CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA

XVLegislatura

Mozione n. 120

CRISPONI - COSSA - DEDONI - PITTALIS - SOLINAS Christian - RUBIU - OPPI - TOCCO - CARTA - TRUZZU - ORRÙ - PINNA Giuseppino - FASOLINO - TUNIS - FLORIS - CAPPELLACCI - TEDDE - PERU - RANDAZZO - FENU - TATTI - CHERCHI Oscar - ZEDDA Alessandra sul Transatlantic trade and investiments partnership (Ttip), ovvero sull'istituzione di un'area di libero scambio commerciale, in corso di negoziato presso l'Unione europea, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.

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IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO che:
- l'Unione europea è impegnata a negoziare un gigantesco accordo commerciale con gli Stati Uniti, noto come Transatlantic trade and investiments partnership (Ttip), ovvero partenariato transatlantico su commercio e investimenti, che determinerà, nell'immediato futuro, scenari decisamente differenti rispetto a quelli attuali nel campo degli accordi commerciali fra i due continenti;
- con il trattato potrebbe nascere la più grande area di libero scambio del mondo, intervenendo su un vasto spettro di ambiti di interesse pubblico, in particolare sui confini commerciali tra Europa e Usa; e questo, secondo quello che sostiene il governo italiano, porterebbe a un aumento del Pil nazionale tra lo 0,5 per cento e il 4 per cento, a più posti di lavoro, a più esportazioni (si calcola il 28 per cento in più);
- ma tutto ciò rischia di avere un costo elevato; insieme alle barriere tariffarie salteranno anche alcune barriere non tariffarie, vale a dire regole, controlli e standard minimi richiesti per la circolazione della merce, sulle sostanze chimiche tossiche, su standard alimentari e agricoli, sul benessere animale, su norme e leggi sanitarie, prezzi dei farmaci, libertà di internet e la privacy dei consumatori, l'energia, i brevetti e copyright e gli albi professionali; insomma, meno regole che potrebbero significare ripercussioni enormi, innanzitutto sul settore agro alimentare che in questa trattativa gli Usa considerano strategico; e ancora riguarderà la tutela dell'ambiente, la salute, i diritti civili e dei consumatori, la tutela degli standard sociali e del lavoro, i diritti dei lavoratori, i diritti dei migranti, la lotta alla disoccupazione, lo sviluppo, l'accesso pubblico all'informazione e i diritti digitali, i servizi pubblici di base inclusa l'istruzione, l'etica dei sistemi finanziari e altri;
- tutto ciò andrà a coinvolgere le 28 nazioni dell'Unione europea e i 50 stati degli USA, per un totale di circa 820 milioni di cittadini;
- la somma del PIL di Stati Uniti e Unione europea corrisponde, secondo il Fmi, a circa il 45 per cento del PIL mondiale; si tratta dunque, di un trattato di importanza storica;
- l'obiettivo dichiarato dell'accordo è "aumentare gli scambi e gli investimenti tra l'Unione europea gli Stati Uniti realizzando il potenziale inutilizzato di un mercato veramente transatlantico, generando nuove opportunità economiche di creazione di posti di lavoro e di crescita mediante un maggiore accesso al mercato e una migliore compatibilità normativa e ponendo le basi per norme globali";

CONSIDERATO che:
- il negoziato è ancora in fase di discussione, ed è caratterizzato dalle "attenzioni" di due differenti scuole di pensiero, una favorevole e una contraria; per la prima, il nuovo trattato sembrerebbe utile a facilitare i rapporti commerciali tra Europa e Stati Uniti, portando opportunità economiche, sviluppo, un aumento delle esportazioni e anche dell'occupazione; per quelli contrari (sono 375 le organizzazioni europee della società civile che hanno lanciato un appello al Parlamento europeo affinché si blocchino i negoziati), si "prevede che le legislazioni di Stati Uniti ed Europa si pieghino alle regole del libero scambio stabilite per favorire solo le grandi aziende europee e statunitensi, con un impatto commerciale pericoloso". Quindi il Ttip porterebbe, secondo gli osservatori favorevoli, diversi vantaggi: riduzione dei prezzi per i consumatori e scelta più ampia, creazione di posti di lavoro e rilancio della crescita in tutta l'Unione europea, diffondendo e influenzando con i suoi valori le regole del commercio mondiale. Fra quanti dichiarano il sostegno al trattato c'è anche il Governo italiano che ha, sostanzialmente, confermato un appoggio totale e incondizionato, ma senza una preventiva condivisione con le regioni;
- per contro sono diversi i soggetti, unitamente a vari studiosi ed economisti in vari paesi europei e statunitensi, che si oppongono all'accordo (compresa Slow food), complice la segretezza e mancanza di trasparenza sui negoziati, oltre al fatto che ad aver condotto il principale e più citato studio sui benefici dell'accordo sia il Center for economic policy research di Londra, finanziato da grandi banche internazionali;
- questi soggetti che combattono il trattato sostengono che le cifre sull'impatto dell'accordo sono fin troppo ambiziose, che darebbero impulso solo dopo il 2027 e che, comunque, sono troppe le variabili non considerate per poter fare una stima affidabile;

