CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XV LEGISLATURA

Mozione n. 61

MOZIONE PIZZUTO - COCCO Daniele Secondo - LAI - AGUS - COCCO Pietro - USULA - DESINI - ANEDDA - ARBAU - PITTALIS - RUBIU - FENU - SOLINAS Christian - DEDONI - TOCCO - AZARA - BUSIA - CHERCHI Augusto - COLLU - COMANDINI - COZZOLINO - DEMONTIS - DERIU - FORMA - LEDDA - LOTTO - MANCA Gavino - MANCA Pier Mario - MELONI - MORICONI - PERRA - PINNA Rossella - PISCEDDA - RUGGERI - SABATINI - SALE - SOLINAS Antonio - TENDAS - UNALI - ZEDDA Paolo Flavio, sugli eventi che stanno riguardando la Striscia di Gaza, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
- dal giorno 1° luglio son riprese in maniera intensa e preoccupante le offensive dello Stato di Israele sulla Striscia di Gaza, originate dal ritrovamento dei cadaveri di tre studenti israeliani, spariti lo scorso 12 giugno, motivo per il quale Israele ha arrestato in maniera indiscriminata circa cinquecento palestinesi, tra cui anche parlamentari;
- dalla notte tra il 7 e 1'8 luglio, l'attività militare di Israele nella Striscia di Gaza si è intensificata ulteriormente, conducendo diversi attacchi aerei in risposta al lancio di decine di razzi da parte di Hamas verso i territori israeliani;

CONSIDERATO che:
- le vittime dell'operazione "Barriera protettiva", lanciata da Israele con l'intento di fermare i razzi di Hamas, sono ormai salite a 641 e si contano 4030 feriti, 282 case rase al suolo e 9000 danneggiate;
- Hamas ha a sua volta dichiarato che i lanci di missili nei territori di Israele non finiranno finché durerà l'attacco di Israele lungo la Striscia di Gaza;
- le dichiarazioni del primo ministro israeliano confermano l'intenzione di portar avanti l'offensiva militare nella Striscia di Gaza finché non saranno terminati i lanci di razzi sulle città israeliane da parte di Hamas;

VALUTATO che:
- la crisi umanitaria della Striscia di Gaza perdura dal 2007 e la guerra e le situazioni di conflitto in quel territorio permangono da diversi decenni in maniera quasi costante e drammatica, nonostante i frequenti appelli di cessate il fuoco delle comunità internazionali, spesso rimasti inascoltati;
- la ciclicità di questi attacchi contro Gaza e le loro conseguenze di distruzione di infrastrutture sanitarie, sociali e produttive, insieme al terribile spettacolo di morti di civili, di giovani e bambini, avulse da qualsiasi ragione di Stato o di sicurezza, siano da considerarsi soltanto come ingiustificabili atti di violenza, il cui numero ha raggiunto ormai dimensioni spaventose, a cui non si può restare indifferenti;

PRESO ATTO che:
- è del giorno 11 luglio l'appello congiunto lanciato da 34 associazioni non governative, le quali hanno chiesto la cessazione delle azioni militari di tutte le parti in conflitto nella Striscia di. Gaza, auspicando che si arrivi a soluzione duratura per la pace;
- l'Alto Commissariato per i diritti umani delle Nazioni Unite ha affermato che i bombardamenti da parte di Israele alle abitazioni di Gaza potrebbero costituire una violazione`delle leggi della guerra in quanto i rapporti a riguardo sono definiti allarmanti e recanti informazioni che paventano la possibilità che gli attacchi non siano conformi alle leggi internazionali sui diritti umani;

TENUTO CONTO che:
- la quarta Convenzione di Ginevra del 1949 sulla protezione delle persone civili in tempo di guerra e la Sezione I del Titolo IV del I Protocollo aggiuntivo adottato a Ginevra nel giugno 1977 sulla Protezione delle vittime dei conflitti armati internazionali, impegnano gli Stati ad applicare le disposizioni a "ogni operazione terrestre, aerea o navale che possa colpire, su terra, la popolazione civile, le persone civili e i beni di caratteri civili", per cui anche i bombardamenti aerei devono essere condotti tenendo presente in primo luogo l'obbligo di distinguere tra obbiettivo militare e persone o beni civili;
- la Carta delle Nazioni Unite, in particolare modo l'articolo I del Capitolo I, dove, tra i fini e principi fondativi della nascita delle Nazioni Unite, si mira a "Mantenere la pace e la sicurezza internazionale, ed a questo fine: prendere efficaci misure collettive per prevenire e rimuovere le minacce alla pace e per reprimere gli atti di aggressione o le altre violazioni della pace, e conseguire con mezzi pacifici, ed in conformità ai principi della giustizia e del diritto internazionale, la composizione o la soluzione delle controversie o delle situazioni internazionali che potrebbero portare ad una violazione della pace.";

CONSIDERATO che:
- diverse forze e associazioni negli anni hanno lanciato appelli per la soluzione "Due Stati Due Popoli", tra cui il movimento JCall, movimento di ebrei di paesi europei, che ha firmato e portato avanti una petizione, proprio del maggio di quest'anno, presentata ai capi di Stato e di Governo europei, dove si chiede l'appoggio di questa soluzione, sostenuta principalmente dal 2007 a partire dalla Conferenza di Annapolis;
- tale soluzione recentemente è stata fortemente sostenuta da diversi governi esteri, e in particolare, gli stessi Stati Uniti, fino alla realizzazione del Governo di unità palestinese del 2 giugno 2014; senza dimenticare il fatto che tale ipotesi viene confermata come l'unica possibile, nei recenti giorni, seguenti i primi bombardamenti, dal Presidente Obama;
- l'articolo 11 della Costituzione italiana afferma che "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie a un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo",

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale a:

1) portare avanti ogni azione utile alla costruzione della pace in Medio Oriente e nel mondo;
2) scrivere al Presidente israeliano e all'ambasciatore israeliano in Italia con l'intento di chiedere la tregua e il cessate il fuoco;
3) contribuire fattivamente, nei modi in cui sarà possibile, alla ricostruzione delle strutture socio-sanitarie e civili distrutte nella Striscia di Gaza;
4) creare e promuovere una tavola rotonda euro-mediterranea dei giovani per la nonviolenza, che sia luogo di incontro per le giovani generazioni che abitano tale zona e che possa formare a una cittadinanza orientata alla pace e alla nonviolenza, diventando un incontro annuale recante avanti iniziative atte a rendere tale evento un importante momento di dibattito e di formazione concreta su queste tematiche.

Cagliari, 24 luglio2014