CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XV LEGISLATURAMozione n. 167
MOZIONE PIZZUTO - COCCO Pietro - COCCO Daniele Secondo - LAI - AGUS per la revisione del piano di razionalizzazione di Poste Italiane Spa che prevede la chiusura di alcuni uffici postali della Sardegna.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- Poste Italiane Spa ha presentato all'inizio del 2015 un piano di razionalizzazione redatto sulla base dell'accordo triennale sottoscritto con il Ministero dello sviluppo economico (contratto di programma) e secondo quanto disposto dal decreto ministeriale 7 ottobre 2008;
- il suddetto piano comprenderebbe investimenti e assunzioni di nuovo personale ma, nel contempo, per una supposta ottimizzazione delle risorse, vorrebbe procedere alla chiusura su tutto il territorio nazionale di circa 450 uffici e alla conseguente "razionalizzazione" dell'orario di lavoro in circa 600 agenzie postali;
- sulla base delle affermazioni dei vertici di Poste Italiane Spa, anche in Sardegna, era stata ipotizzata la chiusura e/o riduzione del servizio di oltre quindici uffici postali, dislocati in particolare nelle località di Cortoghiana, Turri, Genuri, Pauli Arbarei, Nurallao, Ballao, Modolo, Borutta, Esporlatu, Ozieri, Nughedu San Nicolò, Cheremule, Ardara, Romana e di alcuni uffici di Cagliari;
- il piano di razionalizzazione era stato temporaneamente sospeso, in forza di un interessamento delle forze politiche isolane, con l'obiettivo di arrivare ad una valutazione più precisa e aderente alle specificità della Sardegna, attraverso l'avvio di un tavolo di trattative con il fine di analizzare la specifica situazione regionale e l'erogazione dei servizi postali nel territorio sardo;VALUTATO che il suesposto piano di riorganizzazione causerebbe notevoli difficoltà in primis alla popolazione dei piccoli centri sopra menzionati, i cui uffici postali passerebbero inizialmente a una apertura a giorni alterni per poi arrivare ad una definitiva chiusura e che lo stesso personale di Poste Italiane Spa sarebbe costretto a subire una razionalizzazione in termini di riduzione di orario di lavoro;
TENUTO CONTO che:
- da esperienze pregresse di riduzione o soppressione di servizi pubblici è derivato un grosso svantaggio per le comunità interessate e che, ancor più in questo caso, interessando zone svantaggiate del territorio, soggette a spopolamento, ad alto tasso di popolazione anziana e con difficoltà di spostamento, presentano ancor più elevati elementi di criticità e presumibili disagi per l'utenza;
- nei comuni sopra citati risulta essere debole la copertura wi-fi che eventualmente potrebbe sopperire alla mancanza di postazioni fisiche e che, comunque, il basso grado di alfabetizzazione informatica della popolazione non consentirebbe allo stato attuale di sostituire in toto gli uffici con i servizi postali on line;
PRESO ATTO che il tavolo delle trattative circa la ridefinizione del piano di razionalizzazione proposto da Poste Italiane Spa non è mai stato attivato e, pertanto, la sospensione ottenuta nei primi mesi del 2015 ha operato solo come differimento e non soluzione dell'ipotesi di chiusura degli uffici postali a rischio;TENUTO CONTO che al fine di consentire una valutazione più puntuale dell'impatto del suddetto piano di razionalizzazione sulla popolazione locale, nonché l'individuazione di soluzioni alternative più rispondenti allo specifico contesto territoriale, l'articolo 5, comma 1, della delibera n. 342/14/CONS adottata dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, prevede l'obbligo di notifica preventiva ai sindaci dei comuni interessati almeno 60 giorni prima dell'intervento;
ACCERTATO che le comunicazioni di chiusura o riduzione orario degli uffici postali interessati al piano di razionalizzazione di Poste Italiane Spa sono già state notificate ad alcuni sindaci e, per alcuni uffici postali, si prefigura la chiusura definitiva già in data 7 settembre 2015, senza peraltro aver mai attivato le procedure di trattativa presso il tavolo di confronto,
impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale
1) a mettere in atto tutte le azioni e gli strumenti atti ad evitare la chiusura degli sportelli postali isolani;
2) ad agire tempestivamente per richiedere l'apertura di un urgente tavolo delle trattative per la revisione del piano di razionalizzazione;
3) a intervenire con la massima urgenza presso il Ministero dello sviluppo economico per una reale sensibilizzazione nei confronti dei vertici di Poste Italiane Spa al fine del riesame del piano di chiusura e razionalizzazione alla luce delle specificità del territorio isolano e dei comuni della Sardegna.Cagliari, 4 agosto 2015