CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XVLegislatura
Mozione n. 110
DEDONI - COSSA - PITTALIS - SOLINAS Christian - OPPI - TOCCO - CARTA - TRUZZU - RUBIU - ORRÙ - CRISPONI - PINNA Giuseppino - FASOLINO - TUNIS - FLORIS - CAPPELLACCI - TEDDE - PERU - RANDAZZO - FENU - TATTI - CHERCHI Oscar - ZEDDA Alessandra sulla stabilizzazione dei precari della scuola, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio ai sensi dei commi 2 e 3 dell'articolo 54 del Regolamento.
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IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO che il personale docente della scuola italiana vive una situazione di drammatico e perdurante precariato: sono oltre centoquarantamila gli insegnanti con contratti a termine rinnovati più volte e anche da molti anni; le vigenti modalità di reclutamento hanno determinato la contemporanea costituzione di abilitati delle graduatorie a esaurimento (GAE, SISS e vincitori di concorso), abilitati in graduatoria di istituto di II fascia (diplomati magistrali, congelati SISS, PAS, TFA) e docenti in graduatoria di istituto di III fascia (non abilitati in possesso di titolo di studio valido per l'accesso all'insegnamento);
CONSIDERATO che tali docenti, indipendentemente dalla collocazione nelle tre fasce di precariato, lavorano da molti anni a pari condizioni rispetto ai colleghi stabilizzati, essendo presenti nel collegio dei docenti, nei consigli di classe, nei consigli di istituto, nei progetti scolastici e, in alcuni casi, come collaboratori o vicari del dirigente scolastico;
RISCONTRATO che, nel recente rapporto stilato dal Ministero dell'istruzione, propedeutico all'attuazione del piano del Governo nazionale "La buona Scuola", permangono elementi poco chiari circa l'assorbimento di tutto il precariato della scuola e del precariato "storico", in quanto non sono presi in considerazione i docenti abilitati nelle graduatorie di istituto di II fascia;
CONSTATATO, inoltre, che agli abilitati di II fascia viene proposto, dopo anni di insegnamento, di partecipare a un concorso senza tenere in adeguata considerazione l'anzianità di servizio;
VISTO che, il 26 novembre 2014, la Terza sezione della Corte di giustizia europea si è pronunciata in via pregiudiziale sulla conformità della normativa italiana in materia di contratti di lavoro a tempo determinato nel settore della scuola, stabilendo che l'accordo quadro sul lavoro a tempo determinato di cui alla direttiva n. 1999/70/CE del Consiglio del 28 giugno 1999 non ammette una normativa nazionale come quella italiana che, in attesa dell'espletamento delle procedure concorsuali dirette all'assunzione di personale di ruolo delle scuole statali, autorizzi il rinnovo di contratti a tempo determinato per la copertura di posti vacanti e disponibili di docenti e di personale amministrativo, tecnico e ausiliario, senza indicare tempi certi per l'espletamento di dette procedure concorsuali ed escludendo il risarcimento del danno subito a causa di un siffatto rinnovo;
RISCONTRATO che l'attuale normativa italiana, a giudizio della Corte europea, non prevede criteri obiettivi e trasparenti al fine di verificare se il rinnovo risponda a un'esigenza reale, sia idoneo a conseguire l'obiettivo perseguito e sia necessario a tal fine; essa non contempla neanche altre misure dirette a prevenire e a sanzionare il ricorso abusivo a siffatti contratti;
RILEVATO che il fenomeno del precariato è presente in modo massiccio anche nel mondo scolastico sardo e, pertanto, a seguito della citata sentenza della Corte di giustizia europea, numerosi docenti residenti nella nostra Regione potranno chiedere il risarcimento dei danni al Ministero dell'istruzione per gli anni di precariato trascorsi;
RITENUTO che il precariato cronico sia una patologia che affligge ormai da troppo tempo il mondo scolastico sia regionale che nazionale e vada, pertanto, data una risposta urgente in grado di stabilizzare il personale docente e ausiliario tecnico amministrativo (ATA) che abbia prestato servizio per un congruo periodo, che potrebbe quantificarsi in almeno 36 mesi;
CONSIDERATO, infine, che il precariato storico non è rispettoso dei diritti dei lavoratori e può incidere negativamente sulla qualità dell'offerta formativa e sul corretto funzionamento della scuola, stanti i continui cambiamenti di insegnanti e assistenti scolastici,
impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale
ad attivarsi con urgenza presso il Governo e il Ministero dell'istruzione al fine di predisporre un piano di assunzioni affinché, in tempi e modi adeguati, assorba tutto il precariato del personale docente e ATA, che abbia prestato servizio per un congruo periodo, quantificabile in almeno 36 mesi, non limitandosi a considerare le sole graduatorie a esaurimento, ma immettendo direttamente in ruolo, a titolo esemplificativo, anche i precari abilitati in graduatoria di II fascia.
Cagliari, 21 gennaio 2015