CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVLegislatura
Mozione n. 362
SOLINAS Christian - LEDDA - SATTA sulla rimodulazione del protocollo d'intesa sulla chimica verde a Porto Torres per il mantenimento delle risorse sul territorio del nord-ovest della Sardegna, anche mediante la realizzazione di un dissalatore per acque civili e industriali in grado di fronteggiare le drammatiche e ricorrenti crisi idriche dei comparti produttivi e il razionamento dell'acqua potabile ai cittadini.
***************
IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- è in fase avanzata la discussione tra la Regione, gli enti locali del territorio, le forze sociali e l'Eni, sulla rimodulazione del "Protocollo d'intesa sulla chimica verde" a Porto Torres;
- l'accordo originale verteva sulla volontà condivisa nel creare le condizioni per il rilancio e la riconversione del polo industriale turritano;
- lo stesso "protocollo d'intesa sulla chimica verde" era finalizzato alla creazione di una sinergia economica e sociale tra i comparti dell'industria e dell'agricoltura;
- nell'intesa del 26 maggio 2011, tra le altre cose, era presente anche un investimento di 230 milioni di euro, finalizzato alla realizzazione di una centrale elettrica alimentata a biomasse;
SOTTOLINEATO che:
- la stipula di un nuovo protocollo si rende necessaria in virtù del fatto che gli impegni sottoscritti dall'Eni il 26 maggio 2011 con la Regione, il Governo, gli enti locali del territorio e le forze sindacali, sono stati puntualmente disattesi da parte dell'ente di Stato;
- il protocollo d'intesa del 2011 era finalizzato a rilanciare l'area industriale di Porto Torres e a creare nuove opportunità occupazionali nella filiera della chimica verde;
- il territorio della Sardegna nord occidentale ha pagato un prezzo altissimo in termini ambientali e sanitari per la presenza in passato di impianti di chimica pesante;
- nella stesura del nuovo accordo non possono mancare interventi a sfondo sociale, di interesse territoriale, che determinino una sorta di compensazione per i danni ambientali e sociali causati dalla presenza industriale;
CONSIDERATO che:
- l'Eni ha ritenuto non più sostenibile l'intervento che prevedeva la realizzazione di una centrale a biomasse da 230 milioni di euro;
- la Regione, per bocca dell'Assessora regionale dell'industria, ha proposto di utilizzare le risorse a suo tempo destinate alla produzione di energia da biomasse, nel progetto di metanizzazione dell'Isola;
- il dirottamento dei 230 milioni di euro verso progetti di interesse e competenza dello Stato, sancirebbe la certificazione dell'ennesimo scippo perpetrato nei confronti del territorio del Sassarese e dell'area industriale di Porto Torres in particolar modo;
- la metanizzazione dell'Isola rientra tra i doveri e compiti del Governo e rappresenta un'opera a cui i sardi possono tranquillamente rinunciare in cambio di un serio intervento sulla defiscalizzazione energetica;
TENUTO CONTO che:
- questa nuova intesa deve essere caratterizzata da un importante risvolto sociale per il territorio della Sardegna nord occidentale;
- l'aspetto sociale del protocollo d'intesa non può risolversi nella destinazione dei 230 milioni di euro per il progetto di metanizzazione dell'Isola, ma, viceversa, deve sostanziarsi nel finanziamento di opere e iniziative di interesse territoriale del nord ovest della Sardegna;
ACCERTATO che:
- la Sardegna è in preda a una crisi idrica senza precedenti e che, a detta degli studiosi, in futuro questo triste fenomeno è destinato ad acuirsi;
- a causa dello svuotamento dei bacini idrografici, il Consorzio di bonifica della Nurra si è visto costretto a razionare l'acqua per usi irrigui;
- nel sito industriale di Porto Torres, nonostante la chiusura di numerosi impianti, si impiegano quantità importanti di acqua proveniente dal Coghinas a soli scopi industriali;
