CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XV LEGISLATURAPROPOSTA DI LEGGE N. 372
presentata dai Consiglieri regionali
DEDONI - COSSA - CRISPONIil 17 ottobre 2016
Interventi per l'incremento del turismo "fuori stagione"
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RELAZIONE DEI PROPONENTI
I Riformatori sardi intendono lanciare una campagna politica di lunga durata il cui scopo finale è quello di ridurre la pressione fiscale su imprese e cittadini e, allo stesso tempo, di incentivare la creazione di ricchezza con il minimo impatto possibile sull'ambiente.
La campagna, che abbiamo chiamato "Sardegna senza tasse", prevede una serie di proposte di legge che, sfruttando opportunamente l'accordo Soru-Prodi del 2006 che ha prodotto una nuova versione dell'articolo 8 dello Statuto sardo, consenta riduzioni di tasse dirette e/o indirette a favore di particolari categorie di cittadini o di specifiche attività.
L'idea base è quella di utilizzare le previsioni di assegnazione delle entrate fiscali alla Regione, stabilite per l'appunto dal citato articolo 8, in modo da incrementare le stesse entrate e di restituirne una parte ai cittadini o alle imprese.
Con questa proposta, che è dedicata al turismo, e in particolare al turismo al di fuori della tradizionale stagione estiva, si inizia pertanto un cammino che vedrà i Riformatori spingere sull'acceleratore dell'innovazione fiscale, certi che, come spesso accaduto in passato, la forza delle nostre idee prevarrà anche nel tempio della conservazione ben rappresentato dall'attuale situazione politica della nostra isola.
Preliminarmente alla presentazione della presente proposta, va ovviamente sottolineata la nostra convinzione che tutte le filiere economiche della Sardegna trarrebbero enorme beneficio dal lancio di un brand identitario sardo (il NUR.AT di altra nostra proposta di legge) in grado di caratterizzare tutte le nostre politiche di marketing territoriale e di costituire un formidabile volano di valore aggiunto per la nostra economia, in particolare nel settore turistico.
Ma siamo consapevoli che il lavoro per arrivare alla "marca identitaria Sardegna" non sarà né breve, né facile per cui appare assolutamente indispensabile intervenire contemporaneamente con misure specifiche, di settore, che sarebbero comunque fortemente potenziate e sostenute nei loro effetti positivi dall'approvazione della proposta di legge sul "brand Sardegna".
Nel 2015, il servizio statistico turistico regionale ha censito che le presenze turistiche in Sardegna (servizi alberghieri e servizi complementari) siano stati 12.300.000, con una permanenza media di 4,95 giorni per gli stranieri e di 3,16 giorni per gli italiani.
Ovviamente non è ricompresa la valutazione della presenza turistica nelle seconde case, che non è interessato dalla presente proposta di legge, ma che, da valutazioni empiriche, si ritiene possano attestarsi intorno a ulteriori 2 milioni prevalentemente concentrati nei quattro mesi di alta stagione.
Nel complesso l'afflusso turistico è fortemente sbilanciato vedendo l'83-84 per cento di presenze nei 4 mesi di stagione alta (giugno-settembre) mentre il restante 16-17 per cento si diluisce negli otto mesi di bassa stagione (gennaio/maggio e ottobre/dicembre), anche se è da sottolineare come il trend di crescita del turismo fuori stagione è superiore in questi ultimi due anni alla crescita riferita agli altri mesi.
Gli ultimi dati disponibili, relativi al 2014, ci dicono che al di fuori della tradizionale stagione estiva (giugno-settembre) arrivano in Sardegna 680.000 persone, di cui il 75 per cento circa va in esercizi alberghieri, mentre il restante 25 per cento viene ospitato in esercizi turistici extra alberghieri o in seconde case.
L'obbiettivo della presente proposta di legge è quello di incrementare il numero dei visitatori fuori stagione tramite facilitazioni di carattere fiscali tra cui il rimborso delle accise pagate sui carburanti utilizzati durante la permanenza nell'isola e il rimborso di una buona parte dell'IVA pagata sulle prestazioni alberghiere e su quelle di ristorazione.
