CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVLegislatura
Mozione n. 279
TRUZZU - PITTALIS - RUBIU - DEDONI - CARTA - TEDDE - ZEDDA Alessandra - CHERCHI Oscar - TUNIS - CAPPELLACCI - TOCCO - LOCCI - FASOLINO - RANDAZZO - OPPI - PINNA Giuseppino - COSSA - CRISPONI - ORRÙ - SOLINAS Christian - FLORIS - SATTA - MARRAS per il rifinanziamento della legge n. 98 del 1971, al fine di garantire la continuità occupazionale dei dipendenti civili della base di Decimomannu, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- la storia dell'aeroporto di Decimomannu ha inizio il 3 giugno del 1940, durante la seconda guerra mondiale, quando la Regia Aeronautica lo individuò quale sito di fortuna per decentrare e preservare dalle azioni nemiche i bombardieri presenti sulla base di Elmas; la favorevole posizione dell'aeroporto nello scacchiere Mediterraneo e la necessità di contrastare i grandi traffici navali inglesi suggerirono il potenziamento della componente da bombardamento ivi presente;
- nel dicembre del 1959 fu firmato un accordo tra Italia, Canada e Germania Ovest che disciplinava l'utilizzo della base aerea e dei poligoni di tiro ad essa associati; l'Italia assunse così, formalmente, la responsabilità dei funzionamento, della manutenzione e del supporto logistico ai reparti operativi che si addestravano nelle strutture dell'AWTI;
- nel corso del 1960 venne creato il GAF Detachment che da allora ha operato con continuità sulla base, provvedendo all'addestramento oltre che dei propri reparti di volo, anche dei piloti della marina tedesca (Marineflieger); in data 8 gennaio 1961 il Reparto venne ridenominato "Centro di addestramento al tiro" ed ufficialmente al CAT/AWTI vennero attribuite responsabilità anche in ambito internazionale (ricevendo il 23 ottobre 1969 la bandiera d'istituto dal disciolto CAT di Brindisi);
CONSIDERATO che il Reparto operante nella base fornisce inoltre il servizio radar per il controllo di avvicinamento al traffico aereo civile e militare nell'area centro-sud Sardegna, assicura il servizio meteo di osservazione e previsione e, con il co-ubicato 80° Centro SAR, equipaggiato con gli elicotteri AB 212, assicura il servizio di ricerca e soccorso in Sardegna;
RICORDATO che:
- la Luftwaffe (aeronautica militare tedesca) ha lasciato la base aeronautica in oggetto il 31 dicembre 2016, non contribuendo più alle spese dell'importante presidio militare, a causa peraltro dell'accordo firmato in data 8 gennaio 2015 tra il sottosegretario della Difesa, Domenico Rossi, e il Presidente della Regione autonoma della Sardegna, che prevedeva un ridimensionamento delle attività di addestramento nei poligoni sardi, come Capo Frasca, poligono di tiro afferente alla base aeronautica di Decimomannu;
- nella base sono impiegati circa 1.200 lavoratori tra militari e civili (oltre 40 milioni di euro di stipendi), operano 80 ditte esterne per altri 800 lavoratori con un volume d'affari di 6 milioni e, infine, vengono fatti investimenti con contratti per oltre 15 milioni;
APPURATO che circa 65 impiegati civili della base rischiano di perdere il proprio posto di lavoro a causa del ritiro del contingente tedesco causato dalla visione miope e antimilitarista del Governatore della Sardegna;
VISTO che non è in atto alcun piano regionale che miri a salvaguardare questi posti di lavoro in una Regione che è tristemente ai vertici delle classifiche riguardanti la disoccupazione, né al momento si intravedono soluzioni capaci di rilanciare le attività all'interno della base, né altre prospettive d'investimento sul territorio capaci di garantire il riassorbimento occupazionale dei lavoratori in altre attività economiche;
VERIFICATO che:
- la legge 9 marzo 1971, n. 98, stabilisce provvidenze per il personale dipendente da organismi militari operanti nel territorio nazionale nell'ambito della Comunità atlantica e prevede l'inquadramento nei ruoli organici del personale dello Stato, anche se in soprannumero;
- nel corso di tutti questi anni, almeno sino al 2012, sono stati approvati, con relativa dotazione finanziaria, i provvedimenti necessari all'assunzione e all'inquadramento nella pubblica amministrazione del personale operante nelle varie strutture militari che nel tempo sono state dismesse, come previsto dalla legge n. 98 del 1971;
APPURATO che l'impegno finanziario per salvaguardare i posti di lavoro del personale civile della base di Decimomannu non dovrebbe superare i 3 milioni di euro l'anno,
impegna il Presidente della Regione
a sollecitare il Presidente del Consiglio e i Ministri per competenza, affinché sia rifinanziato il capitolo di spesa della legge n. 98 del 1971 al fine di garantire la continuità occupazionale dei dipendenti civili della base di Decimomannu, come già avvenuto per le basi militari di La Maddalena, Aviano e Camp Darby.
Cagliari, 12 gennaio 2017