CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XV LEGISLATURA

Mozione n. 122

MOZIONE DEDONI - COSSA - CRISPONI sul rischio che la Sardegna possa essere individuata dal governo nazionale come sito per la realizzazione del Parco tecnologico contenente il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
- l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) ha pubblicato la Guida tecnica n. 29 (Criteri per la localizzazione di un impianto di smaltimento superficiale di rifiuti radioattivi a bassa e media attività), nella quale sono indicati i requisiti fondamentali e gli elementi di valutazione per la definizione della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (CNAPI), da parte della Società dello Stato responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi (SO.G.I.N. spa);
- in data 2 gennaio 2015, la SO.G.I.N., secondo quanto stabilito dal decreto legislativo n. 31 del 2010 e successive modificazioni, ha provveduto a consegnare all'ISPRA la CNAPI con l'elenco dei siti che hanno le caratteristiche per accogliere le scorie nucleari italiane;
- dal momento della consegna, l'Istituto ha due mesi di tempo per verificare la corretta elaborazione della CNAPI e trasmetterla al Ministero dello sviluppo economico e al Ministero dell'ambiente, che, entro i successivi 30 giorni, dovranno provvedere al rilascio del nulla osta alla pubblicazione;
- la pubblicazione della CNAPI aprirà la fase di individuazione, tra le aree considerate idonee, del sito definitivo che dovrà ospitare il deposito nazionale destinato ad accogliere i rifiuti radioattivi provenienti da attività pregresse di impianti nucleari e similari, incluso in un parco tecnologico comprensivo di centro studi e sperimentazione;
- il deposito nazionale è finalizzato alla sistemazione definitiva di circa 75mila mc di scorie nucleari di bassa e media attività e allo stoccaggio temporaneo di circa 15mila mc di scorie ad alta attività, residuo della stagione nucleare italiana conclusasi con il referendum del 1987;
- la Sardegna, per le sue caratteristiche di stabilità geologica, geomorfologica e per l'assenza di attività sismica, potrebbe essere indicata nella CNAPI tra le Regioni idonee a ospitare il deposito nazionale;

VALUTATO che:
- le scorie ad alto contenuto di radioattività richiedono lunghi tempi di isolamento, compresi indicativamente tra i trecento ed il milione di anni, per cui la "servitù nucleare" sarebbe permanente con pesanti ricadute sulle future generazioni;
- nonostante lunghi anni di ricerche e consistenti investimenti, nessuno Stato è ancora riuscito a trovare un sito idoneo allo stoccaggio definitivo delle scorie che possa garantire l'incolumità dell'ambiente e della salute pubblica;
- il deposito nazionale, se costruito in Sardegna, arrecherebbe un notevole danno economico nonché un oltraggio all'immagine dell'isola, che basa sulla qualità del suo ambiente e delle sue produzioni agroalimentari l'offerta turistica nazionale e internazionale;
- la Sardegna ha da tempo adottato un progetto di sviluppo sostenibile, che verrebbe ad essere annientato da un'imposizione centralista e irrispettosa delle prerogative dello Statuto sardo;
- la Sardegna verrebbe ad essere ulteriormente gravata da nuove servitù militari, da sommarsi a quelle presenti e che hanno già determinato ingenti danni al territorio, alla salute ed all'economia;

CONSIDERATO che:
- la legge regionale n. 8 del 3 luglio 2003, anche se dichiarata illegittima dalla Corte costituzionale, aveva dichiarato la Sardegna territorio denuclearizzato e vietato il transito e la presenza, anche transitoria, di materiali nucleari non prodotti nell'isola;
- con il referendum consultivo regionale del 15 e 16 maggio 2011 il popolo sardo ha detto no all'installazione di centrali nucleari e di siti di stoccaggio delle scorie nucleari, con il voto favorevole della quasi totalità dei votanti (97 per cento);

TENUTO CONTO che:
- è compito della Regione autonoma della Sardegna tutelare e riaffermare l'indisponibilità del territorio sardo a ospitare la presenza, anche transitoria, di materiali nucleari non prodotti nell'isola, come già sancito nella citata legge regionale n. 8 del 2003;
- è compito del Presidente e della Giunta regionale difendere con forza e senso di responsabilità il risultato del referendum del 15 e 16 maggio 2011, espressione della volontà dei cittadini sardi;
- il popolo sardo non intende accettare, a nessuna condizione, che la nostra isola possa diventare una pattumiera radioattiva, con conseguenti ulteriori e pesanti danni all'economia e alla salute dei cittadini,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

1) a rappresentare, in tutte le sedi, la totale contrarietà del popolo sardo alla scelta della Sardegna come sede del parco tecnologico, comprendente il deposito nazionale per i rifiuti radioattivi, e ad assumere una forte e determinata presa di posizione contro qualsiasi tentativo di stoccaggio, anche temporaneo, o di transito di scorie nucleari;
2) a intraprendere presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri tutte le azioni istituzionali, ed eventualmente anche amministrative e giudiziarie, utili a rappresentare la volontà sovranamente espressa dal popolo sardo con il referendum del 15 e 16 maggio 2011.

Cagliari, 10 marzo 2015