L'incremento di turisti è stimato in almeno 1.000.000 di presenze aggiuntive (pari ad almeno 5.000.000 di pernottamenti) l'anno nei mesi tra ottobre e maggio, in modo da portare il totale delle presenze nel periodo a circa 1.700.000.
L'ipotesi su cui abbiamo lavorato e che abbiamo formalizzato in questa proposta sarebbe quella di rimborsare la quota di accise gravante sul carburante utilizzato dai turisti che vengono in Sardegna in auto, o che la noleggiano nell'isola, nonché il rimborso di una quota fissa dell'IVA sulle spese di vitto e alloggio.
Perché l'auto: perché uno degli scopi della proposta di legge è proprio quello di spingere i turisti a girare il più possibile nelle varie zone della Sardegna, in modo da distribuire la spesa e i relativi benefici.
Ma la proposta di legge prevede anche la possibilità di ottenere, in alternativa al rimborso delle accise sui carburanti, una tessera gratuita per utilizzare i mezzi pubblici in tutta l'isola.
Il turista che chiede il rimborso deve solo dimostrare di essere venuto in Sardegna con i biglietti della nave o dell'aereo e di aver soggiornato in hotel almeno per cinque notti.
Per evitare eccessivi conteggi e inutile burocrazia si prevede che i rimborsi siano stabiliti in misura fissa e precisamente come segue:
- il rimborso delle accise sul carburante è pari a 14 euro al giorno per un minimo di cinque notti/ sei giorni, pari quindi a 84 euro per viaggio per ogni auto, indipendentemente dal numero di passeggeri;
- il rimborso delle spese di IVA sull'hotel è fissato in 10 euro pro capite per ogni notte di permanenza fino a un massimo di 90 euro per una permanenza di 9 giorni;
- il rimborso delle spese di ristorazione è fissato in 5 euro pro capite per ogni pasto che abbia un costo minimo di 15 euro.Al fine di semplificare il più possibile l'iter burocratico, la proposta di legge prevede che la Regione, tramite una convenzione con uno o più istituti bancari, proponga ai turisti interessati a partecipare al programma una carta di credito ricaricabile o già caricata con una cifra che il turista può spendere negli hotel e nei ristoranti convenzionati.
Chi vuol partecipare al programma si iscriverà sull'apposito sito della Regione e riceverà la carta a domicilio prima di partire oppure la troverà pronta nella località che lui stesso indicherà tra quelle che la Regione renderà disponibili nei punti di accesso (Infopoint) o addirittura nel suo hotel.
La stessa carta, al termine del viaggio verrà inviata alla Regione o consegnata all'istituto bancario che l'ha rilasciata o all'Infopoint al punto di uscita, al fine di ottenere anche il rimborso delle accise sul carburante.
Inoltre, è stato espressamente prevista la possibilità che la Regione affidi, tramite gara a evidenza pubblica, la funzione dei controlli e degli eventuali rimborsi agli esercizi interessati a una o più cooperative o società private in cambio di un compenso per ogni turista "trattato".
Deve essere anche precisato che la proposta di legge è rivolta ai soli hotel e ristoranti che accettano di essere inseriti nel programma e di praticare uno sconto del 10 per cento rispetto al listino ufficiale su tutte le prestazioni fornite ai turisti extra stagione che dichiarano di avvalersi della presente legge.
Vantaggi
Sappiamo da diverse indagini di mercato che un turista "normale" lascia sul territorio una cifra variabile tra un minimo di 50 e un massimo di 200 euro al giorno di spesa, tra hotel, ristorante e altri consumi: con una stima prudenziale utilizzeremo per i nostri calcoli la cifra di 90 euro al giorno, equivalenti a 540 euro per il soggiorno tipo identificato nella proposta di legge (cinque notti, sei giorni).
