CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVLegislatura
Mozione n. 119
COSSA - PINNA Rossella - COMANDINI - TENDAS - PITTALIS - PERU - CRISPONI - DEDONI - USULA - CHERCHI Augusto - UNALI - SALE - LOTTO - SABATINI - DEMONTIS - MORICONI - COZZOLINO - FORMA - SOLINAS Christian - COCCO Daniele Secondo - TRUZZU - RUBIU - FLORIS - OPPI - PINNA Giuseppino - TATTI - TUNIS - LAI - CHERCHI Oscar - RANDAZZO - FASOLINO - TEDDE - PERRA - ARBAU - LEDDA - AGUS - ZEDDA Alessandra sull'organizzazione di percorsi condivisi per il riconoscimento e l'individuazione e cura della Sindrome fibromialgica; attivazione di un coordinamento regionale per la definizione e realizzazione di percorsi terapeutici dedicati, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che
- la Fibromialgia o Sindrome fibromialgica (SFM) è una malattia complessa e debilitante caratterizzata da dolore muscolare cronico diffuso ed astenia, associato a rigidità e ad una vasta gamma di disturbi funzionali (cefalea, colite, disturbi del sonno, ecc.) che possono gravemente compromettere la qualità di vita di chi ne è affetto;
- tale sindrome colpisce approssimativamente 1,5-2 milioni di italiani e insorge prevalentemente nelle persone di sesso femminile in età adulta con un rapporto uomo-donna di 1:8 ed esordio tra 25-35 anni (uomini) e tra 45-55 anni (donne);
- molto spesso per questi pazienti la malattia si presenta fortemente invalidante e data la giovane età dei suddetti pazienti si comprende come, dal punto di vista sociale, ma anche economico e di risparmio sanitario, sia conveniente l'istituzione di un percorso che aiuti a mantenere gli stessi attivi e produttivi dal punto dì vista lavorativo; questi pazienti, infatti, possono essere soggetti attivi della società, a seconda dello stadio di avanzamento della patologia e nei limiti che gli consente il dolore, ma necessiteranno di periodici controlli ed esami specifici e quindi avranno maggiore bisogno di assentarsi dal lavoro o di maggiore riposo rispetto ad un soggetto sano;
CONSIDERATO che:
- la SFM è stata riconosciuta come malattia nel 1992 (Dichiarazione di Copenaghen) e inclusa nella decima revisione statistica internazionale delle malattie e dei problemi legati alla salute (ICD10) del 1993 come M79.7: reumatismo non specifico;
- nella dichiarazione del 13 gennaio 2009 il Parlamento europeo invita gli stati membri a:
- mettere a punto una strategia comunitaria per la SFM in modo da riconoscere questa sindrome come malattia;
- contribuire ad aumentare la consapevolezza della malattia e favorire l'accesso degli operatori sanitari e dei pazienti alle informazioni, sostenendo campagne di sensibilizzazione a livello nazionale;
- migliorare l'accesso alla diagnosi e ai trattamenti terapeutici e di supporto;
- promuovere lo sviluppo di programmi per la raccolta di dati sulla SFM;
PRESO ATTO che:
- la maggior parte delle nazioni riconosce la SFM come una precisa entità nosologica con conseguente riconoscimento di esenzione per tale patologia;
- il sistema sanitario nazionale, invece, non prevede alcuna forma di riconoscimento della SFM, per la quale non è prevista l'esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria; questo nonostante in parlamento giacciano proposte di legge in merito presentate da più forze politiche;
- in assenza di tale riconoscimento, il comportamento sul territorio nazionale è palesemente disomogeneo, facendo registrare iniziative autonome a livello delle singole regioni;
- in Friuli Venezia Giulia e in Lombardia è ufficialmente partito un percorso per il riconoscimento della SFM come malattia autonoma fortemente invalidante;
- le Province autonome di Trento e Bolzano hanno già riconosciuto la SFM come malattia permettendo ai malati di godere dell'esenzione per patologia della compartecipazione alla spesa sanitaria e di avere un maggiore ed adeguato riconoscimento in sede di determinazione di invalidità civile;
- il Consiglio regionale della Toscana nello scorso mese di luglio 2014 ha approvato una mozione che andava nella direzione di un "Percorso di riconoscimento, individuazione e cura per la sindrome della fibromialgia in Toscana", esprimendo la volontà di attivarsi per individuare percorsi per il riconoscimento della patologia ed individuazione di modelli terapeutici omogenei da proporre sul territorio,
impegna il Presidente della Giunta regionale
1) ad individuare un Centro di riferimento regionale relativo a questa patologia nell'ambito del Sistema sanitario regionale;
2) a creare un tavolo di lavoro e di coordinamento tra il suddetto centro e le associazioni regionali di pazienti che si occupano di fibromialgia al fine di istituire:
a) un protocollo terapeutico attuativo concordato tra i vari centri di individuazione e terapia comune per garantire uniformità di accesso alle cure sul territorio;
b) il protocollo per il riconoscimento e attestazione della SFM per la determinazione di invalidità civile;
c) un codice di esenzione regionale per le prestazioni sanitarie fruibili dai pazienti affetti da SFM;
3) a predisporre una campagna informativa sul territorio diretta a tutti i cittadini attraverso le Case della salute, ove già operanti, e i poliambulatori e specifici in contri informativi per i medici di medicina generale.
Cagliari, 27 febbraio 2015