CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XV LEGISLATURA
INTERPELLANZA N. 235/A
INTERPELLANZA RUBIU sugli incendi divampati in diverse parti della Sardegna tra il 2 e il 3 luglio 2016 e sulla carenza della macchina operativa regionale in alcune zone dell'Isola.
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Il sottoscritto,
premesso che nel fine settimana tra il 2 ed il 3 luglio 2016 sono
divampati in diverse parti della Sardegna diversi roghi; un
devastante incendio si è scatenato nei territori tra Sedilo,
Aidomaggiore e Dualchi con diversi capi di bestiame uccisi dalle
fiamme e molte aziende agricole danneggiate; diverse case sono state
evacuate per evitare disastri maggiori, danni senza fine anche nei
territori accanto a Borore dove le fiamme si sono spinte in alcuni
poderi agricoli della zona; sono stati devastati ettari di macchia
mediterranea, alberi d'alto fusto e bassa vegetazione; un inferno
che ha messo in pericolo diverse aziende inglobate nelle località
rurali, alcune delle quali costituiscono l'ossatura dell'economia
agroalimentare della zona; un dramma sociale, unico nel suo genere,
che ha causato anche la distruzione di un patrimonio agricolo di
grande rilevanza per il territorio dell'Oristanese; in particolare,
secondo una prima stima dei danni, si contano 2.300 ettari bruciati,
intere aziende agro zootecniche distrutte, ovini, equini e bovini
che non sono sopravvissuti all'inferno;
sottolineato che le fiamme, alimentare dal forte vento e dal gran
caldo, si sono spinte in una vasta porzione del territorio di Uta,
con le campagne che corrono verso la Pedemontana incenerite dai
roghi; un rogo è giunto a minacciare la zona di Macchiareddu ad
Assemini; altro vasto incendio è stato segnalato a Siliqua, non
molto distante dal centro abitato; a rischio anche le campagne tra
Villamar e Furtei, con il rogo che ha seminato panico nelle aziende
rurali; un inferno anche nei poderi sparsi tra Orani e Bitti; altri
incendi sono stati registrati anche nelle campagne che attraversano
il Sulcis Iglesiente;
rilevato che la piaga degli incendi in Sardegna è diventata
un'emergenza da fronteggiare in diverse parti dell'Isola, con un
apparato regionale antincendi - vigili del fuoco, forze dell'ordine,
Ente foreste, protezione civile e diverse squadre di volontari -
impegnato in una lotta impari contro le fiamme, viste le risorse
insufficienti per domare le fiamme e i mezzi inadeguati;
osservato che l'emergenza incendi sta assumendo ormai livelli
critici con il passare degli anni, visto che appare assolutamente
insufficiente l'opera di prevenzione promossa dalla Regione con il
mancato coinvolgimento degli altri enti locali;
appreso che gli episodi dei roghi estivi hanno già riguardato, negli
ultimi giorni, gran parte della Sardegna, senza eccezione di
territori; insomma, tutti i distretti dell'Isola non sono stati
risparmiati dalla furia devastatrice delle fiamme;
atteso che in molti dei suddetti casi si è verificato un
inaccettabile ritardo, con lungaggini inammissibili, nelle
operazioni di interventi per lo spegnimento delle fiamme da parte
del sistema che fa capo alla Regione, con gravi conseguenze che
hanno portato a una lotta impari contro gli incendi, vista
l'inefficienza della macchina predisposta dall'amministrazione in
carica; tale situazione ha contribuito, così, ad aggravare i danni
al paesaggio naturalistico e rurale dei diversi territori;
evidenziato che ogni anno si assiste, quasi impotenti, alla
distruzione di migliaia di ettari di superficie boschiva e/o
agricola, che costituisce un danno irreparabile per il patrimonio
naturalistico-ambientale e per il settore agro zootecnico e questo
appare come una situazione di deterioramento, con la
desertificazione e l'impoverimento del suolo che produce una rovina
dal punto di vista dell'immagine della Sardegna;
osservato che la piaga degli incendi ha assunto negli ultimi anni
delle proporzioni tali da mettere a serio rischio l'immagine della
Sardegna, come isola delle vacanze; un approdo turistico dallo
