CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XV LEGISLATURA

Mozione n. 76

MOZIONE TEDDE - PITTALIS - CAPPELLACCI - CHERCHI Oscar - FASOLINO - LOCCI - PERU - RANDAZZO - TOCCO - TUNIS - ZEDDA Alessandra - DEDONI - COSSA - CRISPONI - FENU - FLORIS - TRUZZU - RUBIU - OPPI - PINNA Giuseppino - ORRÙ sulla paventata soppressione della Sezione distaccata di Sassari della Corte d'appello di Cagliari e sulla necessità di trasformarla in sezione autonoma, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
- nel 1992, lo straordinario impegno di rappresentanti politici e istituzionali del nord dell'Isola, supportato dal sostegno degli operatori della giustizia e dal mondo delle imprese e della società civile in tutte le sue articolazioni, ha condotto all'istituzione della Sezione distaccata di Sassari della Corte d'appello di Cagliari, con competenza territoriale comprendente i circondari dei tribunali di Sassari, Nuoro e Tempio Pausania;
- un'ispezione disposta dal Ministro della giustizia, eseguita tra febbraio e marzo del 2011, nel sottolineare come la dipendenza di Sassari da Cagliari, soprattutto per quanto riguardava l'ufficio contabile, rendesse difficoltose anche le più banali spese di cancelleria, conduceva gli ispettori di via Arenula ad auspicare che "il legislatore prendesse in considerazione l'ipotesi di istituire una Corte d'appello autonoma a Sassari", circostanza che avrebbe consentito "una migliore organizzazione complessiva della sezione che sconta la particolare lontananza dalla sede principale posta all'altro capo dell'isola";
- nel 2011 si costituì un comitato per l'autonomia della Sezione distaccata di Sassari della Corte d'appello di Cagliari, rinnovato il 5 settembre 2014, formato da rappresentanti di enti locali, istituzioni, ordini forensi e parlamentari sardi che, tra te altre cose, partendo dalla premessa che, nel nuovo carcere sassarese di Bancali, sarebbero arrivati un centinaio di detenuti sottoposti al regime ex 41 bis, con conseguente oggettivo rischio di infiltrazione di associazioni criminali mafiose nel nord e centro Sardegna, chiese l'istituzione di una sezione autonoma di Corte d'appello, in sostituzione dell'attuale sezione staccata, che consentirebbe l'apertura di una direzione investigativa antimafia;
- nella consapevolezza che la trasformazione in sezione autonoma sarebbe stata una vera conquista sociale ed economica, al comitato aderirono le tre province di Sassari, Nuoro e Olbia-Tempio e circa cento comuni;

APPRESO che:
- nell'ambito del complessivo progetto di innovazione organizzativa del sistema giustizia, in data 13 agosto 2014, la relazione governativa, recante la rubrica "Misure per l'ulteriore razionalizzazione della geografia giudiziaria. Riforma della geografia giudiziaria delle corti di appello", partendo dal manifestato proposito di "portare a compimento il processo di razionalizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari, realizzato, con riguardo ai soli uffici giudiziari di primo grado, con i decreti legislativi n. 155 e 156 del 2012, progetta di "ridefinire l'assetto territoriale dei distretti delle corti di appello, posto che gli uffici di secondo grado sono attualmente quelli che versano in condizione di maggiore sofferenza e che, pertanto, necessitano di tempestivi interventi sul piano organizzativo e strutturale";
- in particolare, il Governo si propone di procedere alla revisione della distribuzione sul territorio delle corti di appello, anche attraverso l'eventuale soppressione delle sezioni distaccate, fatto salvo il rispetto dei vincoli costituzionali che riguardano la sezione distaccata di Bolzano, nei casi in cui ciò si riveli necessario per garantire il perseguimento di un tasso di efficienza in linea con quello degli uffici virtuosi;

ACCERTATO che il Ministro della giustizia, con proprio atto di indirizzo politico - istituzionale del 5 settembre 2014, in relazione all'attuazione generale della riforma, evidenziava che "l'assetto della nuova geografia giudiziaria risulta oramai in grandissima parte definito" e che "potrà procedersi all'apertura di una seconda fase della revisione dell'assetto territoriale degli uffici giudiziari, con l'obiettivo primario di procedere anche alla razionalizzazione della geografia dei distretti delle corti d'appello e di incidere su ulteriori assetti della originaria geografia giudiziaria", e ciò anche "in funzione di un ulteriore contenimento della spesa pubblica";

SOTTOLINEATO che:
- la programmazione riorganizzativa territoriale del Ministero della giustizia, così come delineata negli atti menzionati, fa legittimamente temere la soppressione della Sezione distaccata di Sassari della Corte d'appello di Cagliari, già in sede di legge delega per la riorganizzazione della giustizia che a breve verrà proposta in parlamento;
- in questo momento di straordinaria crisi economica e sociale detta paventata soppressione, oltreché determinare un pericoloso arretramento dello Stato nel centro nord dell'isola e un impoverimento istituzionale con pesanti riflessi sociali ed economici sulla Sardegna intera, porterebbe con sé anche la scomparsa del Tribunale per i minorenni e il Tribunale di sorveglianza, con una avvilente derubricazione dei servizi di giustizia a danno non soltanto di un amplissimo bacino di utenza, composto da una popolazione residente di circa 654 mila persone che quasi raddoppia nel periodo estivo per l'alta vocazione turistica del territorio, del popolo sardo;
- è invece necessario, in questo momento di crisi delle istituzioni, sempre più lontane dai bisogni e dalle attese del popolo sardo, e di scarsa considerazione verso le specificità della nostra isola che si consuma all'interno della più pesante crisi economica degli ultimi sessanta anni, difendere e rafforzare la conquista della sezione staccata, lavorando per ottenerne la piena autonomia come auspicato dagli ispettori del Ministero della giustizia e chiesto con vigore dal comitato nel 2011,

impegna il Presidente della Regione a

1) costituire un tavolo, con la partecipazione di tutti i parlamentari sardi, al fine di sostenere presso le competenti sedi istituzionali, compresa quella parlamentare, le istanze del Comitato per l'autonomia della Sezione distaccata di Sassari della Corte d'appello di Cagliari;
2) intervenire con urgenza presso il Ministro della giustizia, rappresentando in maniera puntuale e forte le ragioni che stanno alla base della necessità della autonomia per la Sezione distaccata di Sassari della Corte d'appello di Cagliari;
3) promuovere, con la collaborazione del Consiglio regionale, tutte le iniziative politiche e culturali che riterrà utili per il raggiungimento dell'obbiettivo.

Cagliari, 23 settembre 2014