CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVLegislatura

Mozione n. 197

DESINI - BUSIA - CHERCHI Augusto - CONGIU - MANCA Pier Mario - UNALI sull'avvio del processo di accreditamento e certificazione, secondo i criteri dell'European society of breast cancer specialists (EUSOMA), della breast unit di riferimento per il territorio regionale sardo presso il presidio ospedaliero Oncologico di Cagliari e sull'istituzione di una breast unit presso l'AOU di Sassari e di almeno una terza breast unit presso il polo ospedaliero di Nuoro.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
- il carcinoma della mammella costituisce la patologia tumorale più frequente nelle donne e rappresenta una delle prime cause di morte fra le donne dell'Unione europea;
- in Italia sono circa 40.000 le donne alle quali ogni anno viene diagnosticata tale patologia: tra queste il 30 per cento ha un'età inferiore a 44 anni, mentre il 36 per cento è compreso tra i 44 e i 65 anni e il rimanente 34 per cento riguarda le donne over 65;
- in Sardegna ogni anno si verificano più di 1.000 nuovi casi e la comparsa della malattia si registra ad un'età più precoce rispetto alle altre regioni;
- nel marzo 1998, in occasione della prima European breast cancer conference, è stata affermata con la Dichiarazione di Firenze la necessità che le donne affette da tumore al seno fossero curate da team multidisciplinari;
- negli anni 2002 e 2003 il Parlamento europeo ed il Consiglio europeo - viste le indicazioni della European society of breast cancer specialists (EUSOMA) del 2000 intitolate "The requirements of a specialist breast unit", dato che la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea riconosce ad ogni persona il diritto di accedere alla prevenzione sanitaria e di ricevere cure mediche, e rilevata l'esistenza di differenze molto marcate fra gli stati membri, le regioni, e persino fra gli ospedali di una stessa città, in merito alla qualità delle cure fornite per il carcinoma della mammella - hanno raccomandato agli stati membri che tutte le donne europee affette da carcinoma della mammella fossero curate da un'équipe interdisciplinare e invitato, pertanto, gli stati stessi a sviluppare una rete capillare di centri di senologia certificati secondo i requisiti fissati dall'EUSOMA (breast unit), al fine di aumentare le possibilità di sopravvivenza delle pazienti e nel contempo consentire un risparmio, a medio e lungo termine, per il sistema sanitario grazie alla possibilità di evitare esami e trattamenti superflui, di diagnosticare più tempestivamente un eventuale cancro al seno e di ridurre, così, il numero di interventi chirurgici e terapie post-operatorie;
- i requisiti stabiliti dall'EUSOMA perché i centri interdisciplinari possano essere accreditati e certificati prevedono, tra le altre cose: che nel centro vengano operate ogni anno almeno 150 pazienti cui viene diagnosticato per la prima volta un cancro al seno, che il centro sia diretto da un medico specializzato in patologie mammarie particolarmente qualificato e sia dotato di un'équipe interdisciplinare formata da medici esperti in chirurgia mammaria che operino esclusivamente tali patologie, nonché da radiologi, oncologi, patologi, personale infermieristico e tecnici di radiologia anch'essi specializzati in malattie del seno, che nel centro si svolgano almeno una volta la settimana conferenze interdisciplinari sui casi riscontrati e sia attiva la ricerca clinica, che le pazienti fruiscano presso il centro di consulenza oncologico-psicologica, di sostegno psicoterapeutico e di prestazioni di fisioterapia;
- gli organismi dell'Unione europea hanno raccomandato, inoltre, agli stati membri di garantire che a ogni donna venisse comunicato il referto dell'esame entro cinque giorni lavorativi, sia in caso di screening sia in caso di esami clinici, e che le pazienti alle quali fosse diagnosticato un carcinoma mammario non dovessero attendere più di quattro settimane prima di iniziare la cura;
- nel 2006 un'altra risoluzione del Parlamento europeo ha prescritto che dal primo gennaio 2016 nei paesi dell'Unione europea i tumori del seno vengano trattati nel contesto di breast unit interdisciplinari certificate dall'EUSOMA;
- analogo invito è contenuto nel manifesto dì Nizza dello stesso anno, approvato dalle tre organizzazioni Europa Donna - The european breast cancer coalition, Organizzazione europea per la ricerca e cura del cancro (EORTC) ed EUSOMA;
- il 5 maggio 2010 è stata approvata dal Parlamento europeo la Dichiarazione sulla lotta contro il cancro al seno dell'Unione europea, che ancora una volta invita gli stati membri a dotarsi di unità mammarie multidisciplinari specializzate in conformità agli indirizzi internazionali entro il 2016;
- la delibera del Senato del 6 aprile 2011 ha recepito l'invito e le raccomandazioni degli organismi europei e ha impegnato il governo ad invitare le regioni a ridurre l'utilizzo dei centri di senologia che non superano la soglia dei 150 nuovi casi trattati all'anno;
- in data 4 settembre 2012 il Dipartimento della programmazione e dell'ordinamento e del servizio sanitario nazionale - Direzione generale della programmazione sanitaria del Ministero della salute ha istituito un gruppo di lavoro per la definizione di specifiche modalità organizzative ed assistenziali della Rete delle strutture di senologia;
- il 5 agosto 2014, la Conferenza Stato-regioni ha approvato il regolamento recante la "Definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera", nel quale si forniscono indicazioni, in linea con quelle provenienti dall'Unione europea, finalizzate a sollecitare la presa in carico multidisciplinare delle pazienti affette da neoplasia mammaria attraverso le unità mammarie interdisciplinari;
- il 18 dicembre 2014 la Conferenza Stato-regioni ha approvato il documento recante le "Linee di indirizzo sulle modalità organizzative ed assistenziali della rete dei centri di senologia", che detta, in conformità alle indicazioni dell'EUSOMA, i requisiti e le modalità organizzative dei centri senologici (breast unit);
- le regioni si sono impegnate a recepire le linee di indirizzo in questione entro sei mesi dall'intesa in sede di conferenza;

