CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVLegislatura

Mozione n. 218

PERU - PITTALIS - CAPPELLACCI - CHERCHI Oscar - FASOLINO - LOCCI - RANDAZZO - TEDDE - TOCCO - TUNIS - ZEDDA Alessandra - ORRÚ - FLORIS - COSSA - CRISPONI - TRUZZU - LAMPIS - DEDONI - RUBIU - PINNA Giuseppino - TATTI sull'ipotesi, formulata di recente, per l'utilizzo delle strutture dell'isola dell'Asinara come penitenziario per i terroristi di matrice jihadista.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
- con le disposizioni contenute nel decreto legge 23 ottobre 1996, n. 553, nell'Isola dell'Asinara, dal 1998 sono state dismesse tutte le strutture carcerarie e si è dato corso alla realizzazione del parco nazionale così come stabilito dalla legge n. 394 del 1991;
- a distanza di 18 anni dalla realizzazione del parco nazionale dell'Asinara, alcuni edifici che insistono sull'isola sono ancora di competenza dei vari ministeri, destinati a cosiddetti "usi governativi", gli stessi che per decenni hanno operato senza alcun raccordo con la Regione, né d'intesa con le amministrazioni locali interessate e che, non di rado, hanno usufruito di antistorici privilegi nell'utilizzo di immobili e patrimonio;
- la legge nazionale che regola il funzionamento dell'Ente parco riserva al Ministero dell'ambiente i più ampi poteri di gestione e l'Ente parco dell'Asinara ha registrato, nel corso degli anni, una serie di gestioni commissariali;
- le varie gestioni dell'Ente parco non hanno, in ogni caso, soddisfatto le attese del territorio in ordine allo sviluppo economico e sociale del nord Sardegna e, in più occasioni, i comportamenti e gli atteggiamenti governativi e ministeriali sono apparsi funzionali più a una ipotetica riapertura delle strutture penitenziarie sull'isola dell'Asinara, piuttosto che finalizzati a garantire il pieno decollo delle attività connesse al parco nazionale;
- ciclicamente si è assistito da parte di ministri, sottosegretari, parlamentari e politici italiani, a vario titolo operanti, alla riproposizione dell'Asinara come Cayenna e da ultimo, il sindacato della polizia penitenziaria con il conforto dell'ex ministro Roberto Calderoli, ha proposto l'isola dell'Asinara come sito adatto per la reclusione dei terroristi di matrice jihadista;

RIBADITO che la bellezza e la rilevanza naturalistica dell'isola dell'Asinara, unitamente alla sua area marina protetta, rappresenta una straordinaria opportunità di crescita e sviluppo per l'intera Sardegna e, in particolare, per tutti i territori del nord ovest;

RIBADITO altresì che è necessario garantire il pieno coinvolgimento delle amministrazioni locali che si affacciano sul Golfo dell'Asinara nelle attività di programmazione e gestione del Parco e a questo proposito sono da censurare le iniziative personalistiche assunte di recente dal sindaco del Comune di Porto Torres e tendenti all'introduzione della tassa di sbarco sull'isola parco;

DICHIARANDO la ferma contrarietà della Regione verso qualunque ipotesi tendente alla riapertura delle strutture carcerarie dell'isola dell'Asinara e, più in generale, verso qualunque ipotesi di utilizzo del territorio e del mare dell'Asinara diverso da quelli propri e connessi al parco naturale;

DICHIARANDO altresì di rigettare con fermezza anche l'ipotesi formulata di recente dal sindacato della polizia penitenziaria e dal senatore Calderoli, per l'utilizzo delle strutture dell'Asinara come penitenziario per i terroristi di matrice jihadista,

impegna la Giunta regionale

a valutare l'ipotesi di un accordo con lo Stato perché, fatte salve la salvaguardia e la tutela ambientale dell'isola dell'Asinara e dell'area marina protetta, si proceda a una modifica della legge istitutiva del Parco nazionale, tale da garantire alla Regione e alle comunità locali, competenze e funzioni in ordine alla programmazione e alla gestione delle attività del parco dell'Asinara, al fine di assicurarne la sua piena realizzazione.

Cagliari, 12 gennaio 2016