CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVLegislatura

Mozione n. 63

PITTALIS - DEDONI - FENU - RUBIU - SOLINAS Christian sulla situazione del diritto annuale della Camera di commercio.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che con l'articolo 28 del decreto legge 24 giugno 2014, n. 90, recante "Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l'efficienza degli uffici giudiziari" il Governo ha ridotto, a partire dal 1° gennaio 2015, l'importo del diritto annuale delle Camere di commercio a carico delle imprese;
ATTESO che il 10 luglio 2014 l'Esecutivo nazionale ha approvato un disegno di legge delega per la riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni, che all'articolo 9 prevede l'abolizione dell'onere di contributo delle imprese nei confronti delle Camere di commercio e il trasferimento del registro delle imprese al Ministero dello sviluppo economico;
CONSIDERATO che, poiché lo Stato ha da tempo eliminato ogni forma di trasferimento alle Camere di commercio, il diritto annuale rappresenta un'entrata tributaria destinata a finanziare in via esclusiva il sistema camerale;
CONSTATATO che, secondo le prime stime, il dimezzamento del gettito non permetterebbe ad oltre 48 Camere di sostenere i costi di funzionamento e per le restanti comporterebbe una drastica contrazione delle attività;
ACCERTATO che una simile riduzione metterebbe in discussione i servizi resi alle rispettive comunità di appartenenza,

impegna il Presidente della Regione

1) a promuovere un'iniziativa condivisa con i parlamentari eletti in Sardegna affinché il testo dell'articolo 28 del decreto legge n. 90 del 2014 sia profondamente modificato in sede di conversione;
2) a richiedere un confronto con il Governo, con il coinvolgimento degli enti camerali e delle associazioni di imprese, al fine di offrire un contributo al percorso di conversione della legge delega, che, tenendo conto delle indicazioni delle comunità interessate, faccia salve le risorse destinate a sostenere l'attività delle Camere di commercio;
3) a farsi promotore di un gruppo di lavoro, con la partecipazione delle regioni, delle associazioni di categoria rappresentate nel sistema camerale e di Unioncamere, al fine di formulare una proposta di riordino degli assetti e delle funzioni del sistema camerale nazionale, che garantisca le specificità territoriali, prevedendo livelli di autonomia organizzativa differenziati sulla base dei criteri di efficienza e qualità.

Cagliari, 29 luglio 2014