CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVLegislatura

Mozione n. 276

CARTA sull'ultimo grave incendio presso la sede della societą Abbanoa Spa in viale Diaz a Cagliari e sulla situazione complessiva venutasi a creare intorno alla societą stessa.

***************

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
- nella notte del 13 dicembre 2016 un incendio ha aggredito due piani del palazzo di viale Diaz, a Cagliari, dove ha sede la società Abbanoa;
- tale incendio è l'ultimo di una lunga serie come di seguito dettagliato:
- 23 luglio 2012, sono stati incendiati un autospurgo e un'autobotte nel deposito di via Is Cornalias a Cagliari;
- 24 maggio 2013, è stato compiuto un raid vandalico nel deposito del depuratore di Muravera, sono state squarciate le gomme di cinque auto Panda e di un furgone; sono stati frantumati vetri e forzate le portiere;
- 24 giugno 2013, è stato compiuto un danneggiamento alla condotta fognaria che porta i reflui della fascia costiera di Chia verso il depuratore più a monte;
- 26 giugno 2013, è stato incendiato il nuovo autospurgo nel deposito di via Is Cornalias a Cagliari, acquistato per sostituire quello incendiato precedentemente il 23 luglio del 2012;
- 9 luglio 2013, è stato appiccato il fuoco all'auto privata di uno dei capi zona del Distretto 1 di Cagliari;
- 29 agosto 2013, è stato appiccato un incendio al deposito del potabilizzatore di Corongiu a Sinnai;
- 31 marzo 2014, è stato appiccato un incendio nel cantiere di un'impresa appaltatrice a Terralba;
- 5 maggio 2014, terzo incendio all'autospurgo già precedentemente oggetto del medesimo atto vandalico nel deposito di via Is Cornalias a Cagliari;
- 26 giugno 2015, un incendio al deposito di Sestu ha causato danni per oltre 1.000.000 di euro;
- 31 maggio 2016, è stato appiccato un incendio al depuratore di Olbia;
- 29 ottobre 2016, primo incendio nelle sede di viale Diaz, 116 a Cagliari;
- 13 dicembre 2016, secondo incendio nella sede di viale Diaz, 116 a Cagliari;

CONSIDERATO che:
- i Vigili del fuoco, intervenuti in viale Diaz il 13 dicembre, hanno accertato che l'incendio si è innescato per un corto circuito provocato da una presa ciabatta posizionata, all'interno di un ufficio, accanto a cataste di carta; l'eccesiva quantità di fumo prodotta ha causato l'innesco dell'allarme; quando la porta della stanza è stata aperta, l'improvvisa introduzione di ossigeno nell'ambiente saturo ha provocato la fiammata che ha innescato il grande rogo;
- visti i precedenti, sul posto sono intervenuti anche gli agenti della Digos;
- sui fatti descritti in premessa non è escluso che la magistratura stia già svolgendo indagini;
- si esprime una dura condanna per tali atti che colpiscono tutti i Sardi e minano le regole di una civile convivenza;

OSSERVATO che:
- la società Abbanoa è stata costituita nel 2004;
- il capitale sociale è stato sottoscritto dalla Regione e dalla quasi totalità dei comuni della Sardegna;
- sin dalla sua attivazione, la società Abbanoa ha creato e alimentato un grande malcontento diffuso in tutti gli strati della società sarda;
- il malcontento, seppure diffuso, non è mai scaturito in episodi di violenza, come quelli in premessa, fino al 23 luglio 2012, data di inizio degli eventi in sequenza ricordati in premessa, ben otto anni dopo la costituzione della società;
- fra i vertici della società, dalla sua costituzione, si sono avvicendati solo presidente e amministratore unico, per garantire continuità nell'azione di unificazione e armonizzazione dei diversi ambiti nei quali era prima suddivisa la Sardegna;
- in Sardegna gli atti di intimidazione hanno coinvolto sindaci e amministratori locali sempre lasciati soli a combattere la battaglia per la sopravvivenza dei valori civili nelle loro comunità;
- la Regione non ha mai fatto mancare il suo sostegno, non solo finanziario, verso la società Abbanoa, ritenendola, da sempre, strumento indispensabile per salvaguardare l'acqua come bene pubblico e preservarla da attacchi mirati alla sua privatizzazione;
- alcune dichiarazioni dei vertici regionali, più che mirate a salvaguardare questo imprescindibile ruolo di Abbanoa e a evidenziarne i meriti, sembrano maggiormente orientate a descrivere un clima di isolamento della società che nei fatti non esiste;
- questo clima, più auspicato che reale, potrebbe indurre a ritenere la privatizzazione di Abbanoa una soluzione quasi obbligata;

VISTE le dichiarazioni dei vertici di Abbanoa Spa dalle quali si apprende che:
- si esclude categoricamente il corto circuito dalle cause dell'incendio del 13 dicembre scorso;
- individuano le cause degli atti in premessa nell'azione di cambiamento dagli stessi vertici svolta per "rompere vecchi equilibri, con le procedure di trasparenza, le gare d'appalto, le selezioni del personale, le condizioni commerciali uguali per tutti, il controllo della depurazione";
- sono stati toccati "interessi multimilionari";
- "esiste una gestione illegale diffusa dei reflui da smaltire";

RITENUTO che:
- sia importante coinvolgere il Consiglio regionale per esaminare la situazione in essere intorno alla società Abbanoa Spa;
- sia indispensabile fare chiarezza sulle questioni poste in evidenza dai vertici di Abbanoa Spa circa le presunte irregolarità riscontrate in materia di smaltimento dei reflui, connesse a interessi superiori e multimilionari;
- sia opportuno ribadire che la società Abbanoa Spa è il presidio necessario per salvaguardare l'acqua come bene pubblico;

VALUTATO che:
- non sia più rinviabile un intervento per rendere la gestione di Abbanoa Spa comprensibile a ogni cittadino della Sardegna, fino a oggi sommerso da richieste di pagamento che, eufemisticamente, si possono definire poco chiare, da atteggiamenti al limite della vessazione, con slacci e pignoramenti, anche verso fasce deboli della nostra popolazione;
- sia necessario confermare il sostegno delle istituzioni verso la società Abbanoa Spa che è patrimonio di tutti i Sardi e non la piattaforma per misurare le performance di nessuno,

impegna il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei lavori pubblici

1) ad assumere le urgenti e necessarie iniziative politiche atte a ristabilire l'affidabilità della società Abbanoa Spa presso il popolo sardo;
2) a intervenire direttamente, e anche chiedendo il coinvolgendo degli organi preposti, al fine di ottenere chiarezza sulle gravissime questioni poste dai vertici di Abbanoa Spa legate a presunti "interessi multimilionari" e alla "gestione illegale diffusa dei reflui da smaltire";
3) a chiedere con forza alla magistratura di intervenire al fine di individuare i responsabili degli atti compiuti contro la società Abbanoa Spa;
4) a rigettare qualunque ipotesi di privatizzazione della società Abbanoa Spa al fine di salvaguardare l'acqua come bene pubblico.

Cagliari, 20 dicembre 2016