Anche i dati raccolti da una ricerca dell'Università degli studi di Cagliari nel mese di febbraio 2013 sono tutto sommato compatibili con questa ipotesi, se li si analizza con attenzione e cercando di escludere i turisti di lunga permanenza che sono, nella stragrande maggioranza dei casi, i sardi che vengono a passare qualche mese in famiglia, quindi senza spendere per vitto e alloggio.
Se formuliamo una pur prudente ipotesi di due persone a macchina si tratterebbe di una spesa di 1080 euro per soggiorno, di cui almeno 180 dovuti a IVA che, in base all'articolo 8 dello Statuto spettano alla Regione per 9/10, pari cioè a poco più di 164 euro.
Il rimborso delle accise sul carburante è fissato, come detto più sopra in 14 euro al giorno, pari per l'intera durata del viaggio, a 84 euro per auto e quindi per coppia di turisti.
Il rimborso dell'IVA sui costi dell'albergo è fissato in 50 euro per stanza per il soggiorno minimo di cinque notti-sei giorni mentre altri 110 euro di rimborsi saranno dovuti nell'ipotesi che ogni turista faccia tutti i pasti (22) in uno dei ristoranti convenzionati.
Il beneficio totale per una coppia di turisti, relativo al rimborso delle tasse e delle accise, sommerebbe quindi a 404 euro, che significa su una spesa totale ipotizzata in 1080 euro un risparmio pari a circa il 37 per cento, cosa che dovrebbe essere sufficientemente attraente da sviluppare il traffico turistico ipotizzato, come detto sopra, in almeno 1.000.000 di turisti aggiuntivi per un totale di circa 5.000.000 di pernottamenti in più.
Ma a questo va sommato l'altro beneficio previsto dalla proposta di legge, e cioè uno sconto del 10 per cento sui prezzi ufficiali che ristoranti e hotel partecipanti al programma si impegnano a offrire al cliente, per una cifra non esattamente quantizzabile al momento ma sicuramente non inferiore a ulteriori 100 euro.
Ora se si calcola che la Regione ricaverebbe, su una spesa complessiva di 540 euro (o 490 circa, con lo sconto del 10 per cento) circa 80 euro per ogni turista ciò significherebbe che il semplice incasso derivante dall'IVA coprirebbe buona parte del costo complessivo (202 euro) dei benefici dedicati a questi turisti fuori stagione.
Per valutare compiutamente vantaggio e svantaggi della proposta per la Regione, proviamo per l'appunto a formulare l'ipotesi che la proposta di legge funga da attrazione per 125.000 turisti aggiuntivi al mese (cioè 1.000.000 l'anno), pari a 625.000 pernottamenti, per i quali sarebbero necessarie quindi 11.000 camere doppie.
Calcolando un tasso di occupazione dell'80 per cento si tratterrebbe di avere disponibili circa 15.000 camere di hotel al giorno, il che, lo si dice solo per semplicità di calcolo, sappiamo che i turisti si disperderanno in un numero ben maggiore di alberghi, rappresenterebbe l'equivalente dell'avere in attività 300 alberghi di medie dimensioni per otto mesi l'anno.
Un hotel da 50-60 camere ha, di norma, una dotazione organica intorno alle 25-30 persone che tradotto in stipendi significa 750 mila euro l'anno per hotel (calcolato per 8 mesi), pari quindi a poco meno di 230 milioni di stipendi di sola occupazione diretta per tutti gli hotel.
Calcolando un indotto di pari valore si arriva a 460 milioni di stipendi annui, che equivale a circa 115 milioni di IRPEF (25 per cento), di cui 7/10 vanno alla Regione e cioè 81 milioni, cui vanno aggiunti almeno 60 milioni di IVA sugli acquisti effettuati con i soldi di quegli stipendi, per un totale di poco più di 140 milioni/anno sommando la quota delle due imposte.
