CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVLegislatura
Mozione n. 323
MOZIONE TOCCO - ZEDDA Alessandra - PITTALIS - CAPPELLACCI - CONTU - FASOLINO - LOCCI - PERU - TEDDE - TUNIS - DEDONI - CARTA - RUBIU - TRUZZU - OPPI sugli effetti della deliberazione n. 23/25 del 9 maggio 2017 inerente i tetti di spesa e le linee di indirizzo generale relative all'acquisto delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie delle strutture private accreditate per l'anno 2017.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che, con deliberazione n. 23/25 del 9 maggio 2017 sono stati determinati i tetti di spesa per l'acquisto da parte dell'Azienda per la tutela della salute (ATS) delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie dalle strutture private accreditate per l'anno 2017; con il provvedimento sono stati approvati degli schemi tipo di contratto;
SOTTOLINEATO che:
- facendo seguito a tale atto, l'Azienda per la tutela della salute con protocollo generale n. 2017/199921 del 6 giugno 2017 ha inviato alle strutture private accreditate di assistenza specialistica ambulatoriale e ai laboratori una nota avente per oggetto contratti per l'acquisizione di prestazioni sanitarie e socio-sanitarie per l'anno 2017;
- le linee di indirizzo generali prevedono che il tetto di spesa aziendale assegnato per ciascuna macroarea, ad eccezione dell'assistenza ospedaliera, dovrà essere ripartito nella misura dell'80 per cento sulla base dei criteri riportati nelle stesse linee di indirizzo, mentre il restante 20 per cento dovrà essere ripartito sulla base di ulteriori criteri preventivamente individuati dal direttore generale dell'ATS attraverso un percorso informativo che veda coinvolte le organizzazioni sindacali/associazioni maggiormente rappresentative per ciascuna delle macroaree; nell'ambito di tali criteri dovranno essere previsti, tra gli altri, specifici indicatori di qualità, variabili a seconda della diversa macroarea assistenziale;
- nelle more della determinazione dei tetti da assegnare alle varie ASSL con l'utilizzo dei criteri determinati dalla Regione e dalla successiva stipula dei contratti, si autorizzano (con la nota del 6 giugno 2017) le strutture convenzionate a proseguire - sino alla data del 30 giugno 2017 - l'erogazione delle prestazioni alle medesime condizioni contrattuali previste per l'anno 2016 e nei limiti di spesa pari all'80 per cento del dodicesimo mensile del tetto assegnato per l'anno 2016;
- le prestazioni erogate sino alla stipula dei contratti saranno ricomprese nel tetto di spesa che verrà assegnato a ciascuna struttura per l'anno 2017;
- con le previsioni adottate dall'ATS, si prevedono di fatto nuovi tetti di spesa per le prestazioni sanitarie e socio-sanitarie delle strutture private accreditate;
- sino al prossimo 30 giugno 2017 le case di cura, i laboratori e le residenze per la riabilitazione potranno proseguire nell'erogazione delle prestazioni previste, poi scatteranno nuovi limiti di spesa pari all'80 per cento di quanto assegnato;
RILEVATO che secondo le prime ipotesi molti centri saranno costretti a tagliare i servizi per i sog¬getti svantaggiati e, ancora peggio, a una riduzione dell'organico nelle strutture,
OSSERVATO che:
- con le risorse stanziate per le strutture convenzionate e i nuovi parametri di spesa, non si riesce a garantire la giusta e necessaria assistenza;
- le strutture private troveranno grandissima difficoltà nel portare avanti le prestazioni sanitarie per tutti i casi che necessiterebbero di un intervento mirato;
RIMARCATO che pare ormai necessario ed indispensabile un adeguamento dei fondi assegnati per il sistema privato;
ESAMINATO, altresì, che sembra assurdo porre dei tetti di spesa per le prestazioni domiciliari e ì servizi delle strutture accreditate;
EVIDENZIATO che non si comprendono i motivi che hanno portato ad un ulteriore tetto di spesa sulle prestazioni fornite dalle strutture convenzionate, con una situazione che mette in difficoltà diversi complessi socio-assistenziali privati che saranno costretti ad operare sforbiciate nei servizi verso i pazienti o, ancora peggio, sui dipendenti;
VALUTATO che la sanità privata in Sardegna è già fortemente penalizzata dai ridotti margini di spesa previsti dal piano sanitario regionale, ulteriormente tagliato rispetto agli ultimi anni;
CONDIVISE le preoccupazioni dei numerosi lavoratori impegnati nelle strutture accreditate e nei laboratori di analisi e/o assistenza socio-sanitaria,
VISTO che ad oggi non si intravedono possibilità di un salto di qualità sulla possibilità di assegnare maggiori risorse a tale universo della sanità privata e, anzi, si tenta di operare un taglio di spesa mediante l'imposizione di tetti di spesa per i centri convenzionati;
CONSTATATO non sufficiente, a giudicare dai fatti, l'impegno della Regione per dare alle strutture accreditate sufficienti spazi di manovra sulle risorse disponibili,
impegna il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità
e dell'assistenza sociale
1) a rivedere i tetti di spesa e le linee di indirizzo generali dettate dalla deliberazione n. 23/25 del 9 maggio 2017 inerente l'acquisto delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie delle strutture private accreditate per l'anno 2017;
2) ad intraprendere gli opportuni provvedimenti per evitare di gravare sulle spese delle strutture accreditate e, quindi, sulle possibili ricadute negative sugli utenti dei centri e sui lavoratori impegnati nei poli socio-assistenziali convenzionati;
3) a dare corso successivamente ad un piano per agevolare le attività dei centri sanitari privati accreditati;
4) ad assicurare a pazienti e lavoratori la continuità dei servizi forniti dalle diverse strutture socio-assistenziali.
Cagliari, 13 giugno 2017