CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XV LEGISLATURA

INTERPELLANZA N. 278/C-4

INTERPELLANZA ZEDDA Paolo Flavio - USULA sulla soppressione del servizio ferroviario nella stazione di Giave e sulle mancate risposte da parte della Regione alle numerose istanze presentate in merito dai comuni dell'Unione dei comuni del Meilogu.

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I sottoscritti,

premesso che:
- tutte le fermate previste nella stazione di Giave, stazione attiva ininterrottamente dal 21 dicembre 1878, che per circa 138 anni ha rappresentato uno degli snodi ferroviari più importanti per la popolazione della Sardegna centrale, sono state inopinatamente soppresse da parte della Società Trenitalia;
- contestualmente, é stato interdetto fisicamente, in assenza di un preventivo avviso alle istituzioni locali o la minima informazione pubblica rivolta alla comunità del territorio, l'accesso alla stessa stazione;
- nel corso del 2016, in maniera reiterata, sono state avanzate in modo fortemente partecipato, da parte dei sindaci dei comuni del Meilogu e della relativa unione di comuni, formali e argomentate istanze rivolte alle aziende RFI e Trenitalia e alla Regione, relative alla necessità del ripristino di questo indispensabile servizio, con ampio risalto nei media locali e regionali;
- sinora non risulta da parte della Regione alcun riscontro formale a tali ripetute istanze, mentre le due aziende del Gruppo ferrovie italiane (RFI e Trenitalia), interessate dalla fornitura del servizio, hanno sostanzialmente attribuito la soppressione delle fermate a non meglio precisate decisioni della Regione stessa;

premesso, altresì, che:
- le amministrazione comunali del territorio interessato hanno puntualmente precisato quali fossero le esigenze di un bacino d'utenza di circa 25mila abitanti, arrivando a elaborare proposte ispirate da concretezza e ragionevolezza, come quella relativa al ripristino di almeno quattro fermate con relativa tabella oraria, che avrebbero consentito il giusto utilizzo del treno e la presenza giornaliera di un adeguato numero di utenti;
- la concessione di tali fermate, d'altra parte, non comporterebbe alcuna conseguenza o interferenza col regolare svolgersi della circolazione dei treni lungo la linea ferroviaria dorsale, né potrebbe comportare alcun costo aggiuntivo a carico del bilancio regionale;

dato atto che:
- l'Unione dei comuni del Meilogu si è dotata con risorse proprie di un servizio di bus intercomunale, per il quale si è prontamente dichiarata la totale disponibilità a uniformarne gli orari a Giave, come già fatto negli anni scorsi, per realizzare un reale servizio intermodale a favore di tutti i comuni del territorio;
- le richieste formulate dei comuni del Meilogu appaiano perfettamente idonee a consentire alle persone del territorio di recarsi in sicurezza verso tutti i poli urbani dell'isola per attività di studio, lavoro, sanità, ecc. e rientrare in giornata nelle proprie abitazioni, senza costi aggiuntivi a carico della finanza regionale;
- le ragioni della soppressione delle fermate della stazione di Giave risultano ancor più incomprensibili, ove si considerassero decisioni diametralmente opposte per altre località della rete sarda con volumi di affluenza analoghi, con minore distanza dai principali centri maggiori e dunque maggiormente favoriti in termini di mobilità delle persone;

dato atto altresì, che:
- il recupero della centralità del trasporto ferroviario nell'isola, con adeguato apporto della gomma per la distribuzione e adduzione, è stato uno dei motivi qualificanti della strategia dichiarata per i trasporti interni da questa Giunta regionale, confermati dal Programma regionale di sviluppo 2014-2019 nel quale, in tema di efficientamento e sostenibilità dei trasporti regionali e locali, si legge che "(...) La Regione utilizzerà tutti gli strumenti a disposizione per pianificare i servizi in modo puntuale e disegnare l'offerta sui reali bisogni della domanda, favorendo l'integrazione tra servizi regionali e locali e tra modalità ferro-gomma-mare. Tale disegno di rete non può prescindere dal conseguimento della rigorosa regolarità del servizio, in modo da garantire la affidabilità degli spostamenti" e conseguentemente "(...) sensibilizzare i cittadini all'utilizzo del trasporto collettivo in luogo del trasporto privato, attraverso opportune politiche di promozione, che determineranno, unitamente alla qualità dello stesso, un aumento della domanda del trasporto pubblico e un miglioramento della qualità della vita dei cittadini stessi";
- nel medesimo Programma regionale di sviluppo 2014-2019 si evidenzia, in tema di efficacia della politica pubblica regionale, la necessità della realizzazione di "progetti orientati alla soluzione di svantaggi territoriali, economici e sociali, di tipo regionale e subregionale, contenenti a pena di non finanziabilità gli indicatori del risultato atteso, quali, a titolo di esempio: piani per l'istruzione, la ricerca, l'infrastrutturazione, incentivi alla crescita dimensionale delle imprese, servizi sanitari, contrasto allo spopolamento, nuove strategie per il turismo e potenziamento dei trasporti;

ritenuto che, come unanimemente riconosciuto, la fornitura di trasporti sicuri, economici e a orari idonei costituisca elemento determinante delle possibili azioni volte a contenere il grave fenomeno dello spopolamento delle zone interne, che trova nella progressiva rarefazione/sparizione dei servizi fondamentali una delle cause determinanti,

chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dei trasporti per sapere:
1) quali ragioni abbiano indotto la Regione a una perdurante inerzia rispetto alle istanze presentate dai sindaci dell'Unione dei comuni del Meilogu e quali ragioni impediscano l'immediato ripristino delle fermate inutilmente sollecitate dalle comunità del medesimo territorio;
2) quali motivazioni impediscano le opportune valutazioni circa la concreta possibilità di riattrarre alla ferrovia un bacino potenziale di oltre 20.000 persone, dissuase dall'uso del treno anche a causa degli orari inconciliabili con le esigenze personali dei medesimi, oltreché ereditati da una offerta ormai storicamente superata;
3) se e quali iniziative siano state intraprese nei confronti di Rete ferroviaria italiana e Trenitalia al fine di conoscere motivazioni e modalità della interruzione del servizio ferroviario presso la stazione di Giave;
4) quali iniziative intenda assumere la Regione in qualità di committente e garante istituzionale del servizio di trasporto interno al fine di tutelare il diritto alla mobilità dei sardi e, in particolar modo, dei cittadini sardi abitanti delle zone interne e segnatamente del territorio del Meilogu.

Cagliari, 2 febbraio 2017