I 460 milioni di stipendi generano appunto, pur nella prudenziale ipotesi che un 20 per cento sia accantonato e il restante 80 per cento speso per vivere, non meno di 65 milioni di IVA di cui i nove decimi entrerebbero nelle casse regionali, per l'appunto i 60 milioni indicati sopra.
I 625.000 pernottamenti mensili aggiuntivi significano, inoltre, almeno un potenziale 1.000.000 di pasti al ristorante (calcolando che circa un quarto vada in pasti low cost al bar o altre tipologie più semplici di alimentazione) che, moltiplicati per gli otto mesi di durata del programma, sommano a circa 8.000.000 di pasti. Equivalenti a settecentocinquanta-ottocento ristoranti da 50-60 coperti al giorno, considerando un'occupazione media dei tavoli dell'80 per cento.
Un ristorante con quella capacità ha almeno 5 dipendenti, per cui stiamo parlando di altri 4000 lavoratori impiegati e, con l'indotto, diventano almeno 8000: cioè altri 240 milioni di stipendi che a loro volta producono 60.000.000 euro di Irpef (di cui 42 alla Regione) e circa 30 milioni di IVA sulle spese (di cui 27 alla Regione).
Insomma, la Regione potrebbe spendere, sempre nell'ipotesi di 125.000 turisti aggiuntivi il mese e cioè di 60-65.000 automobili, un massimo di 25.000.000/mese per otto mesi per un totale di 200 milioni circa a fronte di incassi prevedibili intorno ai 210 milioni annui, calcolati con una pur prudente stima conservativa.
Il tutto senza dimenticare che i circa 30.000 posti di lavoro, tra occupazione diretta e indotta, pur non rappresentando una cifra che, può risolvere i problemi della Sardegna sarebbero certamente un aiuto significativo per la nostra economia e per il benessere sociale dell'isola.
Per completezza non va dimenticato che già oggi esiste una presenza di non residenti nel periodo ottobre-maggio che somma circa 680.000 persone di cui però oltre la metà è rappresentata da viaggiatori per lavoro tanto che la loro permanenza media è inferiore ai tre giorni per cui non sarebbero interessati dalla legge.
Infatti, poiché l'obiettivo strategico è quello di incrementare la presenza turistica nella bassa stagione con un valore assoluto di almeno 125.000 presenze per mese e quindi di 1.000.000 di presenze negli otto mesi di bassa stagione, ci siamo posti il problema di valutare attentamente anche le eventuali spese che la Regione dovrebbe affrontare se, com'è facilmente prevedibile, anche coloro che già vengono o che comunque verrebbero in Sardegna nel fuori stagione a prescindere dagli incentivi, chiedessero il rimborso delle accise e dell'IVA.
Utilizzando i dati disponibili e, in particolare, quelli della già ricordata ricerca dell'Università di Cagliari, detratti i passeggeri di lunghissima durata e quelli con permanenza inferiori ai cinque giorni oltre che quelli che arrivano in auto (solo il 12 per cento del totale, secondo le stime più recenti), siamo arrivati a stimare le presenze turistiche in hotel con permanenza di almeno cinque notti (che sono le caratteristiche basilari per poter accedere ai benefici) che già oggi esistono senza incentivi in circa 125.000 pari a circa 25.000 persone in ciascuno degli otto mesi, cioè 12.500 coppie.
Se questi turisti chiedessero il rimborso, cosa abbastanza prevedibile, e ammesso che tutti siano in auto o ne noleggino una, il costo per la Regione sarebbe di poco più di 8.000.000 che, rispetto agli incassi visti prima determinerebbe comunque un vantaggio economico per la Regione.
Ma anche se volessimo raddoppiare il numero dei turisti che comunque verrebbero ugualmente in Sardegna rispetto alle nostre stime, cioè calcolassimo 50.000 persone nell'arco degli otto mesi, per la Regione si tratterebbe comunque di un vantaggio complessivo di notevole entità.
