CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVLegislatura

Mozione n. 310

SOLINAS Christian - CARTA - LEDDA - ORRÙ - SATTA sulla regionalizzazione e il rilancio del Parco dell'Asinara e della circostante area marina protetta.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
- da oltre un secolo l'Isola dell'Asinara è governata dai ministeri di Roma;
- con la legge 28 giugno 1885, n. 3.183, il re Umberto I espropriò per "pubblica utilità" il 50 per cento del territorio di Porto Torres, costituito appunto dall'Isola dell'Asinara che diventò proprietà del demanio dello Stato italiano;
- tale legge disponeva, altresì, la ripartizione territoriale dell'isola in due giurisdizioni delimitate da appositi confini (muri a secco, filo spinato e pilastri ancora in gran parte visibili); al Ministero della marina competevano due differenti aree: la zona de La Reale (da Campu Perdu a Trabuccato compresi), destinata alla creazione della stazione sanitaria di quarantena (un lazzaretto), e l'area di Punta Scorno nella quale già esisteva sin dal 1854 il faro, la cui costruzione era stata auspicata dal La Marmora. Al Ministero dell'interno venne invece assegnata la restante parte del territorio, che venne adibita a colonia penale agricola con centro a Cala d'Oliva;
- a partire dal 1971, sotto il dominio del Ministero di grazia e giustizia, l'Asinara venne trasformata in un carcere di massima sicurezza nel quale vennero reclusi i massimi esponenti della malavita organizzata e delle Brigate rosse;
- nel 1997, con l'istituzione del parco nazionale, si passò alla dominazione del Ministero dell'ambiente, ma tennero i loro presidi i dicasteri dell'interno, di grazia e giustizia, dell'agricoltura e della difesa;
- anche nel vigente piano del parco, nel paragrafo 1.1.9 della relazione sul "Sistema storico culturale", viene ribadito che i ministeri romani tengono i loro presidi sull'isola per usi governativi, così come di seguito riportato testualmente:
"Nelle tavole grafiche 2E, 2F e 2G è riportata la situazione attuale e la giurisdizione sulle varie aree vigente dal 2000:
- l'intero territorio dell'Asinara comprendente terreni e immobili viene trasferito dal demanio dello Stato al demanio regionale;
- per usi governativi vengono stralciate alcune aree o singoli isolati, in particolare:
- in località La Reale e l° Periodo hanno aree di competenza (comprensive degli edifici sopra esistenti) il Ministero per i beni e le attività culturali, il Ministero dell'interno, il Ministero della difesa, il Ministero delle finanze ed il Ministero della giustizia;
- in località Punta Scorno la competenza dei soli immobili è del Ministero della difesa";

CONSIDERATO che:
- la legge n. 394 del 1991, che istituiva il parco nazionale, ha riservato al Ministero dell'ambiente i più ampi poteri per la gestione dell'ente, garantendone dominio e controllo alle centrali romane;
- gli enti locali del territorio non incidono sulle scelte delle figure di vertice dell'Ente parco e sulla reale programmazione dello stesso;
- l'Ente parco è stato governato più da gestioni commissariali che dall'organismo previsto dalla legge n. 394 del 1991 e i commissari, nominati dal Ministero dell'ambiente, hanno gestito il potere sotto le strette direttive impartite dal ministro di turno e dai burocrati del dicastero;
- ancora oggi l'ente è sprovvisto della figura del presidente ed è amministrato ad interim dal vice presidente;
- la gestione del parco nazionale, a distanza di 20 anni dalla prima perimetrazione e di 15 dalla sua formale istituzione, può essere definita sicuramente insufficiente sotto il profilo sociale e altamente fallimentare sotto il profilo economico del territorio;
- tale perimetrazione si è rivelata inadeguata per aver incluso al proprio interno anche il borgo di Cala d'Oliva, che, viceversa, avrebbe potuto essere un quartiere di Porto Torres a tutti gli effetti, con la sua vita sociale e produttiva;
- allo stato attuale, nonostante dai calcoli della cosiddetta "carrying capacity" i requisiti di dimensionamento della capacità insediativa delle unità urbane dell'isola consentano di ospitare ben 530 abitanti, all'Asinara risultano esserci un solo residente e circa 600 immobili inutilizzati;
- tali immobili, opportunamente sfruttati, potrebbero determinare un importante volano economico per le comunità locali;

