CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVLegislatura
Mozione n. 455
RUBIU - TRUZZU - LAMPIS - ORRÙ - PERU - CHERCHI Oscar - TOCCO - RANDAZZO - MARRAS - CRISPONI - CARTA - LEDDA - COSSA - LANCIONI - TUNIS - DEDONI sulla grave situazione in cui versa l'ARST, ed in particolare sul possibile affidamento all'esterno del servizio di trasporto su diverse linee, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- in data 21 settembre 2018 l'ARST Spa ha pubblicato sulla Gazzetta ufficiale un bando per l'affidamento, con procedura aperta, del servizio di trasporto di persone, suddiviso in dieci lotti riferiti precisamente alle aree di Barigadu, Gallura, Guspinese, Marghine/Planargia, Marmilla/Sarcidano, Medio Campidano, Nuorese, Oristanese, Sassarese, Sulcis;
- con il suddetto provvedimento l'ARST intende procedere al sub affidamento per 18 mesi (più eventuali altri 24) degli autoservizi di linea nelle aree dell'isola sopra meglio indicate, che complessivamente si estendono per quasi 800mila chilometri di superficie per anno;
- l'esternalizzazione del servizio di trasporto su gomma viene giustificata con esigenze di riorganizzazione industriale, volta a conseguire misurazione e razionalità della spesa, ma senza alcuna certezza di realizzare risultati tangibili in riferimento al miglioramento del servizio agli utenti;
CONSIDERATO che:
- l'affidamento all'esterno del servizio cagionerebbe lo smantellamento della rete di collegamento sarda nelle aree dell'isola con un flusso di passeggeri statisticamente inferiore alle "grandi aree metropolitane" che offrono garanzia di sicuri guadagni e sulle quali pertanto verrebbero concentrate le infrastrutture, intensificate le corse e programmati i futuri investimenti;
- le dirette conseguenze di quanto descritto sono facilmente identificabili con l'isolamento e spopolamento dei piccoli centri e delle zone interne dell'Isola in totale dispregio delle esigenze di qualità ed efficienza dei trasporti e peraltro in assenza di qualsiasi misurazione circa il contenimento e la razionalizzazione della spesa;
- la privatizzazione di un ramo del servizio produrrebbe anche conseguenze allarmanti sull'economia della Sardegna ed in particolare sulle zone isolate che evidentemente diverrebbero mete turistiche meno appetibili e sulla situazione occupazionale: l'ARST lamenta carenza di personale e di autobus quale impedimento allo svolgimento diretto del servizio, ma in realtà il problema potrebbe essere immediatamente risolto mediante la stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato presenti in azienda, nonché l'assunzione dei vincitori dell'ultimo concorso espletato, la cui graduatoria è ancora in corso di validità, nonché con l'arrivo del primo lotto dei nuovi mezzi, previsto per il prossimo mese di novembre;
PRESO ATTO che:
- le conseguenze catastrofiche fin qui descritte hanno innescato uno stato di allarme generalizzato, ed in particolare l'ira delle forze sindacali che, richiamata la situazione occupazionale della Sardegna, definiscono illogica la decisione di privatizzazione adottata dall'azienda regionale in accordo con la stessa Regione poiché effettuata in dispregio delle legittime aspettative dei lavoratori sardi;
- il suddetto provvedimento si inserisce nel più generale orientamento inconcludente assunto dalla maggioranza al governo nella materia dei trasporti, connotata ormai da un malfunzionamento generalizzato e da un sistema globale dei collegamenti interni deficitario, che contribuisce pesantemente al degrado dell'economia di un Isola già di per sé penalizzata per la condizione di insularità e rappresenta un forte ostacolo ad una politica di rilancio e di progresso, anche e soprattutto nel settore turistico;
CONSTATATO che:
- l'operazione di privatizzazione riguarda anche la zona del Sulcis che pare essere la più penalizzata poiché il fenomeno di esternalizzazione interessa oltre 200mila chilometri di linea;
- l'area sulcitana si trova ormai da tempo in condizioni di grave allarme sociale in quanto pesantemente vessata dalla profonda crisi economica che interessa tutta la Sardegna e, più in generale, l'Italia;