Vale a dire che, formulando la peggiore delle ipotesi e pur con stime estremamente prudenziali, la Regione con una spesa inferiore ai 220.000.000 di euro l'anno incrementerebbe le presenze turistiche fuori stagione di ben 1.000.000 unità, con un aumento degli arrivi annui pari al 50 per cento e, soprattutto, con una loro distribuzione nei mesi in cui di solito gli alberghi e i ristoranti sono vuoti o chiusi e, "last but not least", nel periodo tra ottobre e maggio si avrebbe un incremento dell'occupazione "sano" pari circa 30.000.00 unità, molto probabilmente associato a un guadagno economico o comunque a un sostanziale pareggio ma a fronte di un aumento del P1L di circa 2 punti percentuali!
E basterebbe che le nostre stime fossero superate anche di poco, cioè che i turisti effettuassero una spesa superiore anche di poco a quella da noi stimata per hotel o per i ristoranti, ad esempio, che il programma diventerebbe un formidabile atout per la Regione che potrebbe riutilizzare le risorse "guadagnate" per migliorare altre poste di bilancio.
Infine, non ci è sfuggito che la nostra proposta implica un sistema di "anticipazione" di risorse da parte della Regione (come avviene nelle partite di giro pluriennali) in quanto l'effettivo introito delle compartecipazioni di IVA e accise è risaputo che avvengono con ritardo.
Ma anche in questo caso, fatto un rapido calcolo di eventuali interessi se la Regione fosse costretta ad anticipazioni bancarie, si tratterrebbe di cifre talmente ridotte che certamente non inficerebbero la validità del progetto ipotizzato in questa proposta di legge.
La proposta di legge
L'articolo 1 esprime le finalità generali della legge e definisce gli interessati dalle provvigioni che sono invece dettagliatamente previste all'articolo 2.
L'articolo 3 stabilisce le procedure tra cui, molto importante per ridurre l'impatto burocratico della norma, la previsione del rilascio di una card bancaria precaricata che il turista troverà nel punto di ingresso da lui indicato o che potrà ricevere al domicilio prima di effettuare il viaggio.
L'articolo 4 è dedicato alle procedure e al sistema dei rimborsi, mediante la creazione di una carta di credito precaricata che verrà inviata al turista al domicilio o consegnata al suo arrivo.
A questo fine si prevede espressamente l'affidamento dei controlli sulle richieste di rimborso, invero molto semplici, a una o più cooperative, preferibilmente di soggetti che hanno perso il lavoro o di giovani disoccupati.
Nell'articolo 5 si definiscono i partecipanti, che devono obbligatoriamente prevedere uno sconto del 10 per cento e, infine, all'articolo 6, la legge prevede una campagna pubblicitaria da parte della Regione per promuovere l'offerta ai potenziali interessati, prevalentemente tramite pagine di giornali sui principali quotidiani italiani e anche di quei paesi del nord Europa i cui cittadini, dato il clima nel periodo non estivo, dovrebbero essere molto attratti dalla possibilità di trascorrere qualche giorno nella nostra isola.
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TESTO DEL PROPONENTE
Art. 1
Principi1. La Regione, allo scopo di incrementare i flussi turistici nei mesi fuori dalla stagione estiva, promuove un programma che prevede il rimborso, a coloro che vengono in Sardegna in quel periodo, delle accise sul carburante e dell'IVA su alberghi e ristoranti.
2. Le agevolazioni di cui al comma 1 sono valide per tutti i cittadini che vengono in Sardegna con la loro auto o che ne noleggiano una nell'isola dal primo ottobre al trenta maggio di ogni anno.
3. Le agevolazioni di cui al comma 1 sono valide anche per coloro che utilizzano i mezzi pubblici nella misura prevista dal comma 4 dell'articolo 2.
4. Il periodo di permanenza per poter usufruire dei benefici di cui alla presente legge è di almeno sei giorni e coprire cinque notti in hotel.
5. La Regione provvede, tramite procedure pubbliche, a un'apposita convenzione con uno o più istituti di credito al fine del rilascio delle carte precaricate di cui all'articolo 3.