CONSIDERATO che:
- la breast unit può essere, quindi, definita come un'unità senologica multidisciplinare altamente specializzata alla quale afferiscono funzionalmente ed in modo integrato e coordinato le unità operative di Chirurgia, Radiologia, Oncologia, Medicina nucleare, Anatomia patologica, Radioterapia, Psicologia, Genetica, Cure palliative, nonché infermieri specializzati e data manager, che, nel rispetto dei criteri organizzativi e di qualità fissati dall'EUSOMA, persegue l'obiettivo dell'ottimizzazione dell'assistenza sanitaria, della coerenza del percorso di diagnosi e cura e della continuità assistenziale delle donne affette da tumore alla mammella;
- in sostanza, la persona cui viene fatta diagnosi di patologia oncologica può essere seguita lungo l'intero iter diagnostico-terapeutico - dal momento della diagnosi clinico-istologica alla stadiazione del tumore, all'intervento chirurgico, alla radioterapia, alla terapia medica, al monitoraggio clinico-strumentale, alla riabilitazione, al supporto psicologico, all'assistenza domiciliare - da un team interdisciplinare di professionisti che si trova in un unico ambiente strutturato;
- il fatto che in una breast unit l'iter diagnostico-terapeutico venga concordato in maniera multidisciplinare consente di ottimizzare risorse e tempi di attesa a vantaggio della sopravvivenza (il tasso di mortalità risulta ridotto di quasi il 20 per cento) e della qualità della vita delle pazienti e, conseguentemente, di utilizzare in modo più razionale ed efficace le risorse pubbliche; in un reparto generalista dove vengono trattate svariate patologie tumorali vi sono lunghe liste di attesa per gli esami e gli interventi chirurgici, sicché soltanto un'unità altamente specializzata e dedicata è in grado di effettuare una diagnosi corretta (oggi sappiamo che esistono oltre cinquanta tipi diversi di carcinoma mammario) e tempestiva e di garantire il rispetto dei tempi massimi (di quattro settimane) fissati dalle linee guida europee per l'inizio delle cure;

RILEVATO che:
- in Italia molte regioni hanno recepito le raccomandazioni europee e hanno deliberato l'istituzione di breast unit: attualmente esistono circa 60 breast unit in Italia, di cui circa un quinto certificate dall'EUSOMA (in Abruzzo, Emilia-Romagna, Trentino-Alto Adige, Lombardia, Lazio e Sicilia);
- in Sardegna soltanto nel 2014 la Giunta regionale ha deliberato (deliberazione n. 3/25 del 31 gennaio 2014) l'istituzione di una breast unit, da attivare presso il presidio ospedaliero Oncologico di Cagliari e destinata a fungere anche da centro di riferimento regionale per la diagnosi e la cura del tumore della mammella;
- in particolare, nella suddetta delibera la Giunta, riconosciuta la necessità di assicurare una gestione efficace ed efficiente del carcinoma della mammella incentrata sull'adozione di linee di indirizzo condivise, sull'appropriatezza delle prestazioni erogate nonché sull'interscambio di informazioni tecniche ed operative, in linea con le linee guida internazionali, ha dato mandato alla Direzione generale della sanità, con il supporto tecnico della Commissione oncologica regionale, di proporre un modello di "Rete integrata di centri per la diagnosi e cura del tumore della mammella" che preveda l'istituzione di una breast unit presso il presidio ospedaliero Oncologico di Cagliari con funzioni di centro di riferimento regionale per la diagnosi e cura del tumore della mammella;
- ad oggi, presso il presidio ospedaliero Oncologico di Cagliari si è, di fatto, costituita e opera un'unità senologica multidisciplinare specializzata in conformità ai requisiti fissati dall'EUSOMA per le breast unit, ma non risulta che la Direzione generale della sanità abbia eseguito il mandato conferitole dalla Giunta regionale, né che abbia avviato per tale unità il processo di accreditamento e di certificazione previsto dall'EUSOMA stessa;

