreto ministeriale n. 332 del 1999;
TENUTO CONTO della deliberazione della Giunta regionale n. 47/10 del 25 novembre 2014 che ha riprogrammato le azioni di coordinamento e la gestione della gara e individuato nell'ASL n. 1 di Sassari la nuova capofila, al fine di ottenere una riduzione dei costi di acquisto dei dispositivi, la loro sanificazione e il riutilizzo e una semplificazione delle procedure tecniche e amministrativo-contabili;
VALUTATO che la deliberazione della Giunta regionale n. 47/10 ha anche ribadito che il piano di razionalizzazione dell'assistenza protesica deve salvaguardare la qualità dell'assistenza stessa;
PRESO ATTO che la Giunta regionale, con la deliberazione n. 60/14 dell'8 novembre 2016, ha adottato il primo nomenclatore tariffario regionale dei presidi prescrivibili, definito sulla base delle risultanze della gara in unione di acquisto espletata dalla ASL n. 1 di Sassari;
CONVENUTO che la realizzazione di procedure di gara di valenza regionale, per dispositivi protesici compresi nell'elenco n. 2 del decreto ministeriale n. 332 del 1999, finalizzate all'individuazione di tariffe di riferimento, sono in grado di produrre un sensibile contenimento della spesa relativa all'acquisto di tali ausili ma, al contempo, devono garantire la "capillarità della distribuzione, il rispetto di standard di qualità e la disponibilità di una gamma di modelli idonea a soddisfare le specifiche esigenze degli assistiti", previsti dalla normativa vigente (articolo 8 del decreto ministeriale n. 332 del 1999);
APPURATO che, precedentemente alla gara in unione d'acquisto, la fornitura di ausili protesici in Sardegna avveniva in maniera immediata e per mezzo delle officine ortopediche e sanitarie (circa 50 operatori economici) regolarmente convenzionate col Servizio sanitario regionale,
EVIDENZIATO che, in relazione al diritto di libera scelta, il paziente aveva pertanto la facoltà di scegliere la sua officina ortopedica di riferimento per l'erogazione del servizio protesico, mentre la nuova modalità di erogazione degli ausili non avviene più in maniera diretta e immediata, ma prevede un iter amministrativo di distribuzione pari a circa dieci giorni lavorativi, incidendo su un costo di ricovero del paziente che si deve protrarre rispetto ai tempi medi di degenza;
APPRESO che numerosi iscritti alle associazioni, a seguito di specifiche prestazioni da parte dei medici specialisti, si sono visti imporre la consegna di un ausilio sanificato e riciclato, ma non rispondente alle peculiari esigenze del paziente con disabilità, in particolare nel caso di carrozzine che dovrebbero essere adattate in base alle caratteristiche fisiche dell'utilizzatore e alle indicazioni diagnostiche del medico specialista;
RIBADITO che la corretta fornitura di un ausilio personalizzato costituisce un alleggerimento del carico familiare e previene danni alla cute e alla correttezza posturale del sistema tronco-bacino del paziente, con conseguente risparmio di spesa e maggiore efficienza del sistema sanitario regionale, che, a medio termine, non deve sostenere ulteriori onerose prestazioni assistenziali;
RILEVATO che la Federazione italiana operatori tecniche ortopediche (FIOTO) ha inviato, nei giorni scorsi, una nota per chiedere un incontro con l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per evidenziare le criticità del servizio di riutilizzo degli ausili per disabili, in quanto la messa in uso del dispositivo da parte del paziente avviene senza la presenza di un professionista sanitario abilitato e non tiene conto della libertà di scelta in capo al paziente;
RILEVATO, inoltre, che i rappresentanti dei medici di medicina fisica e riabilitativa avevano già rappresentato con una lettera all'esponente della Giunta regionale le proprie osservazioni sulle modalità di collaudo funzionale degli ausili senza la presenza del medico prescrittore o comunque di un medico della stessa unità operativa e sulla scelta di estendere le stesse modalità di erogazione per gli ausili degli elenchi n. 2 e n. 3 del decreto ministeriale n. 332 del 1999 a quelli dell'elenco n. 1;
CONSIDERATO che anche le associazioni dei malati hanno scritto all'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per far presente le proprie valutazioni sull'imposizione della consegna di un ausilio sanificato e riciclato, ma non rispondente alle peculiari esigenze del malato e sulle modalità di collaudo, che deve necessariamente avvenire in presenza del medico prescrittore così da accertare l'assoluta corrispondenza con quanto da lui richiesto,impegna il Presidente della Regione
e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale1) a riferire in Aula sulla nuova modalità di erogazione degli ausili protesici e sulle criticità del sistema evidenziate dalle diverse associazioni dei pazienti e dai rappresentanti dei professionisti coinvolti;
2) a verificare che la necessità di razionalizzazione e contenimento dei costi a carico del servizio sanitario regionale garantisca comunque la salvaguardia del diritto all'assistenza sanitaria e del diritto di libera scelta del paziente;
3) ad adottare quanto prima i provvedimenti di competenza per evitare che un'applicazione generalizzata e indistinta delle modalità di consegna possa creare l'insorgenza di nuove patologie a carico dei pazienti e di nuove e ulteriori spese a carico dell'amministrazione;
4) a verificare, inoltre, che il servizio di manutenzione, rigenerazione e sanificazione degli ausili rispetti la normativa vigente in materia e non degeneri in un semplice riciclo di vecchie forniture in disuso, venendo meno all'obbligo di assicurare ai destinatari una prestazione qualificata e finalizzata a migliorare la qualità di vita dei pazienti;
5) a valutare, se del caso, la possibilità di annullamento, in autotutela, della gara esperita dall'Azienda sanitaria n. 1, in quanto l'erogazione del servizio parrebbe pregiudicare il fondamentale diritto alla salute e la qualità di vita dei cittadini sardi.Cagliari, 11 aprile 2017