CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XV LEGISLATURA

Mozione n. 19

MOZIONE TRUZZU - FENU - PITTALIS - RUBIU - SOLINAS Christian - TOCCO - CAPPELLACCI - CARTA - CHERCHI Oscar - FASOLINO - LOCCI - OPPI - ORRÚ - PERU - PINNA Giuseppino - RANDAZZO - TATTI - TEDDE - TUNIS - ZEDDA Alessandra, sulla necessità di procedere immediatamente alla metanizzazione dell'Isola e ridurre i costi energetici per le imprese e le famiglie sarde, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
- la Sardegna è a oggi l'unica regione italiana non metanizzata;
- lo stesso Presidente della Regione nelle sue dichiarazioni programmatiche ha affermato che il parco di generazione elettrica dovrà fondarsi sul giusto mix di fonti e che il fabbisogno di energia termica a costi competitivi per imprese e famiglie richiede che il gas metano arrivi comunque in Sardegna;
- l'esigenza di procedere alla metanizzazione non è più procrastinabile, considerato che oggi le imprese e famiglie sarde sostengono un costo energetico notevolmente superiore al resto dei nostri connazionali;

CONSIDERATO che:
- il metano è individuato dal piano energetico sardo, approvato ai primi di febbraio 2014, come elemento fondamentale non solo per garantire una riduzione dei costi energetici ma anche come elemento essenziale per garantire la sicurezza e flessibilità della rete elettrica sarda;
- la realizzazione della rete infrastrutturale per il trasporto del gas metano dovrebbe essere garantita dallo Stato italiano, in quanto elemento base per lo sviluppo economico e sociale dell'Isola;
- la Sardegna, attraverso la SFIRS, partecipa alla società di sviluppo GALSI per la realizzazione e la gestione del nuovo gasdotto che collegherà l'Algeria alla Sardegna e alla Toscana e in questi anni attraverso l'APQ "Metanizzazione della Sardegna", ha finanziato in maniera cospicua gli organismi di bacino per lo sviluppo delle reti di distribuzione del gas metano;

VALUTATO che:
- l'inizio dei lavori di costruzione del GALSI, inizialmente previsto per il 2013, è stato più volte rinviato e la durata degli stessi è prevista in almeno trenta mesi e che, al momento, non è dato sapere se e quando inizieranno;
- oggi, attraverso le navi metaniere, è possibile trasportare in maniera veloce e sicura il gas liquefatto per poi immetterlo direttamente in rete attraverso opportuni rigassificatori che consentono di riportare il metano dallo stato liquido a quello gassoso;
- diverse aree industriali sarde sono già abbondantemente attrezzate per ricevere il gas a terra e che, pertanto, sarebbe sufficiente procedere esclusivamente alla costruzione di una stazione di decompressione;

APPURATO che:
- in assenza del metano il fabbisogno di energia termica sardo è garantito dall'utilizzo del GPL;
- il GPL ha un costo energetico 4 volte superiore al metano e in Sardegna si aggira intorno a 0,17 euro, mentre il prezzo del metano in Italia è pari a 0,06 euro a kwh;
- il gap infrastrutturale descritto determina una profonda disparità per le famiglie e le imprese sarde, queste ultime in evidente condizione di svantaggio rispetto ai concorrenti nazionali, in quanto sopportano un costo per i servizi nel settore energetico primario superiore di circa il 67% rispetto alla media nazionale;
- già nel corso del 2013 la Regione, con nota scritta dell'Assessore regionale dell'industria, aveva chiesto al Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo economico di compensare tale condizione di disparità economico e sociale dell'Isola, domandando, nelle more della costruzione di un rigassificatore, che lo Stato italiano si facesse carico dell'equiparazione dei costi del GPL con quelli del metano sul territorio isolano;

PRESO ATTO, inoltre, che nel frattempo la crisi che attanaglia le imprese e le famiglie sarde è sempre più consistente, che la riduzione dei costi energetici è uno degli strumenti in grado di garantire una ripresa dello sviluppo economico e sociale dell'Isola e di migliorare le opportunità occupazionali per i nostri conterranei e che a oggi nessuna risposta è giunta in tal senso da parte del MISE,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

1) ad attivare tutte le azioni necessarie per procedere nel tempo più breve possibile alla costruzione di un rigassificatore sul territorio isolano;
2) a intervenire presso il Presidente del Consiglio dei ministri e il Ministro dello Sviluppo economico affinché, in attesa della risorsa metanifera, si facciano carico di colmare il gap infrastrutturale isolano attivando le necessarie disponibilità finanziarie per compensare i maggiori costi energetici della Sardegna, ripristinando così per le imprese isolane le condizioni di equità competitiva con gli operatori nazionali.

Cagliari, 17 aprile 2014