PRESO ATTO che:
- la legge regionale 17 novembre 2014, n. 23 (Norme urgenti per la riforma del sistema sanitario regionale. Modifiche alla legge regionale n. 23 del 2005, alla legge regionale n. 10 del 2006 e alla legge regionale n. 21 del 2012) all'articolo 9 prevede l'incorporazione nell'Azienda ospedaliero-universitaria (AOU) di Sassari del presidio ospedaliero "SS. Annunziata", attualmente facente capo all'ASL n. 1 di Sassari;
- nel Piano regionale di prevenzione 2014-2018 adottato dalla Giunta regionale con la deliberazione n. 30/21 del 16 giugno 2015 si indica quale modello organizzativo per il trattamento del tumore della mammella quello della rete, articolata in centri hub e spoke integrati in un unico percorso assistenziale, e si precisa che i centri hub della rete dei tumori eredo-familiari della mammella devono avere tutti i requisiti europei previsti per le breast unit;
- nel suddetto piano si incarica un gruppo tecnico regionale di preparare entro il 2015 le schede di rilevazione delle strutture che erogano assistenza per la patologia tumorale senologica e delle loro caratteristiche strutturali, di dotazione organica, tipologia di prestazioni e volume di casi trattati e di individuare, alla luce della ricognizione effettuata, le unità idonee a far parte della rete regionale (centri di primo livello, laboratorio di riferimento, centri hub e centri spoke) anche in previsione dell'attuazione nazionale della normativa europea di istituzione delle breast unit, secondo i criteri definiti da EUSOMA e dalla Conferenza Stato-regioni;
- la deliberazione della Giunta regionale n. 31/9 del 17 giugno 2015 (Norme urgenti per la riforma del sistema sanitario regionale. Incorporazione presidi ospedalieri. Direttive e linee di indirizzo. Legge regionale 17 novembre 2014, n. 23) detta le linee di indirizzo e le direttive per l'incorporazione dei presidi ospedalieri e dà mandato ai commissari delle aziende di cui alle lettere b) e c) dell'articolo 9, comma 1, della legge regionale n. 23 del 2014, di presentare il piano di incorporazione, che sarà poi oggetto di valutazione da parte dell'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale e verrà approvato dalla Giunta;
- con la deliberazione n. 38/12 del 28 luglio 2015, la Giunta regionale ha approvato il programma di riorganizzazione della rete ospedaliera della Regione autonoma della Sardegna e l'allegato 3 a tale delibera precisa, con riferimento agli interventi chirurgici per carcinoma alla mammella, che nella nuova rete ospedaliera solo due strutture raggiungono la soglia minima dei volumi indicata (150 interventi per struttura complessa): il DEA di il livello a Sassari (AOU e SS. Annunziata) con 239 interventi e il DEA di il livello a Cagliari (Ospedale Brotzu - Oncologico -Microcitemico) con 602 interventi;
- l'allegato 1 alla predetta deliberazione n. 38/12 prevede per la Rete oncologica un solo hub in Sardegna, identificato con il DEA di II livello a Cagliari;
- con la deliberazione n. 24/1 del 26 giugno 2014 (Disposizioni in materia di organizzazione della rete ospedaliera. Avvio procedure per l'attivazione dell'ospedale e polo di ricerca nell'area territoriale della Gallura. Approvazione preliminare), a seguito della manifestazione di intenti sottoscritta il 12 dicembre 2013 tra la Regione autonoma della Sardegna, la Qatar Foundation Endowment e l'Ospedale Bambino Gesù e della relativa intesa firmata il 16 maggio 2014, la Giunta regionale ha approvato in via preliminare il progetto di attivazione di un nuovo presidio ospedaliero presso il territorio dell'ASL di Olbia (nella struttura precedentemente denominata Ospedale "San Raffaele") di cui all'allegato 1 e tale progetto (pur con la precisazione secondo cui l'indicazione delle aree ha valore esclusivamente programmatorio) prevede l'istituzione di una breast unit nell'area dedicata alla chirurgia oncologica;

