CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVLegislatura
Mozione n. 392
CONGIU - CHERCHI - DESINI - UNALI - DESSÍ - COCCO Daniele Secondo- LAI - MORICONI - MELONI - PISCEDDA - ZANCHETTA - GAIA - DERIU - SABATINI - BUSIA in merito alla grave situazione in cui si trovano i dipendenti dell'ARAS, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che l'Associazione regionale allevatori della Sardegna (ARAS) è un attore importante della politica agricola regionale, gestisce il Piano operativo di assistenza tecnica e finalizza la sua attività all'incremento e al miglioramento delle produzioni animali e alla valorizzazione zootecnica;
CONSIDERATO che l'ARAS, ente associativo a carattere tecnico economico, agisce in armonia con la programmazione agricola regionale e da questa dipende finanziariamente in quanto non dispone di entrate diverse dai trasferimenti erogati dalla Regione;
VERIFICATO che da tempo si registra il progressivo deterioramento dei rapporti tra la dirigenza ARAS e i lavoratori dipendenti a causa, soprattutto, dei ritardi con i quali vengono erogati gli stipendi, ponendo i lavoratori in una situazione di sostanziale anticipazione delle spese necessarie per l'assolvimento dei compiti istituzionali;
ACCERTATO che:
- questa situazione sta inducendo i lavoratori a ricorrere, sempre più frequentemente, alle forme di tutela legale contenziosa nei confronti della parte datoriale, con innalzamento dei costi e delle spese a carico dell'ARAS e quindi, a cascata, della Regione;
- l'ARAS addebita siffatta situazione ai ritardi con i quali la Regione trasferisce le risorse e al fatto che, non disponendo l'Associazione di entrate diverse da quelle di stretta derivazione regionale, si troverebbe nella materiale impossibilità di adempiere ai propri obblighi contrattuali;
RILEVATO che il tema della "regolarizzazione" dei flussi economici tra l'Assessorato regionale competente, l'Agenzia Laore e I'ARAS ha costituito negli ultimi anni motivo di intervento per le organizzazioni sindacali di riferimento, le quali hanno denunciato, ripetutamente, come la situazione descritta sia il frutto di una cattiva programmazione e contabilizzazione dei flussi finanziari nonostante dette spese derivino da precisi impegni contrattuali e siano, come tali, ripetitive, sistematiche e quindi storicizzate;
CONSIDERATO che:
- la problematica della "regolarizzazione dei flussi" è la conseguenza della mancata risoluzione delle problematiche relative all'inquadramento dei lavoratori dell'ARAS nella pianta organica di LAORE, ai sensi dell'articolo 2, comma 40, della legge regionale 7 agosto 2009, n. 3;
- il 5 agosto 2014 il Consiglio regionale ha approvato l'ordine del giorno n. 15 con il quale impegnava la Giunta regionale ad avviare in tempi rapidi le azioni necessarie a porre fine all'annosa ed inaccettabile situazione di incertezza e precarietà in cui versavano, fin da allora, i dipendenti ARAS e a definire una proposta che prevedesse i necessari provvedimenti, con una tempistica determinata e con il confronto con i lavoratori e le rispettive rappresentanze sindacali;
- l'ARAS non fa alcun mistero del fatto che potrebbe trovarsi costretta a rivedere la sua struttura aziendale procedendo alla riduzione dell'attività e del personale, ingenerando così, oltre alla tensione e conflittualità esistenti, una situazione di incertezza sulle prospettive future e sulla stabilità economica dei lavoratori e delle loro famiglie;
- la manovra finanziaria 2018-2020 recentemente approvata ha previsto un ulteriore stanziamento di euro 400.000 in favore dell'Agenzia Laore per l'ARAS;
RITENUTO che l'argomento risulti meritevole dei dovuti approfondimenti, anche in ordine alle conseguenze disciplinari paventate dalla parte datoriale che intravede, nel ricorso alle forme di tutela legale e contenziosa, una violazione dell'obbligo del dovere di fedeltà e diligenza da parte dei lavoratori,
impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale
1) a provvedere urgentemente all'immediato trasferimento delle risorse necessarie per far fronte al pagamento degli arretrati stipendiali;
2) a risolvere definitivamente ogni tipo di disputa che ormai da troppo tempo coinvolge i lavoratori dell'ARAS;
3) a dare immediata attuazione alle disposizioni di cui all'articolo 2, comma 40, della legge regionale n. 3 del 2009 e ai successivi atti di indirizzo.
Cagliari, 7 febbraio 2018