CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVLegislatura
Mozione n. 365
RUBIU - OPPI - PINNA Giuseppino - MARRAS - PITTALIS - TOCCO - LEDDA - FASOLINO - ZEDDA Alessandra - TEDDE TRUZZU - FUOCO - DEDONI - GALLUS - COSSA - ORRÙ sulla mancata revisione del calendario venatorio per il 2017/2018 a seguito dell'ordinanza del TAR Sardegna n. 308/17, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- con ordinanza n. 201700308 del 15 settembre 2017 emessa dal Tribunale amministrativo regionale, è stata disposta la sospensione dell'efficacia del calendario venatorio 2017/18, con particolare attenzione alla parte in cui si prevede l'apertura della stagione per la lepre e la pernice;
- il succitato provvedimento sancisce il divieto per il prelievo delle specie lepre e pernice sarda, per il rischio di estinzione, di grave riduzione e/o estinzione di entrambe le specie;
- la programmazione della stagione è stata così bloccata per il pericolo che possa derivarne un danno al patrimonio faunistico, con il prelievo delle specie suddette, soprattutto in seguito all'annata di siccità e incendi nel territorio isolano;
SOTTOLINEATO che:
- lo stop al debutto della stagione della caccia, con il blocco al prelievo di lepri e pernici, è stata un colpo durissimo per le doppiette isolane;
- il mondo venatorio sardo è in rivolta per l'ennesimo sopruso contro il comparto; un vero e proprio tradimento, con la politica che pare aver dimenticato il settore;
- sono state di fatto calpestate e disattese le istanze rappresentate dai 48 mila cacciatori isolani, con la cancellazione delle giornate che avrebbero consentito agli appassionati di prelevare un carniere di specie selvatiche, senza alcun danno all'ambiente;
- di fronte a tale pronuncia si attendeva un immediato ricorso della Regione, con un'impugnazione innanzi al Consiglio di Stato;
- invece la sospensione del calendario venatorio non è stata contrastata dalla Regione;
RILEVATO che è stato disconosciuto e sconfessato il calendario venatorio proposto dall'Esecutivo regionale; si tenga conto inoltre che, oltre al danno, si aggiunge anche la beffa perché i cacciatori sardi avevano già pagato le tasse regionali e governative, ma sono stati ingannati dalla cancellazione delle giornate di caccia;
OSSERVATO che:
- non si è neppure consentito il voto per rivedere la parte del calendario venatorio che limitava nel tempo l'attività del prelievo (con due mezze giornate e la chiusura il giovedì), proprio per tutelare lepri e pernici;
- infatti una volta convocato il Comitato regionale faunistico non è stato consentito di rivedere le previsioni della parte del calendario venatorio che ponesse una limitazione al prelievo delle specie in questione;
RIMARCATO che:
- tale votazione sarebbe stata doverosa in ragione del fatto che l'Avvocatura della Regione, con pregevole memoria difensiva presentata nel citato procedimento TAR, ha scritto che "le due mezze giornate siano più che sufficienti a favorire un periodo di riposo biologico in quanto tra una giornata di caccia e l'altra è stata prevista una pausa di 6 giorni (divieto di caccia il giovedì)";
- in sede di Comitato faunistico non è stato oltremodo consentito neppure aprire la discussione sul punto in argomento e consentire la votazione che avrebbe, se non altro, rispettato i principi democratici posti a fondamento dell'agire di ogni organo collegiale;
ESAMINATO altresì che, con il suddetto atteggiamento, si palesa l'inadeguatezza della politica a tu¬telare l'ambiente della Sardegna, con la discriminazione di migliaia di appassionati dell'arte venatoria;
EVIDENZIATO che:
- con tali atti si sono penalizzati in modo preoccupante i cacciatori sardi, a pochi giorni dall'apertura della stagione venatoria e con i pagamenti delle tasse già avvenuti;
- i circa 40mila cacciatori sardi (esclusi quelli che per varie ragioni non praticano l'attività) muovono un indotto di circa 10 milioni di euro a stagione; anche per queste ragioni la pratica venatoria rappresenta un importante segmento economico; l'80 per cento delle tasse governative resta in Sardegna, più quella regionale, con un gettito di circa 7 milioni di euro che incamera la Regione; a queste spese si aggiungano i costi per l'acquisto di fucili e cartucce, l'indotto per l'abbigliamento, benzina, ristoranti, trasferte, mantenimento cani, quote di iscrizioni alle riserve autogestite; un movimento che pare assurdo danneggiare con provvedimenti senza logica e privi di un pronunciamento democratico;
ATTESO che sarebbe auspicabile un intervento urgente, con l'attivazione anche di un'eventuale azione giudiziaria, volto a tutelare le ragioni del mondo venatorio e dei singoli cacciatori;
VALUTATO che appare opportuno un confronto con le associazioni rappresentative dell'universo venatorio per incrociare le istanze del mondo della caccia ed evitare l'ennesima ingiustizia che ha penalizzato gravemente il settore e creato danni alle attività commerciali del comparto;
CONDIVISE le preoccupazioni delle rappresentanze venatorie che tutelano con la loro attività le esigenze delle migliaia di appassionati della pratica;
VISTO che ad oggi sono state di fatto cancellate le giornate che rappresentano il preludio alla stagione, con il blocco al prelievo di lepri e pernici;
CONSTATATO non sufficiente, a giudicare dai fatti, l'impegno della Regione per salvaguardare i giusti diritti dei cacciatori, che hanno già provveduto al pagamento delle tasse per l'esercizio dell'attività, e tutelare l'ambiente, anche con la revisione del calendario venatorio in seguito al provvedimento TAR Sardegna,
impegna il Presidente della Regione, l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente
1) a porre in essere ogni azione, anche giudiziaria, per contrastare l'ordinanza n. 201700308 del 15 settembre 2017 emessa dal Tribunale amministrativo regionale, con cui è stata disposta la sospensione dell'efficacia del calendario venatorio 2017/18, con particolare attenzione alla parte in cui si prevede l'apertura della stagione per la lepre e la pernice, visto che la pronuncia può costituire un cavillo giurisprudenziale per bloccare, anche nel futuro, il corretto e funzionale svolgimento della stagione venatoria;
2) ad intraprendere immediatamente un tavolo di confronto con le rappresentanze del mondo venatorio per tutelare il mondo delle doppiette ed evitare così altre ingiustizie che penalizzino oltremodo l'esercito degli appassionati sardi;
3) ad assicurare ai cacciatori sardi un calendario venatorio adeguato alle esigenze del territorio in sede di Comitato faunistico, senza incorrere in pronunce che ostacolino l'attività dei praticanti;
4) a salvaguardare i diritti acquisiti dei cacciatori isolani, che hanno già pagato le tasse per l'esercizio dell'attività nella stagione 2017/2018.
Cagliari, 10 ottobre 2017