scenario mozzafiato incontaminato, visto che i turisti, che più
volte fanno da comparse a questo "spettacolo" spettrale, vanno in
fuga da altre parti per non incorrere in pericoli più grossi e che a
pagare il conto più salato di questo fenomeno sono, dunque, gli
albergatori sparsi in tutti gli angoli della Sardegna; da qui la
necessità di prevenire, con un apposito piano antincendi, il
pericolo di devastazione del patrimonio ambientale;
acclarato che nell'arco degli ultimi anni si è registrato un
indietreggiamento, con notevoli sforbiciate ai mezzi impegnati sul
territorio, del Governo rispetto a tale problematica vissuta nelle
diverse stagioni estive dall'isola, con la sottrazione dei Canadair
e dei velivoli attrezzati contro gli incendi estivi, soprattutto in
alcune parti della Sardegna, con i diversi tagli ai danni degli enti
locali impossibilitati a prevenire eventuali danni all'ambiente e
all'economia del territorio; dunque, la maggior parte delle volte è
necessario che i velivoli intervengano da altre regioni della
penisola, con la conseguente perdita di tempo nello spegnimento
degli incendi e nelle operazioni per gli interventi contro le
fiamme;
appurato che i danni sinora provocati dagli incendi ai territori
colpiti sarebbero stati evitabili in caso di un intervento immediato
di mezzi e con risorse adeguate;
tenuto conto che occorre ora attivarsi per riconoscere ai territori
colpiti dai roghi lo stato di calamità naturale, vista la
devastazione dei poderi, per venire incontro ai disagi provocati
alle aziende agricole e zootecniche - impegnate nei diversi settori
- e alle realtà imprenditoriali un adeguato indennizzo per i danni
subiti;
atteso che sarebbe necessaria un'operazione volta alla salvaguardia
del patrimonio boschivo isolano mediante un'adeguata campagna di
prevenzione degli incendi e assegnando agli enti locali le risorse
necessarie;
preso atto che pare opportuno prevedere una dislocazione delle
strumentazioni atte alla lotta antincendi nelle diverse parti della
Sardegna, in termini di mezzi - quali Canadair assegnati dal Governo
ed elicotteri e personale sul campo;
rimarcato che occorrerebbe trovare un'intesa con i diversi enti
coinvolti nella macchina operativa antincendi per non farsi trovare
impreparati in caso di emergenza; a tal proposito appare urgente un
incremento del numero di velivoli dislocati nei diversi angoli della
Sardegna, con un impegno delle stesse forze dell'esercito militare
(che si è dimostrato un utile deterrente per arginare il rischio di
roghi) e l'assegnazione di ulteriori stanziamenti agli enti locali,
perché si provveda al potenziamento delle diverse associazioni di
protezione civile e volontariato impegnate sul territorio;
riscontrato che la Regione deve dunque adottare gli opportuni
provvedimenti per evitare ulteriori rischi per l'ambiente, le
attività produttive e le persone in caso di incendi, mediante un
piano di protezione civile adeguato,
chiede di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore
regionale della difesa dell'ambiente per sapere se:
1) siano a conoscenza dei danni provocati dagli incendi avvenuti tra
il 1° ed il 3 luglio 2016 nelle campagne di Sedilo, Aidomaggiore,
Dualchi, Borore, Uta, Siliqua, Villamar e Furtei, Orani e Bitti, con
una prima stima del patrimonio produttivo ed ambientale distrutto
dai roghi;
2) non ritengano di dover immediatamente procedere - mediante una
richiesta urgente al Governo - all'implementazione dei Canadair e
degli altri mezzi aerei dislocati in Sardegna per la lotta agli
incendi, evitando così di rincorrere l'emergenza; sarebbe infatti
necessario un incremento dei velivoli contro le fiamme nei diversi
territori dell'Isola, sollecitando un impegno dell'esercito (che si
è dimostrato un deterrente utile contro i roghi) e invocando un
aumento di risorse per gli enti locali;
3) sia già stata verificata la possibilità di riconoscere lo stato
di calamità naturale a territori colpiti dalle fiamme, onde
assegnare alle aziende un adeguato indennizzo.
Cagliari 6 luglio 2016