CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XV LEGISLATURA
INTERPELLANZA N. 131/C-5
INTERPELLANZA MORICONI - SABATINI sulla paventata chiusura del centro di controllo di Cagliari della società Terna Spa.
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I sottoscritti,
premesso che:
- la particolare condizione geografica della Sardegna di isola più
lontana dalla terraferma di tutto il bacino del Mediterraneo non ha
ancora ricevuto un adeguato riconoscimento giuridico all'interno
dell'ordinamento dello Stato e per questo motivo i sardi si trovano
a pagare un prezzo altissimo in termini di mancata continuità
territoriale, energia, infrastrutture, servizi, attività d'impresa e
industriali;
- da anni la Regione lamenta la mancanza di un ponte costituzionale
che la unisca alla penisola attraverso un pacchetto di misure
compensative che abbattano l'handicap della condizione geografica di
perifericità e di isolamento rispetto al resto della Repubblica;
- spesso questa condizione è aggravata da scelte di livello
governativo in materia di centralizzazione degli uffici, le quali
scelte, con una interpretazione meramente ragionieristica dei tagli
necessari alla spesa pubblica, non tengono conto delle peculiari
condizioni storiche sociali, culturali e geografiche della Sardegna,
tutelate dallo statuto di specialità, tagliando pesantemente la
presenza di uffici, scuole e servizi pubblici e creando
desertificazione nei territori;
- di fatto, i sardi per effetto di queste decisioni sono condannati
ad una ulteriore marginalizzazione e disagi aggiuntivi che li
allontano dagli standard medi delle prestazioni che lo Stato invece
garantisce ai cittadini delle altre regioni;
premesso ancora che:
- con il decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79, l'Italia recepiva
la direttiva europea che introduceva la liberalizzazione del mercato
elettrico; l'Enel, all'epoca monopolista statale del settore,
costituiva società differenti e separate nelle filiere della
produzione, trasmissione, distribuzione;
- il decreto sanciva che la proprietà della rete di trasmissione
rimanesse all'Enel, mentre istituiva una società, denominata GRTN
(Gestore della rete di trasmissione nazionale) con il compito della
gestione e del controllo di tale rete;
- successivamente alla divisione societaria nasceva una nuova
società denominata Terna proprietaria della rete di trasmissione
nazionale, quotata in borsa dal 2004, di cui l'Enel deteneva il 50
per cento della quota azionaria; l'ulteriore cessione delle quote
azionarie da parte dell'Enel determinava di fatto l'inutilità della
separazione tra proprietà (Terna) e gestione della rete (GRTN), e le
competenze del GRTN sono ritornate in Terna verso la fine del 2005;
- con la gestione della rete di trasmissione nazionale a Terna viene
affidata anche la funzione di dispacciamento, ovvero la gestione in
tempo reale della produzione e dei flussi di energia sulla rete
nazionale compresi gli scambi con l'estero; tale funzione è
condizione necessaria e inderogabile per la sicurezza e per il
corretto funzionamento di un sistema elettrico;
evidenziato che:
- il sistema elettrico nazionale è monitorato in tempo reale H24,
dalle 8 sale controllo, centri di ripartizione - della società Terna
Spa, società a partecipazione statale, distribuite nel territorio
nazionale (Torino, Milano, Venezia, Firenze, Roma, Napoli, Palermo e
Cagliari) che lavorano in concerto con il Centro nazionale di
controllo (CNC); in analogia il lavoro di questi centri è
paragonabile al lavoro dei controllori di volo;
- l'attività di dispacciamento delle sale controllo è indispensabile
affinché, in ogni istante nel sistema elettrico nazionale, sia
mantenuto l'equilibrio fra l'energia prodotta e quella consumata,
con azioni di acquisto o riduzione dell'energia generata in
relazione ai consumi, seguendo economicamente gli esiti di mercato
della borsa elettrica, con analisi tecniche di sicurezza della rete
elettrica controllata; queste sale valutano costantemente i rischi
operativi, con interventi in tempo reale di situazioni evolutive non
previste (perturbazioni meteorologiche in arrivo, incendi boschivi,
ecc.);
- il personale dei centri di controllo è addestrato per ripristinare
il servizio elettrico in tempi rapidi a seguito di disservizi
causati dalle più disparate cause, fulminazioni, vento, accumulo
salino, nubifragi, incendi boschivi, corpi estranei sulle linee,
guasti di elementi di rete, guasti di gruppi elettrici, disservizi
su reti estere collegate, che creino interruzioni nella fornitura
dell'energia elettrica fino al limite estremo di riaccendere il
sistema elettrico a seguito di un blackout, come accadde nel 2003
con il blackout nazionale;
sottolineato che:
- nel dettaglio della Sardegna, la sala controllo di Cagliari
gestisce in tempo reale la rete elettrica di trasmissione nazionale
dell'Isola, alta e altissima tensione (70, 150, 220, 380 kV), i
collegamenti Sardegna - Corsica EDF - Italia (SACOI), Sardegna -
penisola italiana (SAPEI), S. Teresa - Bonifacio EDF (SARCO), il
parco di generazione elettrica presente nel territorio;
- per garantirne costantemente la sicurezza si interfaccia con:
- le sale controllo dei produttori: Enel, Eon, Sarlux, Enichem
Ottana, tutti i grandi produttori eolici e fotovoltaici ecc.