CONSIDERATO che:
- non risulta che la recente riforma del sistema sanitario regionale e il programma di riorganizzazione della rete ospedaliera contemplino l'istituzione di ulteriori breast unit nel territorio dell'Isola oltre a quella prevista presso il presidio ospedaliero Oncologico di Cagliari;
- in particolare, dall'esame dei succitati atti regionali risulta che solo il centro hub di Cagliari debba configurarsi come breast unit, nonostante anche il DEA di II livello di Sassari presenti il volume di interventi richiesto dalle linee guida europee quale requisito per l'accreditamento presso l'EUSOMA;
- inoltre, all'interno dell'AOU di Sassari sono presenti tutte le unità operative che dovrebbero integrarsi e coordinarsi per dare vita ad un centro senologico multidisciplinare e la struttura e il personale medico e infermieristico ivi operante risponde ai criteri fissati dall'EUSOMA;
- occorre valorizzare l'eccellente lavoro portato avanti in questi anni nel campo della prevenzione e nella cura dei tumori al seno dall'AOU di Sassari, che è stata la pioniera in Sardegna per quanto riguarda i programmi di prevenzione;
- attualmente, la mancanza a Sassari di una struttura multidisciplinare dedicata al tumore alla mammella impedisce ai medici di rispettare la tempistica massima fissata dalle linee guida internazionali tra la diagnosi e l'intervento di asportazione del tumore e ciò, nonostante l'impegno profuso dai chirurghi dell'AOU, che spesso richiedono sedute operatorie aggiuntive per riuscire a garantire la tempestività delle cure;
- nonostante l'AOU di Sassari abbia i requisiti richiesti per istituire una breast unit accreditata, la Giunta regionale non ha recepito, finora, le istanze provenienti dalla popolazione, giacché negli atti regionali si parla di breast unit solo con riferimento al presidio ospedaliero Oncologico di Cagliari e, in ipotesi, al nuovo ospedale di Olbia;
- per promuovere l'istituzione di una breast unit a Sassari è nato di recente anche un gruppo su Facebook che in pochi giorni ha raggiunto ben cinquantamila iscritti, e, a seguire, è stata attivata una petizione sia cartacea che on line che raccoglierà presumibilmente un elevato numero di firme a sostegno della causa;

CONSIDERATO, inoltre, che:
- presso il presidio ospedaliero San Francesco di Nuoro opera nell'ambito del carcinoma della mammella una struttura che riunisce le figure specialistiche richieste dai criteri dell'EUSOMA ed è dotata di protocolli scritti e condivisi e di apparecchiature mediche all'avanguardia, se si considera, ad esempio, che il Reparto di senologia diagnostica dell'ospedale è stato il primo in Sardegna ad essersi dotato, già da diversi anni, di un mammografo digitale con tomosintesi, e che è stato il terzo reparto in tutta Italia a dotarsi del sistema Vacuum assisted breast biopsy (VABB), sistema di prelievo bioptico a guida stereotassica, minimamente invasivo, computerizzato e all'avanguardia che rappresenta l'alternativa alla tradizionale biopsia chirurgica;
- risulta che il presidio ospedaliero di Nuoro serva attualmente un bacino d'utenza che raggiunge la soglia minima di 250.000 abitanti richiesta dai criteri dell'EUSOMA;
- l'istituzione di una breast unit a Nuoro potenzierebbe una realtà esistente e consolidata poiché da un punto di vista funzionale esiste già una struttura in grado di effettuare in loco, oltre alla diagnosi completa, anche l'intero percorso terapeutico, riabilitativo e di follow-up;
- il territorio della Sardegna presenta una considerevole estensione ma, nel contempo, una bassa densità demografica ed una viabilità ancora inadeguata alle esigenze dei cittadini, sicché si pone la necessità di garantire un'allocazione geografica omogenea dei servizi offerti dai centri senologici multidisciplinari al fine di arrecare il minor disagio possibile all'utenza, mediante il riconoscimento di almeno tre breast unit nella Regione;

RITENUTO:
- che occorra riconoscere formalmente la breast unit di riferimento per il territorio regionale sardo già operativa presso il presidio ospedaliero Oncologico di Cagliari e avviare tempestivamente il processo di accreditamento e certificazione dell'unità stessa;
- doveroso rispondere alle istanze dei medici, delle pazienti e dei cittadini sardi che chiedono con forza l'istituzione di una breast unit presso l'AOU di Sassari;
- inoltre, opportuno, procedere all'istituzione almeno di una terza breast unit presso il polo ospedaliero di Nuoro al fine di garantire una distribuzione uniforme dei relativi servizi sul territorio regionale,

impegna il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità
e dell'assistenza sociale

ad adottare con celerità tutte le azioni necessarie ad:
1) avviare il processo di accreditamento e certificazione, secondo i criteri dell'EUSOMA, della breast unit di riferimento per il territorio regionale sardo presso il presidio ospedaliero Oncologico di Cagliari;
2) istituire una breast unit presso l'AOU di Sassari;
3) istituire una breast unit presso il polo ospedaliero di Nuoro e valutare se sussistono i presupposti per procedere all'istituzione di ulteriori breast unit nel territorio regionale.

Cagliari, 10 novembre 2015