CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVLegislatura
Mozione n. 259
TEDDE - PITTALIS - CAPPELLACCI - CARTA Giancarlo - CHERCHI Oscar - FASOLINO - LOCCI - RANDAZZO - TOCCO - TUNIS - ZEDDA Alessandra circa la scelta inopportuna di procedere all'istituzione degli ambiti territoriali di caccia e l'illegittimitą di alcuni atti prodromici posti in essere nell'ambito della procedura amministrativa di approvazione del Piano faunistico venatorio regionale.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che:
- con nota del 31 agosto 2016 l'Assessorato regionale della difesa dell'ambiente aveva convocato a Sassari, per il 6 settembre 2016, la prima riunione per la Valutazione ambientale strategica (VAS) nell'ambito della procedura di adozione del Piano faunistico venatorio regionale disciplinata dalla legge regionale 29 luglio 1998, n. 23;
- altresì, a quanto consta, non sono state osservate le prescrizioni in ordine alla disponibilità presso i soggetti portatori d'interesse degli atti necessari alla fase di VAS composti dalla proposta di Piano, dal rapporto ambientale e dallo studio di valutazione di incidenza ambientale;
EVIDENZIATO che la disponibilità e la consultabilità della suddetta documentazione costituisce condizione necessaria all'esercizio del diritto al contraddittorio ed alla formulazione di osservazioni al Piano da parte di tutti i soggetti portatori d'interessi ai quali è stata preclusa una compiuta ed approfondita attività di valutazione dell'importante strumento che l'ente regionale si appresta ad adottare;
DATO ATTO che:
- la prima riunione per la VAS del Piano faunistico venatorio regionale non è stata verbalizzata per cause non precisate dal funzionario provinciale, il quale solo in fase di apertura dei lavori ha comunicato ai partecipanti l'impossibilità di procedere all'attività di verbalizzazione;
- altresì, a quanto risulta, la riunione è stata improvvisamente interrotta a causa dell'abbandono dei lavori da parte del relatore e dei funzionari regionali che non hanno completato l'esposizione del Piano impendendo nel contempo la formulazione di osservazioni e di richieste di chiarimenti da parte dei partecipanti;
PRESO ATTO della forte contrarietà e delle numerose proteste fatte pervenire dalle associazioni venatorie sarde più rappresentative a livello regionale in ordine al comportamento del relatore e dei funzionari regionali che avrebbero deciso di abbandonare la riunione a seguito delle legittime richieste di informazioni relative alla spesa sostenuta dalla Regione per la predisposizione del Piano, richiesta che avrebbe suscitato la replica piccata del relatore ed il conseguente abbandono dei lavori;
OSSERVATO che:
- tali atteggiamenti, se confermati, oltreché essere particolarmente gravi sotto il profilo della trasparenza che la pubblica amministrazione deve sempre garantire, inficerebbero gravemente la validità della riunione, già severamente minata dalla mancata verbalizzazione, in quanto sarebbero venute meno le finalità di condivisione e contradditorio che costituiscono e contraddistinguono la funzione della VAS;
- altresì, nel merito, numerose sono le perplessità e le criticità rappresentate dagli operatori della caccia e dalle associazioni venatorie regionali territorialmente più rappresentative in ordine all'istituzione degli ambiti territoriali di caccia previsti dal Piano che, laddove costituiti, hanno generato elevati costi solo per il mantenimento degli organi di gestione;
CONSIDERATO che:
- gli elevati costi di gestione determineranno inevitabilmente un'organizzazione imprenditoriale della caccia con la conseguente immissione nel territorio di selvaggina stanziale ed autoctona tale da far aumentare la domanda di caccia e di conseguenza gli introiti degli ambiti;
- altresì, l'innalzamento a 5 giorni la settimana del periodo in cui è consentita la caccia ha esattamente la finalità di aumentare il numero di cacciatori che arriveranno anche da altre regioni d'Italia accrescendo gli introiti necessari a coprire i costi con la conseguenza del serio rischio di compromettere il delicato equilibrio floro-faunistico della Sardegna a causa dell'elevato aumento della pressione venatoria sul territorio;
VALUTATO che:
- la definizione di confini venatori, necessari nella penisola italiana per salvaguardare le specificità venatorie delle singole regioni, non ha senso in Sardegna per la sua insularità che naturalmente la isola dalle altre regioni d'Italia e per la circostanza che in Sardegna, a causa del basso numero di cacciatori rispetto alla superficie regionale, non vi è la necessità di distribuire la densità venatoria sul territorio;
- altresì, la creazione di confini venatori all'interno del territorio regionale limiterà la circolazione degli operatori della caccia, accrescendo le separazioni tra sardi e impedendo la creazione di momenti ed occasioni d'incontro e d'interscambio culturale e sociale che l'attività venatoria è capace di promuovere ed alimentare,
impegna il Presidente della Regione
1) affinché intervenga presso l'Assessorato regionale della difesa dell'ambiente affinché l'iter procedimentale volto all'adozione del Piano regionale faunistico venatorio si svolga regolarmente garantendo la partecipazione alla procedura da parte di tutti i soggetti portatori d'interesse, rimuovendo, in particolare, le cause di illegittimità che hanno viziato i lavori della prima riunione per la Valutazione ambientale strategica nell'ambito della procedura di adozione del Piano, a causa dell'abbandono dei lavori da parte del relatore e dei funzionari regionale e della mancata verbalizzazione della riunione;
2) affinché si attivi per modificare il Piano, abrogando la parte che prevede l'istituzione degli ambiti territoriali di caccia e recependo le proposte e le richieste delle associazioni venatorie regionali e degli operatori della caccia.
Cagliari, 28 settembre 2016