- l'aggiornamento del "Protocollo d'intesa sulla chimica verde" non può prescindere dalla conferma delle risorse previste nell'accordo del 2011, compresi i 230 milioni di euro della centrale a biomasse;
- nella rimodulazione del "Protocollo d'intesa sulla chimica verde", sarebbe opportuno destinare una parte delle risorse in esso contenute, al settore della ricerca nel campo delle fonti idriche alternative, dissalatori compresi e nella predisposizione di studi, progetti e opere che contribuiscano nel dare risposte alla grande sete della Nurra e portino a "sistema" l'uso razionale della risorsa idrica in tutto il polo industriale turritano;
- tra gli interventi in campo sociale, l'Eni dovrebbe impegnarsi nel sostenere progetti e iniziative in capo al Consorzio industriale provinciale di Sassari e al Consorzio di bonifica della Nurra, che siano finalizzati ad abbattere i costi e migliorare i servizi per gli agricoltori della Nurra, per gli artigiani e per le piccole industrie insediate e che si insedieranno nel territorio;
VALUTATO che:
- alla luce della gravosa e preoccupante crisi idrica, sono maturi i tempi per ipotizzare di realizzare un dissalatore nell'area industriale di Porto Torres;
- la costruzione di un dissalatore favorirebbe il risparmio idrico per gli usi industriali e creerebbe quella risorsa di acqua potabile per combattere le emergenze in casi di grave siccità;
- oggi la tecnologia utilizzata nella costruzione di dissalatori, ha reso gli stessi compatibili con logiche di mercato e funzionali alla produzione di acqua dissalata e potabile, da utilizzare per usi civili e industriali;
- l'uso dei dissalatori in Sardegna è in atto, da diversi anni e con ottimi risultati, anche negli impianti della Saras a Sarroch;
- l'area industriale turritana ha tutte le caratteristiche tecniche, professionali e scientifiche per candidarsi alla produzione di dissalatori, sia per usi locali che per l'esportazione;
- l'utilizzo di acqua dissalata per usi civili e industriali libererebbe notevoli volumi idrici da destinare al comparto agricolo e creerebbe quella riserva d'emergenza di acqua potabile che eviterebbe i razionamenti di acqua nelle città e nelle campagne;
- l'Eni si appresta a realizzare un impianto fotovoltaico da 31 MW di potenza, di cui il 70 per cento in autoproduzione, oltre a un polo di eccellenza per le energie rinnovabili con tecnologie diverse, compreso l'eolico;
- una parte dell'energia prodotta in eccesso dall'impianto fotovoltaico dell'Eni potrebbe servire ad abbattere i costi energetici di un dissalatore,
impegna il Presidente della Regione, l'Assessore regionale dell'industria, l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale e l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente:
1) ad attivarsi per far sì che la sottoscrizione del nuovo "Protocollo d'intesa sulla chimica verde" sia vincolata all'accoglimento delle seguenti richieste:
- le risorse a suo tempo destinate alla costruzione della centrale a biomasse siano investite nel processo di riqualificazione, riconversione e bonifica del polo industriale di Porto Torres e in interventi a carattere sociale nel territorio della Sardegna nord occidentale;
- l'Eni s'impegni a creare un centro ricerche che studi e valuti tutte le tecnologie innovative per portare a "sistema" e razionalizzazione il ciclo completo delle acque, siano esse di prima pioggia che bianche e reflue, oltre alla promozione e uso di fonti idriche alternative, in primis quelle relative ai processi di dissalazione delle acque marine;
2) venga istituito un tavolo tecnico, finalizzato alla valutazione e al monitoraggio delle proposte da inserire nel nuovo protocollo provenienti dal territorio e che dovrà garantire la presenza di rappresentanti della Regione, degli enti locali territoriali del triangolo industriale Porto Torres-Sassari-Alghero, nonché dei tecnici del Consorzio industriale provinciale di Sassari, del Consorzio di bonifica della Nurra e dell'Eni o delle sue derivate.
Cagliari, 29 settembre 2017