CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XV LEGISLATURAMozione n. 114
MOZIONE PITTALIS - DEDONI - RUBIU - FENU - SOLINAS Christian - CAPPELLACCI - CHERCHI Oscar - FASOLINO - COSSA - CRISPONI - LOCCI - PERU - RANDAZZO - TEDDE - TOCCO - TUNIS - ZEDDA Alessandra sul piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- secondo quanto si apprende dalla stampa, con la delibera n. 5/26 del 2015 "Piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche e di ridefinizione della rete scolastica e dell'offerta formativa per l'anno scolastico 2015/2016", la Giunta regionale ha soppresso le cosiddette "pluri-classi" in 29 comuni della Sardegna;
- il primo punto del programma elettorale del Presidente Pigliaru intitolato "Più scuola e più opportunità", attribuiva al dimensionamento scolastico una condizione di incertezza e disagio per famiglie e insegnanti;
- durante la campagna per le regionali del 2014 lo stesso Presidente, durante un incontro con gli studenti, affermò: "Se la legge sulla scuola ci dà la sovranità per intervenire, dobbiamo farlo per non subire il caos e le problematiche di ridimensionamenti scolastici fatti da altri senza criteri comprensibili";CONSIDERATO che, secondo la "Ricerca valutativa sull'impatto delle politiche regionali contro la dispersione scolastica", pubblicata nel luglio del 2011, dal Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici della Regione autonoma della Sardegna in collaborazione con l'Università degli studi di Cagliari, "Le distanze tra i centri abitati e l'organizzazione del sistema del trasporto pubblico spesso inadeguata per le esigenze della popolazione studentesca costringono i giovani ad affrontare lunghi spostamenti, con orari di collegamento tra l'abitazione e la scuola non sempre coerenti con la programmazione degli orari dei corsi di studio";
RILEVATO che:
- il presunto risparmio per le casse pubbliche, peraltro singolare per una Giunta regionale che nel suo programma ha indicato la scuola come una priorità, in concreto si traduce in un aggravio delle spese e dei disagi per le famiglie sarde coinvolte;
- la Giunta regionale non ha ancora spiegato i criteri seguiti per la selezione delle classi da sopprimere;
- pertanto le scelte operate, analogamente a quanto già avvenuto per quanto attiene alle opere cantierabili, rischiano di determinare delle disparità tra territori e territori, tra comuni e comuni;
- è necessaria la convocazione di una seduta straordinaria del Consiglio regionale, aperta alla partecipazione dei sindaci interessati, delle associazioni degli enti locali, dei sindacati e delle associazioni di categoria,impegna il Presidente della Regione
1) a ritirare il piano di dimensionamento scolastico, approvato con la delibera n. 5/26 del 2015;
2) a prevedere già nella finanziaria 2015 gli stanziamenti per scongiurare la chiusura delle classi per l'anno scolastico 2015-2016.Cagliari, 11 febbraio 2015