CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVLegislatura
Mozione n. 422
SOLINAS - DERIU - COCCO PIETRO - TENDAS - LOTTO - COMANDINI - MELONI Giuseppe - MELONI Valerio - COZZOLINO - CACCIOTTO - COLLU sulla revisione delle aree non montane con vincoli naturali significativi ai sensi dell'articolo 32 del regolamento (UE) n.1305/2013.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- l'Assessorato regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale con nota del 17 maggio 2018 ha comunicato che essendo in corso il processo di revisione delle aree non montane con vincoli naturali (ANC) significativi ai sensi dell'articolo 32 del regolamento dell'Unione europea (UE) n. 1305/2013, il Ministero dell'agricoltura ha fornito, alla Regione, i risultati dello studio dei parametri biofisici dai quali emerge che i comuni di Aidomaggiore, Boroneddu, Dualchi, Ghilarza, Ottana, Noragugume, Sedilo, Soddi e Tadasuni, attualmente svantaggiati ai sensi dell'articolo 19 del regolamento (CE) n. 1257/1999, risulterebbero non più svantaggiati, in quanto non interessati in almeno il 60 per cento della superficie agricola comunale da uno o più degli otto parametri biofisici di cui all'allegato III al regolamento (UE) n. 1305/2013;
- il regime delle zone agricole svantaggiate è oggi una componente rilevante delle politiche comunitarie per l'agricoltura e lo sviluppo rurale, infatti l'obiettivo comunitario era quello di colmare le disparità naturali esistenti tra i territori attraverso l'istituzione di regimi particolari come, ad esempio, le "Indennità compensative" destinate ad incentivare le attività agricole in zone depresse e compensare il mancato reddito degli operatori agricoli;
CONSIDERATO che:
- l'applicazione del citato regolamento nei nove comuni interessati dalla revisione rischia di avere un effetto devastante, oltre a creare un danno in termini di sostenibilità economico-finanziario per le aziende agricole e per tutto il comparto di filiera ad esse legato;
- i presupposti per la delimitazione e classificazione di queste aree si basavano, in particolare:
- zone montane caratterizzate da elevati costi dell'attività agricola, caratterizzati da forti pendii che rendono impossibile o onerosa la meccanizzazione;
- aree prevalentemente agricole, a bassa produttività, minacciate da spopolamento;
EVIDENZIATO che:
- il processo di revisione delle zone svantaggiate, iniziato con la riforma della politica comunitaria 2007-2013, va in direzione opposta a quella proposta dal Ministero dell'agricoltura, in quanto, contrariamente a quanto richiesto prevede l'individuazione di territori "caratterizzati da svantaggi naturali considerevoli con scarsa produttività di suolo o condizioni climatiche avverse, e nelle quali il mantenimento dell'agricoltura estensiva è importante per la gestione del territorio";
- i territori in esame sono caratterizzati da forti pendii che rendono impossibile la meccanizzazione e la conseguente lavorazione dei terreni;
PRESO ATTO che:
- i territori in esame sono soggetti a svantaggi naturali significativi in quanto almeno il 60 per cento della superficie agricola rispetta i valori soglia individuati dalla normativa di riferimento;
- nei territori in esame il settore agro-pastorale è l'unico settore che ancora oggi riesce, se pur tra mille difficoltà, a limitare il fenomeno dello spopolamento;
- la Giunta regionale e il Consiglio regionale, da anni, sono impegnati con politiche attive contro lo spopolamento delle aree interne della Sardegna;
RITENUTO che la Regione debba porre in essere ogni azione possibile per evitare che il Ministero dell'agricoltura prosegua nella decisione assurda di dichiarare i territori dei comuni di Aidomaggiore, Boroneddu, Dualchi, Ghilarza, Noragugume, Ottana, Sedilo, Soddi e Tadasuni non più svantaggiati,
impegna il Presidente della Giunta regionale
e l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale
a porre in essere tutte le azioni legittime possibili per evitare che le aree marginali della Sardegna centrale, in particolar modo, i territori dei comuni in esame, possano essere ulteriormente danneggiate da scelte centralistiche del Ministero dell'agricoltura finalizzate a modificare i criteri dell'articolo 19 del regolamento (CE) n. 1257/1999.
Cagliari, 25 maggio 2018