CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XV LEGISLATURA

Mozione n. 8

MOZIONE COCCO Pietro - COCCO Daniele Secondo - ARBAU - DESINI - ANEDDA - USULA - COMANDINI - COLLU - COZZOLINO - DEMONTIS - DERIU - FORMA - LOTTO - MELONI - MORICONI - PINNA Rossella - PISCEDDA - RUGGERI - SABATINI - SOLINAS Antonio - TENDAS - MANCA Gavino - LEDDA - AZARA - PERRA - CHERCHI Augusto - ZEDDA Paolo - MANCA Pier Mario - AGUS - PIZZUTO - BUSIA - LAI - UNALI - SALE sul disegno di legge del Governo recante "Disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi del funzionamento delle istituzioni, la revisione del titolo V della Costituzione", con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

CONSIDERATO che:
- la proposta di riforma costituzionale del Governo contiene scelte innovative quanto delicate, che hanno un valore elevato per il destino del Paese e dell'Isola, e che deve vedere i sardi attenti e partecipi al dibattito e alle decisioni conseguenti;
- la proposta di riforma riporta allo Stato le scelte d'indirizzo politico più importanti in campi che vanno dal coordinamento della finanza pubblica alle scelte sul governo del territorio;
- il regionalismo, come lo abbiamo inteso negli anni della Repubblica, è messo a dura prova dalla crisi economica e la riforma proposta modifica la concezione stessa della democrazia intesa come democrazia regionale;
- la specialità è un valore costituzionale previsto dall'articolo 116 della Costituzione nel testo riformato, per ciò che attiene alle entrate proprie, alle competenze legislative in materia di governo del territorio, di tutela del paesaggio, di organizzazione della forma della Regione, di ordinamento degli enti locali, di trasporto pubblico locale, della scuola, della cultura e dello sviluppo economico, conquiste da rafforzare e proiettare nel futuro prossimo;
- la specialità è il riconoscimento costituzionale delle specifiche motivazioni storiche, identitarie, culturali, linguistiche e geografiche che caratterizzano le appartenenze dell'Isola allo Stato italiano;
- la specialità deve dunque essere confermata nella riforma costituzionale in discussione al Senato e deve essere da subito rilanciata con la riscrittura di uno statuto speciale nuovo e innovativo;
- il Consiglio regionale è chiamato a riscrivere uno statuto che riconosca la specialità come diritto alla differenziazione, diritto alla continuità territoriale, diritto alla cultura, il diritto a fare meglio nell'istruzione, nella tutela ambientale, nella mobilità regionale e nella continuità territoriale, accompagnato dall'assunzione da parte della Sardegna degli obblighi di solidarietà nazionale,

impegna il Presidente della Regione

in merito alla riforma in discussione in Parlamento, perché difenda con forza l'autonomia, espressione di una sovranità responsabile mediante la proposta di:
1) una clausola di salvaguardia della specialità che faccia salve le competenze previste dagli statuti speciali, con l'estensione alla Sardegna solamente delle norme di maggior favore;
2) la previsione nell'articolo 116 di una procedura di revisione degli statuti speciali che non consenta l'imposizione di modifiche senza il consenso della Sardegna;
3) la costituzionalizzazione del principio dell'intesa e dell'assetto pattizio delle relazioni finanziarie con lo Stato.

Cagliari, 8 aprile 2014