CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVLegislatura
Mozione n. 38
LAI - AGUS - COCCO Daniele Secondo - PIZZUTO sulla necessitą di garantire livelli uniformi di qualitą nella gestione delle biblioteche e dei sistemi bibliotecari comunali.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che la valorizzazione dei beni culturali, che rappresentano un fattore di sviluppo, di aggregazione sociale e di educazione capace di generare occupazione e investimenti, deve costituire un obiettivo primario dell'azione legislativa e programmatica della Regione;
CONSIDERATO l'impegno storicamente dimostrato da questa Assemblea, anche nella precedente legislatura, nonostante non sia stata ancora approvata una normativa organica di riordino del sistema dei beni culturali, nella difesa delle prerogative dei lavoratori ex legge regionale n. 28 del 1984, ed ex progetti speciali, anche soci di cooperative, impegnati nella gestione dei beni culturali, delle biblioteche e degli archivi degli enti locali;
CONDIVISA la correlata opportunità di interventi regionali che, nel segno della continuità e della tutela delle professionalità degli operatori garantiscano, perlomeno nel medio periodo, la conservazione delle posizioni lavorative e dei ruoli esistenti nei siti operativi in Sardegna;
CONSIDERATA, altresì, la specificità del settore "biblioteche e archivi" nel più vasto ambito dei beni culturali, laddove le peculiarità si rinvengono sia sul piano tecnico scientifico, sia, soprattutto, sul piano più strettamente gestionale, specie in relazione alla circostanza che l'accesso ai siti da parte del pubblico è libero e gratuito a differenza degli accessi ai musei e alle aree archeologiche che, di norma, prevedono il pagamento di un biglietto;
RILEVATO pertanto il differente afflusso di risorse finanziarie nel settore bibliotecario e archivistico rispetto agli altri settori e preso atto della difficile congiuntura economica del momento e, di riflesso, della situazione di emergenza nella quale versano le imprese del settore, perlopiù cooperative, con conseguente riverbero sui compensi dei soci-lavoratori;
PRESO ATTO della normativa vigente, in particolare del sistema dei finanziamenti previsto dalla legge regionale 20 settembre 2006, n. 14, che rimette in capo alla Regione la gestione dei siti bibliotecari e degli archivi storici di ente locale e di interesse locale;
CONSTATATA, tuttavia, l'assenza di una disciplina omogenea di riferimento che stabilisca razionalmente i parametri economici ai quali agganciare i finanziamenti regionali e rilevata, soprattutto, la mancanza di un richiamo oggettivo al contratto applicabile ai lavoratori del comparto bibliotecario, ciò che ha dato luogo a illogiche e inammissibili disparità di trattamento degli stessi operatori;
CONSIDERATO che, per i suddetti motivi, si corre il rischio paventato da più parti sociali coinvolte, e in queste ore portato all'attenzione dell'opinione pubblica, che le amministrazioni locali procedano ad applicare ai siti operanti sul proprio territorio clausole contrattuali penalizzanti rispetto ai trattamenti economici attuati sino a questo momento, con conseguente svilimento delle professionalità esistenti e inevitabile aumento delle difficoltà oggettive di gestione del sistema,
impegna la Giunta regionale e l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali,
informazione, spettacolo e sport
1) ad emanare direttive rivolte agli enti locali al fine di uniformare l'applicazione dei modelli di contrattazione per il personale del sistema bibliotecario da parte delle imprese operanti nel settore e, in particolare, da parte delle cooperative;
2) a procedere ad un monitoraggio dell'intero sistema bibliotecario della Sardegna volto in particolare ad accertare: l'entità del personale attualmente impiegato nei progetti finanziati ai sensi della legge regionale n. 14 del 2006, i relativi livelli di inquadramento, la quantità delle ore effettivamente lavorate e il costo reale annuale di ciascun lavoratore;
3) ad assicurare una verifica ed un adeguamento continuo degli standard;
4) a garantire la vigilanza sul rispetto della normativa sugli appalti nell'intero comparto;
5) a procedere, in tempi brevi, ad un riordino complessivo ed organico del sistema dei beni culturali.
Cagliari, 27 maggio 2014