TENUTO CONTO che:
- la gestione governativa del parco e quella immobiliare della "Conservatoria delle coste" non hanno, nel ventennio trascorso, provveduto a realizzare le indispensabili infrastrutturazioni e urbanizzazioni di base, a partire da un'efficiente sistema di approvvigionamento idrico, oltre a non aver creato le condizioni per l'affido a società e cooperative locali dell'immenso patrimonio immobiliare presente all'Asinara, che oggi versa abbandonato a se stesso o, al massimo, sotto utilizzato;
- la restituzione alla collettività turritana di quegli immobili, sarebbe il giusto ristoro per il solo fatto che Porto Torres ha messo a disposizione, per oltre un secolo, il 50 per cento del proprio territorio per "ragion di Stato";
- il mancato sviluppo sociale ed economico del parco può derivare da un disegno, mai sopito, degli apparati governativi nazionali, finalizzato alla riapertura del carcere e al riappropriarsi dei loro privilegi perduti;
- ogni governo che si avvicenda ha in seno un ministro che, ciclicamente, ripropone la riapertura del carcere dell'Asinara;
- solo qualche anno fa, l'allora ministro Severino ha voluto ergersi a colonizzatrice di turno, pretendendo di decidere in solitudine sull'opportunità di riportare i detenuti all'Asinara;
- questi atteggiamenti sono lesivi della dignità di un popolo che ha in sé forti connotazioni autonomistiche;
- è finito il tempo che i sardi debbano farsi soggiogare dalle volontà di uno Stato patrigno che usa il territorio per interessi a loro lontani;
- è giunto il momento di liberarsi dalla servitù del Ministero di grazia e giustizia e del Ministero dell'ambiente e di riappropriarsi del diritto di autodeterminazione e di autogoverno del nostro popolo;

VALUTATO che:
- vi siano tutte le condizioni per regionalizzare il Parco dell'Asinara;
- solo il parco regionale può mettere la parola fine al tentativo di riaprire il carcere, perpetrato più volte dallo Stato italiano;
- solamente con un parco regionale si possano creare le condizioni per un reale rilancio economico del nord-ovest della Sardegna, martoriato da una crisi senza fine e depredato nei suoi valori ambientali, storici e sociali;
- il parco regionale deve servire a restituire alla città di Porto Torres e agli enti locali del territorio il sacrosanto diritto di programmare e gestire lo sviluppo delle aree di propria competenza,

impegna la Giunta regionale

1) affinché crei tutte le condizioni perché, in un accordo Stato-Regione, vengano creati i presupposti per una revisione della legge n. 394 del 1991 e del decreto del Presidente della Repubblica 3 ottobre 2002 finalizzata allo stralcio dell'Isola dell'Asinara dal sistema dei parchi nazionali e per la sua completa regionalizzazione;
2) perché provveda a dotarsi di leggi e regolamenti attuativi che normino la vita, la gestione e la massima salvaguardia, tutela e rispetto del bene ambientale del costituendo parco regionale sardo dell'Isola dell'Asinara e dell'area marina protetta circostante a esso;
3) affinché nelle norme che governeranno il nuovo ente regionale venga garantito alla comunità locale e agli enti locali del territorio il ruolo preminente nella programmazione e gestione delle attività e dell'economia derivante dall'istituzione del Parco regionale dell'Isola dell'Asinara.

Nelle more della realizzazione dei precedenti punti e con decorrenza immediata,

impegna, altresì, la Giunta regionale

1) a fare in modo che gli immobili in capo alla Regione, gestiti attraverso la Conservatoria delle coste, vengano trasferiti al Comune di Porto Torres, affinché lo stesso ente locale predisponga norme e regolamenti per la loro valorizzazione, fruizione e utilizzo, nel pieno rispetto del bene ambientale e delle disposizioni in materia di parchi naturali;
2) a creare le condizioni per la modifica del perimetro del Parco, estrapolando dallo stesso il borgo di Cala d'Oliva, in modo da far diventare il "paesello" un vero e proprio quartiere periferico di Porto Torres;
3) a nominare il presidente del Parco dell'Asinara, scelto tra personalità locali che abbiano spiccata conoscenza della realtà Asinara e delle dinamiche sociali del territorio circostante.

Cagliari, 19 maggio 2017