IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
- nel corso della giornata di sabato 15 settembre 2018 si è svolta nell'Isola una vasta operazione condotta dalla Direzione distrettuale antiterrorismo di Cagliari che ha portato a varie perquisizioni e al sequestro del passaporto di un cittadino sardo, nell'ambito di un'inchiesta volta a verificare le posizioni degli indagati rispetto a una presunta attività di stampo terroristico internazionale;
- il sequestro del passaporto è stato disposto per evitare l'espatrio del cittadino sardo, identificato per mezzo di una foto che lo ritraeva con la bandiera dei Quattro Mori, ritenuto soggetto coinvolto in attività terroristiche di cui all'articolo 270 bis del Codice penale in quanto si ipotizza essere un "foreign fighter" associato allo Ypg (Yekìneyên Parastina Gel, formazione di protezione curdo-siriane);
- le perquisizioni sono state effettuate anche a carico di esponenti dell'Associazione sarda contro le emarginazioni (ASCE) e della Rete Kurdistan Sardegna;

RILEVATO che:
- lo Ypg è la principale milizia curda del Partito dell'unione democratica (Pyd) ed è fortemente attiva nella guerra contro l'espansione dello Stato Islamico nei territori della Siria;
- lo Ypg curdo non risulta inserito nella lista delle organizzazioni terroristiche, nelle quali è invece presente il Pkk turco con il quale lo Ypg condivide battaglie per la resistenza e la liberazione del popolo curdo dalle oppressioni perpetrate nei loro confronti in Medio Oriente;
- il Pkk in passato è stato inserito nell'elenco delle organizzazioni terroristiche principalmente per le pressioni esercitate dalla Turchia sull'Europa e gli Stati Uniti nel quadro della crisi siriana, tanto che una sentenza della Corte di appello di Bruxelles del 14 settembre 2017 ha assolto 42 membri del Pkk dall'accusa di terrorismo, essendo risultata priva di fondamento legale l'asserzione che il Partito dei lavoratori del Kurdistan possa costituire un'organizzazione terrorista;
- lo Ypg, al pari di altre formazioni militari operanti nei territori siriani, è noto sia fortemente attivo per combattere l'avanzata dello Stato Islamico e ha contribuito in maniera determinante a liberare dalle milizie jihadiste dell'Isis la città di Kobane, anche col supporto delle forze militari francesi e statunitensi, la città di Raqqa e liberare parte della Siria dal controllo dello Stato Islamico;

CONSIDERATO che:
- al contrasto dello Stato Islamico, nuovo volto del terrorismo internazionale, è impegnata da anni gran parte della comunità internazionale occidentale;
- l'offensiva dello Stato Islamico ha colpito in maniera drammatica il popolo curdo, uno dei più grandi gruppi etnici senza Stato;
- le truppe volontarie, in particolare curde, sono state la prima forza militare, autorganizzata, di resistenza all'avanzata dello Stato Islamico nella Siria settentrionale e nell'Iraq nord-occidentale;

RITENUTO:
- che allo stato attuale le informazioni sull'operazione che ha coinvolto cittadini e militanti politici sardi siano scarse e poco chiare;
- che l'utilizzo del termine "foreign fighter" nei confronti dell'indagato sardo appare certamente inopportuno dal momento in cui con tale termine ci si riferisce comunemente ai combattenti volontari stranieri affiliati allo Stato Islamico, ai quali, al contrario, le formazioni curdo siriane di Ypg si oppongono;
- doveroso riconoscere e sostenere l'azione di cittadini e associazioni sarde impegnate contro ogni forma di terrorismo e a tutela delle popolazioni curde, delle minoranze etniche e dei diritti fondamentali delle persone,

impegna il Presidente della Regione

a farsi interprete della volontà del Consiglio regionale della Sardegna e ad intraprendere ogni azione utile per tutelare, nelle sedi opportune, i cittadini sardi impegnati nella cooperazione e nella tutela delle popolazioni curde e di tutte le minoranze etniche e nella lotta contro le organizzazioni terroristiche internazionali che sopprimono la libertà delle persone, la democrazia e l'autodeterminazione dei popoli.

Cagliari 19 settembre 2018