CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XV LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 656/C-1
INTERROGAZIONE FASOLINO sulla necessità che la Regione intervenga affinché il Parlamento italiano non ratifichi l'accordo Italia-Francia relativo alla delimitazione dei mari territoriali e delle zone sotto giurisdizione nazionale.
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Il sottoscritto,
premesso che:
- l'attuale delimitazione delle frontiere marittime nelle aree delle bocche di Bonifacio è relativa alla convenzione firmata a Parigi il 28 novembre 1986;
- dalle notizie riportate sui siti istituzionali, il 21 marzo 2015, si è svolto a Caen in Francia un incontro bilaterale denominato "Ministeriale 2+2 Esteri-Difesa, Italia-Francia", al quale hanno preso parte il Ministro della difesa Pinotti con il suo omologo Jean-Yves Le Drian e i Ministri degli affari esteri di Francia e Italia, Laurent Fabius e Paolo Gentiloni Silveri;
- in relazione a tale bilaterale è stato sottoscritto un accordo che identifica nuovi confini marittimi tra Italia e Francia che, di fatto, rimodulano le precedenti zone di pesca;
- nei giorni scorsi un peschereccio sardo ha raggiunto le tradizionali zone di pesca al nord dell'Isola ed è stato bloccato dalle autorità francesi perché considerato in acque nazionali francesi;
- analogamente, alcuni pescherecci sardi che raggiungevano aree di pesca dove erano soliti recarsi per la loro attività sono stati invitati dalle autorità francesi ad allontanarsi in quanto considerati fuori dalle acque territoriali italiane;
evidenziato che:
- l'accordo siglato a Caen è stato messo in atto in modo unilaterale dalla Francia, che ha ratificato il documento, ma non altrettanto è stato fatto dal governo italiano;
- in base a quanto contenuto nell'accordo sembrerebbe che, solo a seguito dello scambio di note diplomatiche informanti dell'avvenuto espletamento delle procedure interne necessarie per l'entrata in vigore, questo sarà realmente efficace, o meglio prenderà effetto il primo giorno utile del secondo mese successivo alla data dell'ultima di queste notifiche;
considerato che:
- il 13 gennaio 2016, il peschereccio italiano "Mina", mentre stava praticando la pesca del gambero in profondità, è stato tratto in stato di fermo nel porto di Nizza, da una motovedetta della Gendarmerie maritime con la motivazione dello sconfinamento dell'imbarcazione italiana in acque territoriali francesi;
- il 16 gennaio, le autorità francesi hanno motivato il fermo proprio in relazione alla nuova delimitazione sancita a Caen, stabilendo il dissequestro dell'imbarcazione solo dopo il versamento di apposita cauzione;
- la vicenda è stata oggetto di interrogazioni parlamentari che hanno portato la risposta del sottosegretario agli esteri Benedetto Della Vedova, il quale ha confermato che l'accordo non è ancora applicabile perché non è stato ancora ratificato dal Parlamento italiano;
ravvisato, altresì, che:
- la nuova delimitazione dei mari territoriali e delle zone sotto giurisdizione nazionale crea un danno economico al mondo della pesca sarda senza precedenti;
- se tale accordo venisse ratificato, si creerebbe una situazione di grave pregiudizio e con insensate limitazioni, anche alla luce delle previsioni comunitarie sulla libera circolazione a partire dal 2022,
chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale per sapere:
1) se la Regione non intenda opportuno intervenire immediatamente, per quanto di competenza, per fare chiarezza su queste vicende e garantire ai pescatori sardi la possibilità di svolgere serenamente il loro lavoro;
2) cosa intenda fare per tutelare il comparto della pesca sarda a fronte di una modifica del confine marittimo che penalizza in termini di risorse e di opportunità gli operatori del mare sardi.Cagliari, 18 febbraio 2016