CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XV LEGISLATURAMozione n. 62
MOZIONE ZEDDA Paolo - SALE - USULA - CHERCHI Augusto - MANCA Pier Mario sul conflitto nella Striscia di Gaza e sulle recenti notizie inerenti un rafforzamento della presenza militare nell'Isola.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che dal giorno 1° luglio sono riprese in maniera intensa e preoccupante le offensive militari dello Stato di Israele contro la popolazione palestinese, le più sanguinose dal 2009, con conseguenze drammatiche in termini di perdita di vite umane;
DATO ATTO che il Consiglio di sicurezza dell'ONU ha, nel corso degli ultimi 60 anni, reiteratamente stigmatizzato la condotta di Israele verso i paese arabi confinanti e, in modo particolare, verso la Palestina, e che il Segretario generale dell'ONU, Ban Ki-moon, ha da ultimo esplicitamente condannato le atrocità nella Striscia di Gaza e invitato Israele alla moderazione, fino alla recentissima presa di posizione dell'Alto commissario per i diritti umani, Navi Pillay, secondo la quale sarebbero stati commessi nell'area del conflitto crimini di guerra in sfregio alle norme di diritto internazionale;
VALUTATO che:
- la crisi umanitaria nella Striscia di Gaza ha assunto caratteri catastrofici e la situazione di guerra e di conflitto in Medio Oriente perdura da diversi decenni nonostante i frequenti appelli al cessate il fuoco lanciati dalla comunità internazionale, e la violenza di tali attacchi contro la popolazione palestinese ha prodotto nell'ultimo mese un agghiacciante spettacolo di morte e distruzione, soprattutto di civili, tra i quali giovani e bambini;
- l'associazione umanitaria Save the Children ha denunciato che, negli ultimi due giorni di conflitto, ogni ora un bambino palestinese ha perso la vita a causa dei raid israeliani;
- l'attuale offensiva israeliana è del tutto asimmetrica, in quanto rappresenta l'attacco del secondo esercito più potente al mondo contro un popolo inerme;
- l'attuale conflitto tra forze impari rappresenta lo scenario ideale per il dilagare, sulla Striscia di Gaza, dell'estremismo religioso e del terrorismo di matrice islamista, con gravi ripercussioni sull'auspicato processo di pace;
- l'Italia rappresenta il maggior esportatore di sistemi militari verso l'area del conflitto mediorientale; non solo: l'Italia è tra i paesi europei che si sono astenuti sulla votazione, voluta dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni unite, per l'istituzione di una commissione d'inchiesta su possibili crimini di guerra commessi da Israele e Hamas nel conflitto in corso;
- sui principali quotidiani sardi sono apparse notizie inquietanti relative al nuovo progetto denominato "Sistema di addestramento integrato terrestre", stilato dal Ministero della difesa, che prevederebbe la realizzazione, a Capo Teulada, di due centri di addestramento alla guerra simulata, con riproduzione reale ad alta tecnologia di scenari di conflitto balcanici e mediorientali, nonché sull'intensificazione inusitata delle esercitazioni militari nei poligoni di Quirra e Capo Frasca, con massiccio coinvolgimento di forze armate israeliane;
- il Consiglio regionale ha impegnato la Giunta, con l'ordine del giorno n. 9, approvato in data 17 giugno 2014, a "porre come primo obiettivo, nel quadro dei rapporti tra Stato e Regione, la graduale dismissione dei poligoni militari ed il loro superamento dal punto di vista economico, sociale ed ambientale";
- il Presidente della Regione, On. Francesco Pigliaru, ha rappresentato la Sardegna in seno alla seconda Conferenza nazionale sulle servitù militari, in cui ha espresso la posizione della Regione nel rispetto di quanto indicato dal Consiglio;
CONSIDERATO che:
- diverse forze e associazioni nel corso degli anni hanno ripetutamente lanciato appelli per la soluzione "Due Stati, Due Popoli", compreso il movimento Jcall, sostenuto e animato da ebrei di diversi paesi europei, il quale ha portato avanti, nel maggio di quest'anno, una petizione presentata ai capi di stato e di governo europei per l'appoggio e il sostegno alla stessa;
- la soluzione "Due Stati, Due Popoli" è stata fortemente sostenuta, nonché indicata come unica soluzione possibile da diversi governi esteri, compresi gli Stati Uniti, come recentemente dichiarato dal Presidente Obama in seguito agli ultimi avvenimenti,impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale
1) a distinguere nettamente la propria posizione da quella ufficiale del Governo italiano, apparsa sin qui contraddistinta da passività e inerzia, condannando apertamente l'offensiva militare israeliana in atto contro la popolazione della Striscia di Gaza e portare avanti ogni azione utile alla costruzione della pace in Medio Oriente;
2) a manifestare il cordoglio e la solidarietà del popolo sardo al popolo palestinese;
3) a censurare l'atteggiamento dello Stato italiano nei confronti del conflitto mediorientale, in particolare sulla esportazione di armi e mezzi militari a Israele;
4) a garantire assistenza materiale concreta, presso le competenti strutture socio-sanitarie regionali, ad alcuni bambini palestinesi, privi delle cure necessarie, vittime del conflitto;
5) a valutare la possibilità di promuovere nelle sedi opportune iniziative volte ad un embargo economico dello Stato di Israele ai fini di un immediato cessate il fuoco;
6) a impedire qualsiasi potenziamento delle presenza militare nell'Isola e il connesso sfruttamento e occupazione di territorio, con particolare riferimento al cosiddetto progetto "Sistema di addestramento integrato terrestre" e alle intensificazioni delle esercitazioni militari nei poligoni;
7) a impedire le esercitazioni militari di qualsiasi genere svolte nel territorio sardo da stati impegnati in conflitti armati;
8) a promuovere una tavola rotonda euromediterranea - a cadenza annuale - per la non violenza, che diventi luogo di incontro per le giovani generazioni cresciute nel conflitto mediorientale e che possa formare ad una cittadinanza orientata alla pace e alla non violenza.Cagliari, 25 luglio 2014