CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XV LEGISLATURA

Mozione n. 29

MOZIONE COSSA - PITTALIS - RUBIU - DEDONI - FENU - PINNA Giuseppino - TATTI - CHERCHI Oscar - PERU - TOCCO - TRUZZU - ZEDDA Alessandra - LOCCI - CRISPONI - TEDDE - CAPPELLACCI - FLORIS sulla decisione della Giunta regionale di non proseguire nel progetto di realizzazione del metanodotto GALSI, Algeria-Sardegna-Italia, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che la Sardegna è l'unica regione italiana a non essere servita dal gas naturale e ciò comporta per le famiglie e le imprese il pagamento di gas ed energia a costi superiori rispetto al resto del paese;

CONSIDERATO che la realizzazione del metanodotto GALSI Algeria-Sardegna-Europa avrebbe permesso il superamento di un gap infrastrutturale legato alla questione mai risolta dell'alto costo dell'energia e sarebbe l'unica opera di collegamento della Sardegna alle grandi reti energetiche europee;

VALUTATO che essa avrebbe consentito non solo la salvaguardia dell'attuale tessuto produttivo isolano, ed in particolare delle grandi imprese energivore, che spesso coincidono con le attività ad alta concentrazione e occupazione di manodopera, ma anche favorito l'indispensabile e necessario sviluppo del sistema industriale;

STIMATO che, vista l'entità dell'investimento, la stessa fase di costruzione e gestione del gasdotto avrebbe determinato potenziali ed importanti ricadute in termini economici ed occupazionali;

TENUTO CONTO che il metanodotto GALSI avrebbe reso disponibile una consistente e costante fonte energetica a basso costo e pulita come il metano, abbattendo drasticamente le emissioni di CO2 nell'atmosfera, a fronte di una situazione nella quale gli idrocarburi coprono una quota di ben il 75 per cento del fabbisogno energetico regionale;

CONSIDERATO, inoltre, che l'attuale grave crisi internazionale tra Europa, Stati Uniti e Russia sulla Crimea e la stretta dipendenza dei paesi europei dal gas russo aprono uno scenario nuovo nel quale il progetto GALSI avrebbe potuto rappresentare una concreta soluzione alternativa alla richiesta di approvvigionamento di gas naturale per l'Italia e per l'Europa, in aggiunta alle altre reti in via di realizzazione;

CONSTATATO che il metanodotto Algeria-Sardegna-Europa rappresenta, nel bacino del Mediterraneo, il progetto più avanzato, pronto per poter essere immediatamente avviato con tutte le autorizzazioni già definite ed inserito dalla Commissione europea nella lista dei progetti energetici prioritari UE fino al 2020, che potranno accedere ai finanziamenti europei;

PRESO ATTO che la Giunta regionale il 13 maggio 2014 ha adottato la deliberazione n. 17/14 "Metanizzazione della Sardegna. Atto di indirizzo", ma ad oggi, nonostante la conferenza stampa e le dichiarazioni rilasciate dai rappresentanti dell'Esecutivo, non è accessibile sul sito istituzionale;

APPRESO, dalle dichiarazioni rilasciate dal Presidente e dagli assessori, che la Giunta regionale ha rinunciato alla realizzazione di un'opera strategica per l'approvvigionamento energetico dell'Isola, già in possesso di tutte le autorizzazioni, senza avere definito un valido percorso alternativo per garantire la disponibilità di fonti energetiche pulite e a basso costo;

CONSIDERATO inoltre che rimane l'assoluta incertezza sul recupero dell'intera somma investita e sui costi da affrontare per l'affidamento ad un advisor dell'individuazione dell'alternativa migliore rispetto al progetto GALSI;

VERIFICATO che hanno espresso forti perplessità e riserve le forze sociali e sindacali e le associazioni ambientaliste, preoccupati per la possibilità che si voglia continuare ad utilizzare le classiche e censurabili fonti energetiche (petrolio e carbone),

impegna il Presidente della Regione, l'Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio e l'Assessore regionale dell'industria

a riferire al Consiglio regionale le concrete soluzioni individuate, con tempi certi e costi definiti, per garantire all'Isola il reperimento di fonti energetiche pulite e a basso costo, in modo da mettere fine alla penalizzazione della Sardegna e alla sua dipendenza dai combustibili petroliferi, che da sempre ha costituito un freno alla ripresa economica e a trovare definitiva soluzione per attirare investitori e rendere la nostra Regione finalmente competitiva sul mercato nazionale ed internazionale.

Cagliari, 15 maggio 2014