CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVLegislatura

Mozione n. 217

RUBIU - OPPI - TATTI - PINNA Giuseppino - TRUZZU - COSSA - PITTALIS - CAPPELLACCI - LOCCI - TEDDE - LAMPIS - ZEDDA Alessandra - PERU - DEDONI - CARTA - RANDAZZO - TUNIS in merito alla necessitą di predisporre delle misure normative che regolino il settore turistico e la figura delle guide turistiche regionali.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che il settore turistico in Sardegna rappresenta una delle più importanti opportunità di crescita per il futuro, considerate le grandi sintonie con le vocazioni e le caratteristiche naturalistiche, storiche, paesaggistiche e culturali della nostra Isola;

ACCERTATO che il settore turistico attualmente non occupa una porzione del prodotto interno lordo regionale tale da garantire un sostegno all'intero sistema economico regionale, e ciò è dovuto ad una grave disorganizzazione nel territorio e ad una totale inefficacia delle normative vigenti, mostrando in modo chiaro l'urgente necessità di revisionare i dispositivi normativi in essere;

RILEVATO che attualmente risulta impossibile predisporre proposte di legge di carattere regionale in quanto manca ancora, a livello nazionale, la legge quadro di riferimento, su cui modellare la norma che possa avere valenza territoriale e che possa quindi essere efficace per il nostro sistema economico, trasformando il turismo in quel settore che guida l'economia sarda verso nuove opportunità occupazionali, verso nuovi livelli di prodotto interno lordo e verso nuovi orizzonti di sviluppo e di servizi offerti;

VALUTATO che il vero protagonista dell'attuale sistema turistico regionale è rappresentato dall'abusivismo degli attori che si spacciano per professionisti; si tratta di un esercito cospicuo di persone che senza alcun titolo, senza alcuna capacità e soprattutto senza alcun criterio, si fa carico di presentare le bellezze della nostra Regione ai visitatori; la promozione sarda è quindi attualmente affidata a individui che operano senza preoccuparsi di distribuire reddito e ricchezza nel sistema economico regionale e, di fatto, il principale effetto del turismo risulta essere un cattivo utilizzo del territorio, una comunicazione sviata, errata e fuorviante e la continua assenza di servizi; in altre parole oggi la comunicazione turistica sarda si basa sui concetti di inefficienza, inefficacia, diseconomia, diseguaglianza e disorganizzazione;

ANNOTATO che gli operatori turistici, le aree protette e le associazioni di categoria, prima fra tutte l'Associazione regionale delle guide turistiche sarde (ARGTS) sono le prime figure che denunciano la grande necessità di una legge regionale che sia volta a rendere reddituale, organizzato e soprattutto legale un settore, tale da renderlo il vero trattore dello sviluppo economico sardo e che possa potenzialmente rappresentare una valida alternativa ai settori industriali, alle servitù militari e a tutte quelle realtà che oggi mostrano un futuro incerto, preoccupando per il futuro decine di migliaia di famiglie sarde;

SOTTOLINEATO che l'importanza di definire gli strumenti normativi regionali si basa sulla concezione di un turismo che sia ecosostenibile, capace cioè di valorizzare il territorio costiero e interno dell'Isola, lasciando il più possibile inalterate le qualità ambientali e naturalistiche, consentendo allo stesso tempo, la pratica delle attività sportive e ludiche che sono di grande attrazione per i potenziali turisti;
RICORDATO che una norma di questo genere darebbe alla nostra Regione la possibilità di ambire alla tanto auspicata destagionalizzazione; questo fondamentale obiettivo può essere raggiunto grazie ad una vasta promozione delle aree interne e montane condotta mediante il coinvolgimento degli attori locali, capaci di valorizzare le più importanti vocazioni e peculiarità della Sardegna e che possono inoltre trovare occupazione grazie al conseguimento dei titoli stabiliti dalla legge;

CONSTATATO che in Sardegna sono state già approvate più leggi regionali che tentano di regolare il settore delle guide turistiche (Riordino delle professioni turistiche di accompagnamento e dei servizi, legge regionale 18 dicembre 2006, n. 20, e legge regionale n. 9 del 1999 per le attività subacquee), ma malgrado la loro promulgazione, le criticità tipiche del settore turistico rimangono vigenti; questo è causato anche da una grande incertezza degli enti locali preposti al controllo e al rilascio dei titoli che consentano lo svolgimento delle professioni;

EMERSO quindi che la Sardegna si esprime in maniera autonoma, libera e volontaria, per attuare un percorso di sviluppo del settore turistico voluto dai cittadini e dagli operatori, tale da permettere di plasmare le esigenze istituzionali, organizzative e normative, al fine di esportare un'immagine degna e reale della Sardegna,

impegna il Presidente della Regione e l'Assessore regionale del turismo, artigianato e commercio

1) ad attuare tutte le azioni possibili per conoscere lo stato di avanzamento della legge quadro nazionale in materia di turismo;
2) a sollecitare il Governo nazionale e il Ministero di riferimento affinché venga approvata in tempi certi la legge quadro su cui fondare la legge regionale;
3) ad aprire un tavolo di confronto con le forze politiche per una rapida approvazione della legge nazionale.

Cagliari, 12 gennaio 2016