CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XV LEGISLATURA

Mozione n. 3

MOZIONE PITTALIS - RUBIU - DEDONI - SOLINAS Christian - FENU - CAPPELLACCI - CARTA - CHERCHI Oscar - COSSA - CRISPONI - FASOLINO - LOCCI - OPPI - ORRÙ - PERU - PINNA Giuseppino - RANDAZZO - TATTI - TEDDE - TOCCO - TRUZZU - TUNIS - ZEDDA Alessandra sulla chiusura dei presidi della Polizia di Stato in Sardegna, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che il Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell'interno ha emanato una circolare con la quale si prospetta l'ipotesi di razionalizzazione dei presidi della Polizia di Stato sull'intero territorio nazionale, sulla base di una "conclamata carenza di organico in cui versano
le Forze di Polizia e l'attuale congiuntura economica";

CONSIDERATO che:
- sul territorio della Regione viene ipotizzata la chiusura di 20 sedi, tra cui i distaccamenti di polizia stradale di Fonni, Ottana, Siniscola e Tempio; i posti di polizia ferroviaria nei Comuni di Macomer, Chilivani e Golfo Aranci; le sedi delle squadre nautiche nei Comuni di Cagliari, Olbia, Oristano, Palau e Porto Torres oltre alla sezione della Polizia postale di Nuoro;
- altresì anche la "Scuola aperta per i servizi di polizia a cavallo delle Forze di Polizia a ordinamento civile", sita in località Foresta Burgos, nell'omonimo Comune di Burgos (SS), non sarebbe risparmiata dall'opera di supposta razionalizzazione di cui sopra;

CONSTATATO che la chiusura della suddetta scuola e delle sedi suddette si pone in antitesi rispetto alle finalità di cui all'accordo di programma quadro "Sicurezza per lo sviluppo della Regione Sardegna - Emanuela Loi", sottoscritto in data 4 aprile 2003 dal Ministero dell'interno, dal Ministero dell'economia e delle finanze e dalla Regione autonoma della Sardegna;

VALUTATO che lo stesso APQ impegna il Ministero dell'interno e la Regione a realizzare interventi volti a potenziare e integrare il servizio offerto dalle Forze di Polizia nazionali e locali;

RITENUTO che negli ultimi anni le politiche regionali di sicurezza, all'interno della più ampia politica di sviluppo regionale, sono state contraddistinte da un forte orientamento alla creazione di un contesto più favorevole alla crescita economica ed alla diffusione della legalità e della giustizia;

VALUTATO che finanche il programma "Sicurezza per lo Sviluppo", nell'ambito dei programmi operativi nazionali 2007-2013, persegue l’obiettivo di "diffondere migliori condizioni di sicurezza, giustizia e legalità per i cittadini e le imprese, contribuendo alla riqualificazione dei contesti caratterizzati da maggiore pervasività e rilevanza dei fenomeni criminali e all'incremento della fiducia da parte della cittadinanza e degli operatori economici";

RITENUTO che la indiscriminata chiusura dei presidi di pubblica sicurezza si pone in contrasto con l'esigenza di garantire lo sviluppo sociale ed economico dell'intero territorio regionale, attraverso la diffusione "di migliori condizioni di sicurezza, giustizia e legalità per i cittadini e le imprese",

impegna il Presidente della Regione

1) a intervenire presso il Presidente del Consiglio dei ministri ed il Ministro dell'interno per il rispetto degli obblighi assunti con la Regione e ad intraprendere ogni utile iniziativa volta a scongiurare la chiusura di qualsiasi presidio di pubblica sicurezza nel territorio sardo;
2) a disporre, d'intesa con il Ministero dell'interno una ricognizione delle singole criticità, anche di natura logistica, dei presidi in parola e presenti sull'intero territorio regionale, al fine di potenziare i servizi di pubblica sicurezza.

Cagliari, 27 marzo 2014