- il livello del servizio è ormai scaduto in modo inaccettabile: mezzi di trasporto obsoleti, carenza di personale, tempi di percorrenza che si allungano a causa dei ritardi, corse cancellate senza preavviso e che la situazione richiede una svolta vigorosa, anche sostenuta da nuovi finanziamenti pubblici e da un serio programma di riorganizzazione aziendale e investimento;
OSSERVATO che, rispetto al quadro generale fin qui descritto, le condizioni in cui versa il Sulcis destano maggiore allarme per l'assoluta carenza dei livelli di appropriatezza ed efficienza del servizio, necessari a garantire il collegamento tra i piccoli centri, ma soprattutto tra i comuni sulcitani e il capoluogo nel quale si riversa quotidianamente un elevatissimo numero di pendolari tra lavoratori e studenti;
SEGNALATO che la situazione complessivamente sopra illustrata palesa l'inadeguatezza della politica a tutelare gli interessi dei cittadini sardi relativamente ad un settore strategico quale è quello dei trasporti;
RISCONTRATO in particolare che:
- i contributi che la Regione versa all'ARST (euro 1,62) sono notevolmente inferiori a quelli versati al CTM (euro 2,52) che allo stato si presenta come un servizio quasi inattivo e quindi scarsamente remunerativo rispetto a quello svolto dall'ARST che conta un maggior numero di utenti e quindi si connota per una maggiore certezza di incassi;
- le società private alle quali è destinato il bando di gara in corso hanno recentemente ottenuto dalla stessa Regione finanziamenti per l'acquisto di mezzi di trasporto nuovi, laddove queste somme potevano, e dovevano, essere meglio impiegate per il rinnovo del parco mezzi dell'ARST;
ATTESO che per tutto quanto sopra esposto, si palesa improcrastinabile un intervento politico volto a bloccare immediatamente il processo di parziale privatizzazione del servizio di trasporto su gomma attualmente in corso nonché a risolvere in tempi brevissimi le problematiche che interessano la società ARST così da restituire ai cittadini un servizio pubblico valido ed efficiente;
EVIDENZIATO pertanto che - a giudicare dai fatti - l'impegno di questa maggioranza non sembra indirizzato alla salvaguardia del legittimo diritto dei cittadini sardi ad un servizio di trasporto efficiente e qualitativamente adeguato e, del sempre legittimo diritto dei lavoratori sardi alla salvaguardia del proprio posto di lavoro all'interno dell'agenzia regionale ARST, bensì allo smantellamento del servizio pubblico di trasporto per gomma e, così come già accaduto in materia di sanità, alla privatizzazione dello stesso con conseguenti svantaggi e disagi per gli utenti: maggiori costi, nessuna garanzia sul rispetto dei servizi minimi essenziali, sicura cancellazione delle corse scarsamente remunerative e quindi isolamento certo delle zone interne dell'Isola, del Nuorese, del Sulcis,
impegna il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei trasporti
1) a porre in essere ogni azione necessaria al fine di annullare il bando di gara per l'esternalizzazione di alcune tratte di collegamento interno all'Isola su gomma;
2) a porre in essere ogni azione finalizzata ad affrontare e risolvere con assoluta priorità i numerosi problemi che interessano la materia dei trasporti in Sardegna ed in particolare l'ARST;
3) a garantire ai dipendenti dell'ARST la conservazione del proprio posto di lavoro;
4) a risolvere la problematica afferente la carenza di organico all'interno dell'ARST mediante la stabilizzazione del personale precario in servizio presso l'Azienda e, se del caso, mediante nuove assunzioni tramite lo scorrimento della graduatoria del concorso ancora valida;
5) ad un intervento immediato con riferimento specifico all'area del Sulcis, volto a risolvere celermente i problemi specifici che interessano il servizio di trasporto per gomma nel territorio e garantire i collegamenti tra i piccoli centri e il capoluogo e quindi il diritto al lavoro e allo studio di migliaia di utenti, meta quotidiana di numerosissimi studenti e lavoratori.
Cagliari 16 ottobre 2018