CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XV LEGISLATURAMozione n. 49
MOZIONE ARBAU - COCCO Daniele Secondo - COCCO Pietro - DESINI - SABATINI - FORMA - LAI - BUSIA - PINNA Rossella - AZARA - LEDDA - PERRA - COMANDINI - MORICONI - COZZOLINO - PIZZUTO - AGUS sulla necessità di procedere all'immediato inquadramento del personale ARAS ai sensi delle leggi regionali 7 agosto 2009, n. 3, e 4 agosto 2011, n. 16, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che non appare ulteriormente procrastinabile la situazione di precarietà che da più di un trentennio incombe sui dipendenti dell'Associazione regionale allevatori sardi (ARAS), che perdura nonostante più provvedimenti legislativi abbiano sancito e regolamentato il passaggio del personale all'Agenzia LAORE (in particolare la legge regionale 7 agosto 2009, n. 3, all'articolo 2, comma 40, che autorizza l'Agenzia LAORE Sardegna ad inquadrare, attraverso prove selettive concorsuali per soli titoli, il personale dipendente dell'ARAS in servizio alla data del 31 dicembre 2006 e la legge regionale 4 agosto 2011, n. 16, articolo 6, comma 3, che stabilisce che l'inquadramento si applica utilizzando i posti vacanti nella pianta organica dell'Agenzia LAORE);
RICORDATO che:
- fin dai primi anni ottanta l'ARAS, con il proprio personale costituito da circa 250 tra zootecnici (agronomi e periti agrari) e veterinari e con un efficiente settore amministrativo composto da 20 unità, è stata l'unico soggetto che, di concerto con l'Assessorato regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, ha fornito assistenza alle aziende zootecniche dell'Isola, collaborando nell'esplicarsi della propria attività, con istituti di ricerca ed università;
- con la riforma degli enti agricoli, il servizio svolto dall'ARAS è stato assorbito da LAORE, per cui, per coerenza con tutti gli altri casi analoghi, oltre alle competenze anche il personale deve transitare da un ente all'altro;
- l'ARAS, pur essendo un'associazione di natura privatistica, è finanziata totalmente dalla Regione che stanzia annualmente 14 milioni di euro per il suo funzionamento per cui il passaggio del personale dall'ARAS all'Agenzia LAORE non comporta costi aggiuntivi;
- i dipendenti dell'associazione hanno dato corso, in via di legittima tutela dei propri diritti, a numerose azioni giudiziarie contro la Regione, dai cui esiti prevedibilmente deriveranno ingenti esborsi economici a carico del bilancio regionale;RILEVATO che all'inizio dell'anno la già citata precarietà ha assunto proporzioni allarmanti, posto che i 270 dipendenti, pur continuando a lavorare, non hanno percepito lo stipendio per molti mesi, in quanto la legge regionale, che assicurava i relativi finanziamenti all'ARAS tramite l'Agenzia LAORE è scaduta al 31 dicembre 2013, ed il provvedimento che rinnova la convenzione è dovuto passare al vaglio della Commissione europea sugli aiuti di Stato;
PRESO ATTO che:
- da alcuni anni l'attività dei tecnici ARAS è stata indirizzata dal suddetto Assessorato, esclusivamente verso l'attuazione della misura 215-Benessere animale, scelta che limita di fatto l'efficace svolgimento dell'assistenza tecnica, in precedenza garantita al mondo allevatoriale nella sua globalità, e che vede a tutt'oggi alcuni comparti come il suinicolo e il bovino privi di assistenza, con i propri tecnici di riferimento dirottati verso la suddetta misura;
- di fatto, la marginalizzazione e la precarietà della funzione svolta dall'ARAS, si riflettono negativamente sulla zootecnia isolana, che necessita oggi più che mai di interventi tempestivi, competenti e mirati sulle singole realtà aziendali, bisogno evidenziato dalle richieste sempre più pressanti di supporto tecnico afferente la gestione dell'efficienza riproduttiva, sanitaria, alimentare e quindi economica delle aziende zootecniche, nonché di consulenze in materia di condizionalità, autocontrollo e smaltimento reflui;
- nell'arco dei trent'anni in cui hanno operato, zootecnici e veterinari ARAS hanno finalizzato la propria capillare azione erogata agli allevatori verso l'educazione igienico-sanitaria, alimentare, l'indirizzo alle tecniche innovative;RITENUTO che:
- l'impiego del personale ARAS potrebbe ancora più efficacemente svolgere funzioni di sostegno concreto al nostro comparto zootecnico col trasferimento di competenze sul controllo di gestione delle filiere "coltivazioni - alimentazione - qualità della produzione" e "controllo del farmaco - benessere animale - igiene delle produzioni - sorveglianza epidemiologica e realizzazione di piani di profilassi ed eradicazione delle patologie degli animali";
- l'inserimento dei tecnici del Piano di assistenza tecnica (PAT) nell'ambito della prevenzione e controllo delle numerose emergenze sanitarie come la Blue tongue, la Peste suina, l'Echinococcosi, la Sarcosporidiosi, la Trichinellosi e di non auspicabili pandemie (influenza aviaria, peste equina ecc.), può rappresentare un supporto efficiente e di rapida attuazione per sopperire alle gravi carenze evidenziatesi nel sistema veterinario regionale, a seguito delle recenti recrudescenze delle epizoozie e dei gravissimi danni inflitti al nostro patrimonio zootecnico,impegna la Giunta regionale
1) ad avviare in tempi rapidi le azioni necessarie a porre fine all'annosa ed inaccettabile (tanto sul piano morale che su quello giuridico), situazione di incertezza e precarietà in cui permangono i dipendenti ARAS, pur contro le previsioni di una puntigliosa produzione normativa regionale, passata al vaglio di legittimità costituzionale, che sancisce senza possibilità di dubbi ed incertezze la stabilizzazione dell'organico ARAS nei ruoli dell'Agenzia LAORE;
2) ad adottare con urgenza i relativi provvedimenti al fine di dare finalmente attuazione al combinato disposto delle leggi regionali n. 3 del 2009, articolo 2, comma 40, e n. 16 del 2011, articolo 6, comma 3, evitando di protrarre la sostanziale negazione del diritto dei dipendenti ARAS, previsto dalla citata normativa regionale, ad un lavoro stabile e dignitoso, evitando peraltro pesanti costi ulteriori a danno delle casse regionali, conseguenti alle cause giudiziarie avviate nei confronti della Regione.Cagliari, 2 luglio 2014