CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XV LEGISLATURAMozione n. 26
MOZIONE CAPPELLACCI - PITTALIS - CHERCHI Oscar - FASOLINO - LOCCI - PERU - RANDAZZO - TEDDE - TOCCO - ZEDDA Alessandra - DEDONI - COSSA - CRISPONI - TRUZZU - FENU - SOLINAS Christian - RUBIU - TATTI - PINNA Giuseppino - ORRÙ - CARTA - OPPI sulla continuità territoriale marittima della Sardegna, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che il diritto alla mobilità è sancito dall'articolo 16 della Costituzione;
CONSIDERATO che tale norma per decenni è rimasta lettera morta, con la conseguenza che la Sardegna e i sardi hanno visto per lungo tempo compressi i propri diritti, a causa di un sistema di collegamenti marittimi inadeguato, viziato da logiche monopoliste e dalla presenza ingombrante di un "rottame di Stato" come la Tirrenia;
RILEVATO che, in epoca più recente, la continuità territoriale marittima è stata pregiudicata dall'azione illegittima di un cartello di armatori;
CONSTATATO che con il provvedimento n. 24405 del 2013 l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, su ricorso della Regione e delle associazioni dei consumatori, ha deliberato:
a) che le società Moby spa, SNAV spa, Grandi Navi Veloci spa e Marinvest srl hanno posto in essere un'intesa finalizzata all'aumento dei prezzi per i servizi di trasporto passeggeri nella stagione estiva 2011 sulle rotte Civitavecchia-Olbia, Genova-Olbia e Genova-Porto Torres;
b) che le Moby spa, SNAV spa, Grandi Navi Veloci spa e Marinvest srl si astengano in futuro dal porre in essere comportamenti analoghi a quelli oggetto dell'infrazione accertata;
c) che, in ragione della gravità e durata delle infrazioni di cui al punto a), alle società Moby spa, SNAV spa, Grandi Navi Veloci spa e Marinvest srl vengano applicate sanzioni amministrative pecuniarie rispettivamente pari a:
- per Moby 5.462.310 euro;
- per GNV 2.370.795 euro;
- per SNAV 231.765 euro;
- per Marinvest 42.575 euro;
SOTTOLINEATO che tale condotta ha cagionato danni gravissimi ai sardi residenti, ai visitatori e all'economia dell'Isola, con particolare riferimento al settore turistico;
VALUTATO che dalle nuove segnalazioni dei cittadini, come singoli o in forma associata, emerge un quadro tariffario incompatibile con i diritti sanciti dalla Costituzione, con le norme vigenti e con le regole del libero mercato;
CONSIDERATO che dai resoconti della stampa risulta che siano altresì in corso nuove operazioni economiche che, ove portate a compimento, causerebbero un'ulteriore concentrazione nelle mani di un unico soggetto di una parte consistente del mercato dei trasporti marittimi;
CONSTATATO che solo con il passaggio delle funzioni e delle risorse sulla continuità marittima dallo Stato alla Regione, quest'ultima avrebbe gli strumenti politici e giuridici per stabilire direttamente gli indirizzi in materia, senza dover subire convenzioni discusse e firmate da altri;
ATTESO che tale radicale cambiamento deve essere posto in essere prima della scadenza delle convenzioni attualmente in essere affinché, il futuro dei trasporti in Sardegna, non sia ipotecato da nuovi patti tra il Governo e gli armatori;
CONSIDERATO che nelle more di tali decisioni, occorre intervenire nell'immediato per rivisitare le convenzioni, assolutamente insoddisfacenti per la Sardegna;
VALUTATO che la sentenza della Corte costituzionale n. 230 del 2013, su ricorso della precedente Giunta, con il riferimento all'espressione "d'intesa con la Regione Sardegna" riconosce il diritto della Regione stessa a partecipare ai procedimenti in materia e rappresenta una breccia nel "muro di gomma" dei trasporti marittimi, che apre la strada alla rivendicazione di cui sopra;
CONSIDERATO che sul punto si è registrata anche un'apertura da parte del Ministero dei trasporti nel corso del confronto tenutosi presso la Presidenza della Regione nel giugno del 2013,impegna il Presidente della Regione:
1) ad avviare un costante monitoraggio delle tariffe dei collegamenti marittimi da e per la Sardegna;
2) a segnalare alle autorità competenti eventuali aumenti patologici ed altre anomalie che dovessero avere dei profili di illegittimità;
3) a contrastare nelle sedi opportune ogni iniziativa ispirata a instaurare nel settore una situazione di monopolio o di cartello;
4) a proseguire la rivendicazione per il passaggio delle funzioni e delle risorse sulla continuità territoriale marittima dallo Stato alla Regione.Cagliari, 28 aprile 2014