- il gestore della rete di distribuzione Enel;
- la sala controllo EDF-Ajaccio per i collegamenti con la Corsica;
- tutti i grandi utenti collegati in alta tensione sardi Sarlux,
Saras Petroli, Portovesme Srl, Eurallumina, Carbosulcis, Syndial,
Cementeria Samatzai, Enichem Ottana, Versalis, Air Liquide;
- il centro di controllo di Cagliari è un punto di riferimento per
la protezione civile, vigili del fuoco, forze dell'ordine,
prefetture per tutti i casi che coinvolgano la sicurezza e la
continuità di servizio della rete elettrica alta/altissima tensione
della Sardegna: incendi boschivi, nubifragi, disalimentazioni
diffuse;
- il personale del centro controllo di Cagliari, altamente
specializzato, con la sua professionalità ed esperienza nel
controllo e nella gestione della rete sarda, è coadiuvato da una
struttura di back office con tecnici che programmano e autorizzano,
previa analisi tecnica, i lavori sugli elementi di rete, sia di
proprietà Terna che di altri proprietari, studiano la sicurezza
elettrica della rete sarda e collaborano sia nell'analisi dei
disservizi che nel predisporre piani di difesa e piani di
riaccensione in caso di blackout, nonché tecnici specializzati nei
software/hardware informatici utilizzati in sala controllo;
atteso che:
- la società Terna ha presentato un mese fa un piano di
ristrutturazione con la riduzione delle sale da 11 (8 sale controllo
e 3 di tele conduzione) a 3 sale integrate da ubicare a Torino,
Venezia, Napoli dove si accentreranno le funzioni di controllo con
quelle di comando, e tele conduzione;
- già l'Autorità per l'energia elettrica e il gas (AEEG), nel
rapporto della commissione d'indagine a seguito del blackout
nazionale del 2003, aveva evidenziato a Terna di "riconsiderare"
l'accorpamento della tele conduzione "per gli elevati volumi di
allarmi e manovra richiesti" in soli tre centri;
- con questa nuova struttura Terna ignora quanto indicato dall'AEEG
e addirittura accorpa anche gli 8 centri di controllo nelle tre sale
tele conduzione;
denunciato che:
- sorgono forti dubbi sulla ristrutturazione del servizio di
dispacciamento presentato da Terna perché, interpretando il rapporto
AEEG, metterebbero a rischio la sicurezza della rete nazionale o
comunque rallenterebbero la ripresa del servizio elettrico a seguito
di gravi disservizi ed a maggior ragione per la rete elettrica sarda
con la sua specificità di Isola;
- come emerso dalla relazione della commissione d'indagine sul
blackout nazionale del 2003, nel caso si procedesse alla
ristrutturazione del servizio di dispacciamento si ritiene che si
avranno grandi difficoltà, in caso di blackout nazionale, ad attuare
il piano di riaccensione, soprattutto della rete sarda, con un'unica
sala controllo che segue le reti elettriche di Val d'Aosta,
Piemonte, Lombardia, Liguria e Sardegna;
valutato che:
- per effetto della ristrutturazione l'Isola perderà un centro di
eccellenza, dove i tecnici sardi hanno conoscenze, professionalità e
sensibilità specifiche per la gestione di una rete elettrica come
quella sarda: un "centro regionale di comando" con contatti stretti,
diretti con le realtà produttive sarde; finendo in questo modo per
subire un allontanamento geografico e forse non solo, poiché già
oggi i rapporti dei produttori e utenti della rete alta tensione
della Sardegna con Terna dovranno essere tenuti con l'Area
dispacciamento nord ovest con sede a Milano;
- la ristrutturazione comporta il trasferimento o la messa in
esubero del personale della sala controllo di Cagliari andando ad
aggravare la già alta disoccupazione della nostra Isola; ma non
sembra che l'inizio, perché la fase successiva, oggi smentita
dall'azienda, ma già in atto come sopra indicato, coinvolge il
personale di back office che lavora a stretto contatto con la sala
controllo che con lo smantellamento della sede di Cagliari si avrà
la migrazione delle attività di staff verso le corrispondenti unità
con sede in continente;
considerato che:
- in questo territorio già duramente provato dalla crisi economica,
dove anche le sale di telecomando delle centrali eoliche sono
situate nella penisola, escluso forse un produttore, dove rimane
quel poco di manutenzione degli impianti, ora anche Terna mira a
lasciare in Sardegna il minimo indispensabile;
- la nostra Regione dà consistenti quantità di energia al sistema
elettrico della penisola attraverso i collegamenti SAPEI e SACOI,
dei quali Terna evidenzia spesso il valore dell'investimento
nell'opera del SAPEI, 800 milioni di euro, realizzato soprattutto
per l'esportazione dell'energia rinnovabile prodotta con gli
impianti eolici (circa 1.200 MW) e fotovoltaici (oltre 700 MW) siti
in Sardegna;
- il settore elettrico in futuro passerà da un sistema di produzione
centralizzato ad un sistema di generazione distribuita, in cui il
dispacciamento della rete di trasmissione avrà sempre più un ruolo
di controllo e di analisi della sicurezza del sistema elettrico
sardo;
- è ormai chiaro l'orientamento della società Terna: lasciare in
Sardegna la sola manutenzione,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione e la Giunta
regionale per sapere se, alla luce dei fatti esposti, intendano ad
intraprendere ogni iniziativa utile verso il Governo centrale e
verso l'azienda Terna Spa, per scongiurare questa paventata
ulteriore chiusura di un centro di eccellenza in considerazione del
fatto che la Sardegna offre il proprio territorio per generare una
quantità energia pulita da fonti rinnovabili, ricchezza per il
paese, redditività per l'azienda e salvaguardia della natura e non
può essere trattata come una colonia, togliendo non solo posti di
lavoro, ma patrimonio professionale per i futuri tecnici diplomati e
laureati in Sardegna.
Cagliari, 23 giugno 2015