CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XV LEGISLATURA
INTERPELLANZA N. 83/A
INTERPELLANZA ANEDDA sulla gara d'appalto a procedura aperta per l'affidamento di servizi catalogafici e informatici relativi al Sistema informativo regionale del patrimonio culturale.
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Il sottoscritto,
premesso che la Regione autonoma della Sardegna,
Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione,
spettacolo e sport, bandiva una gara d'appalto a procedura aperta
per l'affidamento di servizi catalografici e informatici, relativi
al Sistema informativo regionale del patrimonio culturale, approvata
con determinazione del direttore del Servizio beni culturali rep. n.
595 prot. n. 7459 del 21 aprile 2011;
evidenziato che le società MIDA Informatica Srl e SPACE Spa vennero
dichiarate aggiudicatarie del bando di gara di cui sopra con
determinazione n. 596 del 17 giugno 2013, prot. n. 9811, rettificata
con determinazione n. 814 del 24 giugno 2013, prot. n. 10406;
premesso che:
- le società aggiudicatarie procedettero a richiedere l'invio di
curriculum vitae per l'assunzione di soggetti che potessero
ricoprire gli incarichi di referenti scientifici, fotografi e
catalogatori, nell'ambito del progetto di catalogazione del
patrimonio culturale della Regione, e che il bando di gara
richiedeva esplicitamente che i servizi oggetto di gara venissero
prestati attraverso catalogatori in possesso di adeguata formazione
e competenza nella catalogazione informatizzata di beni culturali
secondo gli standard dell'ICCD;
- altresì, la Regione autonoma della Sardegna non ebbe a deliberare
alcun tariffario per le campagne di catalogazione con standard ICCD
e, pertanto, al fine di stabilire il medesimo, si dovesse far
riferimento per assimilazione ad altre regioni nelle quali varia da
un minimo di euro 15 netti ad un massimo di euro 27,50 netti;
considerato che il bando prevedeva che l'appaltatore si obbligasse
ad applicare nei confronti dei propri dipendenti, impiegati nelle
prestazioni oggetto dell'appalto, condizioni normative e retributive
non inferiori a quelle risultanti dai contratti di lavoro
applicabili alla categoria e nella località in cui si svolgano le
prestazioni;
appurato che le proposte di collaborazione delle società
aggiudicatarie contemplavano delle tariffe che, al netto,
risultavano fortemente ed indebitamente al di sotto dei minimi
riconosciuti e rifiutavano proposte più congrue, le quali
contemplavano l'utilizzo della media ponderale INSPE che risultava
pari a euro 20,80 netti a catalogazione, in ogni caso inferiore a
quanto commisurato nel budget che la Regione autonoma della Sardegna
aveva stanziato per il progetto di cui sopra;
considerato che, nell'espletamento delle prestazioni appaltate,
l'appaltatore è tenuto ad ottemperare a tutti gli obblighi verso i
dipendenti derivanti dalle disposizioni legislative e regolamentari
vigenti in materia di tutela, sicurezza, salute, assicurazione e
assistenza dei lavoratori, invece le società appaltatrici proposero
più volte collaborazioni che partissero prima della stipula dei
contratti effettivi, esponendoli a prestazioni lavorative prive di
alcune assicurazioni, proponendo successivamente alle prestazioni
effettuate contratti retrodatati divergenti da quanto concordato
precedentemente con i professionisti, dei quali nessuno degli stessi
è riuscito ad avere copia;
rilevato che le società aggiudicatarie procedevano con il contattare
i singoli professionisti cercando di approfittare del momento di
crisi per far accettare ai futuri collaboratori contratti di lavoro
privi di alcuna garanzia nonché prevedenti, alla luce della formula
al ribasso, compensi assolutamente irrisori rispetto alla
delicatezza e difficoltà del lavoro richiesto;
evidenziato che alcuni professionisti che accettarono la proposta di
collaborazione, constatarono l'allungarsi a dismisura dei tempi di
lavoro, con consequenziale salto di qualsiasi stima fatta
precedentemente, rendendo lo svolgimento del lavoro antieconomico, e
che gli stessi segnalarono le difformità del lavoro posto in essere
in concreto rispetto a quello proposto, con importanti e crescenti
dubbi sulla copertura assicurativa nel maneggiare opere di pregio in
condizioni precarie;
constatato che, nonostante tali segnalazioni, le società
aggiudicatarie si rifiutavano non solo di effettuare delle modifiche
contrattuali che avrebbero permesso il proseguire da parte dei
professionisti la collaborazione al progetto, ma addirittura di
fornire ai collaboratori i dati necessari all'accesso al sistema per
la consegna del materiale;
appurato altresì che i collaboratori di cui sopra sono ancora in
attesa dei rimborsi spese e degli importi a saldo, anche parziali,
per il lavoro eseguito,
chiede di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore
regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione,
spettacolo e sport per sapere:
1) se le società MIDA Informatica Srl e SPACE Spa aggiudicatarie
abbiano svolto le attività necessarie alla produzione dei documenti
e degli atti, pubblicazioni e relazioni connessi allo svolgimento
del servizio, così come previsto dal bando di gara;
2) se le medesime società abbiano trasmesso i report periodici e i
rapporti sulle attività svolte;
3) se MIDA Informatica Srl e SPACE Spa abbiano partecipato agli
incontri di lavoro, riunioni e tavoli tecnici con l'Amministrazione
e con i responsabili delle linee del POR interessate dal servizio;
4) se siano stati effettuati dei controlli sulla effettiva
professionalità dei collaboratori assunti dalle società
aggiudicatarie così come richiesto dal bando di gara;
5) in caso di risposta affermativa al quesito precedente, si chiede
da chi, con quali modalità e secondo quali titoli siano state
stilate le graduatorie per pervenire alle assunzioni al fine della
collaborazione al progetto;
6) se siano già stati presentati dei risultati dalle società
aggiudicatarie e se le somme stanziate dalla Regione autonoma della
Sardegna e poi percepite dalle società di cui sopra siano
sproporzionate rispetto ai compensi percepiti dai collaboratori al
progetto assunti dalle medesime.
Cagliari, 4 novembre 2014