CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XV LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 250/C-4
INTERROGAZIONE LAI - PIZZUTO - COCCO Daniele Secondo - ARBAU sullo stato di attuazione del Piano regionale dei rifiuti.
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I sottoscritti,
premesso che:
- il decreto legislativo n. 152 del 2006 (Norme in materia ambientale) prevede da parte delle regioni la predisposizione di "Piani regionali di gestione dei rifiuti", assicurando adeguata pubblicità e la massima partecipazione dei cittadini;
valutato che:
- il decreto legislativo n. 22 del 1997, all'articolo 49, impone la soppressione della tassa e il passaggio alla tariffa, che deve coprire integralmente i costi legati alla gestione dei rifiuti urbani;
- per tale motivo i costi di smaltimento sono a totale carico dei cittadini;
preso atto che il Piano regionale dei rifiuti solidi urbani della Regione (2008-2012), adottato con deliberazione della Giunta regionale n. 21/59 dell'8 aprile 2008, aveva tra i suoi obiettivi la diffusione della raccolta domiciliare e il raggiungimento di una quota di raccolta differenziata al 70 per cento, nel rispetto della puntuale informazione dei cittadini, e con lo scopo di ridurre i costi complessivi di smaltimento;
considerato che:
- le scelte strategiche che delineavano il Piano regionale avevano come fondamento la riduzione dei rifiuti prodotti nel territorio regionale, l'istituzione di un unico ambito territoriale ottimale coincidente con l'intero territorio regionale e la presa in carico degli impianti di trattamento/smaltimento dei rifiuti da parte della predetta autorità d'ambito e l'affidamento della gestione degli stessi mediante procedure ad evidenza pubblica;
- uno degli strumenti per il raggiungimento di tale obiettivo era considerata l'attivazione della tariffa unica regionale;
registrato che:
- a tutt'oggi in Sardegna sussiste una varietà di tariffe per il conferimento dei rifiuti che non rientra tra le linee del piano regionale;
- si assiste contemporaneamente a un notevole aumento dei costi per lo smaltimento del "rifiuto secco indifferenziato" e dei rifiuti biodegradabili;
- nello specifico, il costo per lo smaltimento del rifiuto secco indifferenziato al Tecnocasic è passato da euro 121,56 per tonnellata (luglio 2009) a euro 163,20 (aprile 2013), mentre il costo dello smaltimento dei rifiuti biodegradabili è passato da euro 68,68 (2010) a euro 92,00 (2013);
osservato che:
- tale situazione comporta notevoli disagi per i comuni, che si trovano a dover prendere atto degli incrementi senza avere voce nella contrattazione degli stessi, considerato, inoltre, che tali aumenti hanno spesso effetto retroattivo;
- non risulta quale siano le motivazioni che comportano l'aumento dei costi di smaltimento,
chiede di interrogare l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente per sapere:
1) quali siano le motivazioni che comportano l'aumento dei costi di smaltimento, in particolare per la frazione "secco indifferenziato";
2) se corrisponda al vero il fatto che la Regione ha sostenuto delle sanzioni da parte dell'Unione europea per la gestione dell'impianto del Tecnocasic;
3) quali provvedimenti intenda assumere per verificare lo stato di attuazione del Piano regionale dei rifiuti;
4) in quali tempi ritiene di pervenire all'attivazione di una Tariffa unica di smaltimento;
5) quali interventi ritiene di attivare per limitare gli aumenti dei costi di smaltimento;
6) quali informative intende fornire ai cittadini sullo stato di gestione del servizio complessivo di raccolta.Cagliari, 20 gennaio 2015