CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XV LEGISLATURA
INTERPELLANZA N. 224/C-3
INTERPELLANZA LEDDA sulla mancata applicazione dell'accordo Stato-Regione stipulato nel 2008 sulla dismissione dei beni demaniali militari in favore della Regione autonoma della Sardegna.
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Il sottoscritto,
premesso che:
- l'articolo 14 dello Statuto speciale per la Sardegna legge
costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3, pubblicata nella Gazzetta
ufficiale del 9 marzo 1948, n. 58, dispone che la Regione,
nell'ambito del suo territorio, succede nei beni e diritti
patrimoniali dello Stato di natura immobiliare e in quelli
demaniali, escluso il demanio marittimo;
- nel 2008, l'accordo Stato-Regione (composto da due accordi: uno
siglato tra il Ministero della difesa, la Regione e l'Agenzia del
demanio e l'altro tra l'Agenzia del demanio statale e la Regione) ha
previsto la dismissione di ben 350 beni demaniali militari in favore
della Regione autonoma della Sardegna;
- il trasferimento formale dei beni inseriti nel suddetto accordo ha
subito, nella scorsa legislatura, un forte rallentamento;
- il 22 maggio 2015, il Presidente della Regione e il direttore
dell'Agenzia del demanio, in un incontro, si sono impegnati a dare
esecuzione agli accordi del 2008;
- l'Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica ha
dichiarato quale obiettivo dell'incontro quello di "arrivare
all'acquisizione di altri beni considerati non strategici dallo
Stato e dislocati in tutta la Sardegna, sia nelle coste che nei
centri abitati e in zone di interesse turistico: parliamo di caserme
e strutture militari, ma anche di edifici dell'Amministrazione
penitenziaria. Un intervento di federalismo demaniale che ci
consentirà di restituire ai cittadini sardi beni che spesso
risultano chiusi e inaccessibili da tanto tempo";
considerato che:
- a quanto consta allo scrivente, nonostante le dichiarazioni
dell'Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica,
alcuni dei 350 beni demaniali sono stati assegnati dal demanio al
Ministero dell'economia e delle finanze per destinarli a nuove sedi
degli uffici finanziari locali, con la motivazione, ancora per altro
da dimostrare, della necessità di tagliare i costi dei canoni
passivi corrisposti a privati;
- la scelta di cui sopra è stata assunta, in assenza di alcuna
preventiva consultazione delle istituzioni regionali e comunali
competenti, con un esercizio "prepotente e lesivo della sovranità
costituzionale delle leggi contenute nello Statuto sardo e
specificatamente dell'articolo 14", nonché degli accordi del 2008;
- tra i beni "assegnati" dal demanio al Ministero dell'economia e
delle finanze, ve ne sono alcuni di valore storico e culturale, come
la struttura carceraria ospitata in piazza Mannu di Oristano, nota
anche come reggia giudicale e altri, come gli ex magazzini generali
dell'Aeronautica militare di via Simeto a Cagliari, i quali per
ubicazione e superficie erano stati destinati, dal Comune di
Cagliari, a parcheggio di interscambio con l'aeroporto Giacomo
Mameli di Elmas. Tale progetto, peraltro, risulta essere
complementare rispetto all'ampliamento dell'aeroporto, che diventerà
il più grande di tutta la Sardegna, con incremento del traffico
aereo e, perciò, anche di passeggeri che da questo hub si
sposteranno a Cagliari e in tutta l'isola. Si ricorda, altresì, che
l'area di via Simeto necessiterebbe, in caso di trasformazione d'uso
da parcheggio a uffici, di investimenti ingenti, a carico del
comune, per la realizzazione dei sottoservizi e delle opere di
urbanizzazione necessarie a renderla fruibile;
- l'Assessorato degli enti locali ha già precisato "con nota n. 771
del 12 gennaio 2016, che è stato confermato l'interesse della
Regione all'acquisizione dell'ex carcere di Oristano e, allo stesso
tempo, reiterato l'istanza di trasferimento del compendio
immobiliare al patrimonio regionale",
chiede di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore
regionale degli enti locali, finanze e urbanistica per:
1) conoscere l'elenco dei beni inseriti nell'accordo siglato nel
2008 che non sono ancora stati trasferiti alla Regione autonoma
della Sardegna e, nello specifico, lo stato delle interlocuzioni con
le autorità statali in merito al trasferimento dei due beni di cui
alla presente interpellanza;
2) chiarire quale procedura amministrativa è stata seguita in merito
alla richiesta di trasferimento di questi due beni, cioè se è stata
formalizzata una richiesta scritta o se sono unicamente avvenuti
incontri interlocutori verbali;
3) riferire chiaramente quali progetti di riqualificazione e
valorizzazione sono stati concordati con i comuni nei quali
risiedono i beni in oggetto.
Cagliari, 11 maggio 2016