VALUTATO che:
- le critiche più dure si possono così riassumere:
- i negoziati sono orientati alla privatizzazione dei servizi pubblici, quindi si rischia la loro scomparsa progressiva; sarebbe a rischio il welfare e settori come l'acqua, l'elettricità, l'educazione e la salute sarebbero esposti alla libera concorrenza;
- il trattato favorirebbe le sole multinazionali, causando pesanti conseguenze per le piccole e medie imprese, impossibilitate a reggerne la concorrenza;
- i consumatori rischierebbero dall'abbattimento delle maggiori tutele offerte dall'Unione europea rispetto agli Stati Uniti; in Europa vige il principio di precauzione (l'immissione sul mercato di un prodotto avviene dopo una valutazione dei rischi), mentre negli Stati Uniti si procede in modo inverso con la valutazione di rischio che viene fatta in un secondo momento ed è accompagnata dalla garanzia di presa in carico delle conseguenze di eventuali problemi legati alla messa in circolazione del prodotto;
- la normativa europea offre superiori garanzie relativamente all'uso di pesticidi, agli ogm, all'obbligo di etichettatura del cibo, all'uso del fracking per estrarre il gas e alla protezione dei brevetti farmaceutici;
- sui diritti fondamentali dei lavoratori, i paesi dell' Unione europea hanno adottato le normative ILO che si occupano di lavoro, mentre gli Stati Uniti ratificherebbero solo due delle otto norme fondamentali per l'Europa;
- sarà più facile delocalizzare all'estero la produzione delle aziende in funzione dei costi, in particolare di quelli sociali;
- l'eliminazione dei vigenti dazi doganali che attualmente proteggono l'agricoltura europea (e italiana) oggi, frammentata in milioni di piccole aziende, con il rischio che il Ttip possa spalancare le porte a carni trattate con ormoni e antibiotici, latte arricchito e produzioni con organismi geneticamente modificati;
- la liberalizzazione degli appalti pubblici, con le aziende europee che potranno partecipare a gare d'appalto statunitensi e viceversa a ogni livello amministrativo (nazionale, regionale e locale) e a vigilare sulla corretta applicazione del Trattato ci sarebbe un tribunale internazionale privato le cui decisioni saranno superiori alle sentenze dei tribunali e alle leggi dei parlamenti nazionali;

RITENUTO che:
- il Consiglio regionale della Sardegna non possa restare ai margini di un così importante dibattito che va avanti fra tante ombre ed incognite;
- le sfide alle quali è chiamata l'Europa, inevitabilmente, coinvolgono anche la Sardegna: rilancio della nostra economia, accelerare l'innovazione tecnologica alla pari delle economie emergenti, rispetto degli standard di produzione ai quali l' Unione europea ci ha obbligati finora a sottostare, proteggere in ogni modo la salute, la sicurezza e l'ambiente;
- in ogni caso è dimostrato che le questioni di cui si dibatte non sono per niente lontane dalle esigenze commerciali, anche della nostra isola, che una volta definito il "quadro dei negoziati" rientrerà a pieno titolo, negli obblighi o nelle liberalizzazioni successive alla firma del nuovo trattato economico;

PRESO ATTO che il Ttip non può essere un accordo da accettare supinamente a qualunque prezzo e, in tal senso, i cittadini hanno diritto ad avanzare una serie di domande e preoccupazioni riguardo ai negoziati, e spetta al dibattito politico, sociale ed economico chiarire se il trattato sarà una grande opportunità o un pericolo per le piccole imprese e i consumatori sardi,

impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale

1) a convocare un tavolo di confronto con i rappresentanti delle associazioni imprenditoriali di categoria, delle organizzazioni sindacali, delle associazioni dei consumatori, degli operatori dei controlli sanitari e della certificazione della qualità, al fine di condividere, prima che i negoziati in corso diventino irreversibili, la posizione della Regione;
2) ad attivare tutti gli strumenti per valutare, in tempi celeri, la coerenza e congruità procedurale in corso, rispetto alle generali esigenze dei cittadini e delle imprese insediate nel territorio regionale;
3) a riferire al Consiglio regionale, per le definitive valutazioni e conseguenti decisioni da affermare in sede di confronto con il Governo.

Cagliari, 10 marzo 2015