CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVLegislatura

Mozione n. 284

RUBIU - OPPI - PINNA Giuseppino - MARRAS in merito al prolungamento della stagione venatoria, con la modifica del calendario, approvato con decreto n. 14780 dell'Assessorato regionale della difesa dell'ambiente del 29 luglio 2016, almeno sino al 5 febbraio, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
- il calendario venatorio della Sardegna approvato con decreto n. 14780 dell'Assessorato regionale della difesa dell'ambiente del 29 luglio 2016, in adeguamento con le previsioni espresse nell'ambito del Comitato regionale faunistico, appare discriminare il settore venatorio in quanto prevede la chiusura anticipata della stagione per diverse specie;
- in particolare, tale calendario dispone che per Beccaccia, Tordi e Cesena il prelievo si concluda alla data ormai prossima del 19 gennaio 2017, in conformità con le scelte imposte dal governo nelle ultime due stagioni;
- all'interno dell'assise del Comitato regionale faunistico si è comunque prevista la possibilità di modificare la chiusura della stagione, allungando così l'agenda per i cacciatori; una decisione che è stata adottata in seguito alla possibile pronuncia del Tribunale amministrativo regionale del Lazio, che lo scorso 6 dicembre si sarebbe dovuto esprimere in merito al potere sostitutivo esercitato dal Ministero dell'ambiente, che ha decretato lo stop a Beccaccia, Tordo e Cesena in sette regioni;

APPRESO che:
- la sentenza dell'organismo di giustizia amministrativa non si è comunque concretizzata in quanto il Tar ha preferito rinviare una decisione nel merito della questione;
- con sentenza del 5 febbraio 2016, il Tribunale amministrativo della Liguria ha, di fatto, ritenuto illegittimo il potere sostitutivo del Ministero e, dunque, bloccato la chiusura anticipata della caccia al Tordo per il 20 gennaio;
- identiche disposizioni sono state adottate dai giudici amministrativi di Marche e Toscana; pronunce storiche che, di fatto, impongono un ripensamento anche riguardo al calendario venatorio della Sardegna;

RIMARCATO che:
- diverse associazioni venatorie hanno chiesto dei chiarimenti rapidi riguardo il potere sostitutivo del Ministero, per scongiurare contenziosi infiniti e discriminazioni per i cacciatori, visto che le regioni approvano date di chiusura diverse;
- solo dopo aver compreso le competenze riguardo alla materia, le stesse regioni avranno la possibilità di predisporre, o nel caso revisionare i calendari inerenti la stagione venatoria 2016-2017, visto che si tratta di un provvedimento che si riflette sulle date relative ai prelievi delle diverse specie;

VISTO che la Sardegna ha, comunque, adottato il calendario venatorio con il decreto in argomento, con l'impegno dell'assessorato di revisionale le date di chiusura della stagione;

OSSERVATO che:
- lo scorso 22 dicembre, le associazioni del comparto venatorio isolano Unione cacciatori Sardegna, Caccia pesca ambiente e Federazione della caccia hanno inoltrato un'istanza tesa a convocare nuovamente del Comitato regionale faunistico per il posticipo della chiusura della caccia alla Beccaccia, al Tordo e alla Cesena sino al prossimo 29 gennaio;
- l'allungamento della stagione venatoria, con relativa modifica del calendario, è stato già approvato da diverse realtà della penisola attraverso il via libera degli appositi CRF e delle regioni, con la previsione del prelievo alle sopraccitate specie, in seguito ai verdetti sanciti dai tribunali amministrativi regionali e con il pronunciamento atteso del Tar Lazio;
- in data 10 gennaio, è pervenuta la risposta dell'Assessorato regionale della difesa dell'ambiente ai movimenti venatorie; in tale nota si dichiara la mancanza di volontà politica nel procedere alla convocazione della seduta del CRF in mancanza di nuove risultanze riguardo il possibile allungamento della stagione;

RITENUTO che:
- il parere contenuto in tale risposta sembra essere in contrapposizione con le competenze e le peculiarità di una regione a statuto speciale come la Sardegna, a tutto svantaggio degli interessi dei cacciatori sardi e senza la dovuta considerazione delle specificità dell'isola;
- l'auspicio dell'universo venatorio è di avere la certezza del diritto, visto che in altre realtà italiane, con diverse situazioni climatiche rispetto alla Sardegna, è possibile il prelievo delle specie in parola sino al 31 gennaio;
- in una realtà come la Sardegna il passaggio di questa specie di Tordo entro il 31 gennaio, con un periodo che si estende sino all'inizio di febbraio, non coincide assolutamente con il periodo prenuziale o di riproduzione; non si registra quindi nessuna violazione della normativa europea in materia;

ATTESO che:
- in Estremadura, con caratteristiche climatiche e in una latitudine simili alla Sardegna, la caccia al Tordo si conclude il 28 febbraio;
- in Corsica il prelievo a Tordo, Cesena e Beccaccia è aperto tutti i giorni e chiude il 20 febbraio;
- non si comprende perché nell'isola si portino avanti politiche integraliste contro il compatto venatorio, vista la medesima specificità climatica di tali territori; andrebbe adottata una maggiore attenzione e un'ampia elasticità nella previsione del calendario venatorio;
- i cambiamenti climatici delle ultime stagioni, con un brusco calo delle temperature in diverse parti dell'Europa, si sono trasposti in una grossa migrazione delle specie in argomento verso le rotte della Sardegna;
- è necessario non dimenticare le aspettative del movimento venatorio che ogni anno garantisce ai forzieri della Regione entrate pari a oltre 9 milioni di euro attraverso il pagamento delle tasse; non basta, si tenga anche presente l'indotto economico e sociale di una galassia che coinvolge circa 40 mila persone, con i cacciatori, vere e proprie sentinelle dell'ambiente isolano, che garantiscono un presidio fondamentale per il territorio; sarebbe quindi necessario incrociare le attese del comparto, con una soluzione positiva riguardante la proroga del calendario venatorio;

CONDIVISE le legittime proteste e il giusto malcontento dell'universo venatorio, con una fetta di cacciatori che ha rinunciato a rinnovare il tesserino, quindi a pagare le tasse, per il continuo taglio delle giornate e la nuova chiusura della caccia in via anticipata, senza tenere conto dei riflessi economici e sociali della categoria;

VISTO che con la conclusione della stagione in via anticipata si sottrae ai cacciatori sardi un diritto legittimo, discriminando l'esercito venatorio isolano rispetto ad altre realtà della penisola;

CONSTATATO non adeguato, a giudicare dai fatti, il confronto della Regione con il mondo venatorio che auspica una proroga della stagione sino almeno al 29 gennaio, attraverso le opportune modifiche al calendario venatorio,

impegna il Presidente della Regione

1) alla rapida convocazione del Comitato regionale faunistico, con un ordine del giorno che preveda l'estensione della stagione venatoria, per le necessarie modifiche del calendario venatorio approvato con il decreto n. 14780 dell'Assessorato regionale della difesa dell'ambiente del 29 luglio 2016;
2) all'elaborazione annuale di un calendario venatorio che possa tenere conto delle caratteristiche ambientali e climatiche della Sardegna;
3) alla garanzia di studi scientifici e ambientali, con il coinvolgimento degli istituti isolani, che possano assicurare un prelievo delle specie senza una politica di proibi¬zioni e divieti;
4) al coinvolgimento maggiore dell'universo venatorio, che appare in molti frangenti essere lasciato nel dimenticatoio.

Cagliari, 25 gennaio 2017