Art. 2
Benefici1. Ai cittadini che rivestano le caratteristiche previste dall'articolo 1 sono concessi i seguenti benefici:
a) rimborso delle accise sui carburanti acquistati nel periodo di permanenza con un quota fissa pari a 14 euro per giornata trascorsa in Sardegna;
b) rimborso di una quota dell'IVA pagata sulle spese alberghiere pari a 10 euro al giorno pro capite;
c) rimborso di una quota dell'IVA pagata sulle spese di vitto pari a 5 euro per ogni pasto consumato in un ristorante;
d) in alternativa al beneficio di cui alla lettera a), rimborso del costo sostenuto per l'uso di mezzi di trasporto pubblico nel limite di 10 euro al giorno pro capite.
Art. 3
Procedure1. La Regione istituisce, entro sessanta giorni dall'approvazione della presente legge, un'apposita sezione del proprio sito intitolato "Sardegna notax" cui, al fine dell'ottenimento dei benefici previsti dalla presente legge, il turista si iscrive.
2. Sullo stesso sito il turista che intende ottenere i benefici di cui alla presente legge acquisisce, senza costi di rilascio e di gestione, un'apposita carta precaricata, rilasciata dagli istituti bancari convenzionati con la Regione, in pezzature di differente valore.
3. Per ottenere l'emissione della carta il turista invia per via elettronica copia dei biglietti aerei o navali, dichiarando di voler utilizzare la propria auto, o il contratto di noleggio di un'auto e indicando la pezzatura della carta richiesta tra quelle disponibili.
4. La carta precaricata è ritirata a scelta del richiedente presso gli infopoint dei principali porti e aeroporti dell'isola, in tutti gli hotel e/o ristoranti convenzionati o, in alternativa la Regione invia la carta al domicilio dell'interessato.
5. La carta è utilizzabile solo per un rimborso di IVA sull'hotel e di due rimborsi di IVA nei ristoranti per giorno solare e nella misura prevista dall'articolo 2, lettere b) e c).
6. Al termine del viaggio il turista invia la carta all'ufficio indicato al momento dell'adesione o all'Infopoint presente nel punto di uscita, insieme a copia dei biglietti aerei o navali utilizzati e, eventualmente, a copia del contratto di noleggio dell'auto e ottiene il rimborso delle accise sui carburanti nella misura prevista dall'articolo 2, lettera a) o, in alternativa, ai rimborsi di cui all'articolo 2, lettera d).
7. La Regione, terminati i controlli di cui all'articolo 4, procede al rimborso entro trenta giorni dal ricevimento della richiesta.
8. La carta non è cedibile a terzi e non è sostituita in caso di smarrimento o furto.
9. Tutte le info relative al programma sono postate e periodicamente aggiornate sul sito www.sardegnanotaxcard.it.
Art. 4
Controlli1. La Regione, con deliberazione della Giunta regionale, entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, provvede a mettere a bando il servizio di controlli riservandolo a cooperative costituite da persone che hanno perso il lavoro nei tre anni precedenti o di giovani non occupati.
2. Il servizio può essere affidato a un massimo di tre diverse cooperative, localizzate rispettivamente al nord, al centro e al sud dell'isola e a cui sono affidate precise aree territoriali di riferimento, stabilite nella deliberazione di cui al comma 1.
3. Nel bando è previsto che ogni cooperativa garantisce di essere in grado di espletare i controlli di sua competenza entro trenta giorni dal ricevimento di ogni pratica di rimborso da parte dei partecipanti al programma.
4. In caso in cui i controlli non siano terminati entro i trenta giorni previsti dal comma 3, la Regione procede comunque alla liquidazione del rimborso delle spese per il carburante o per l'utilizzo dei mezzi pubblici di cui al precedente articolo 2, lettere a) o d).
Art. 5
Imprese partecipanti1. La Regione, entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, bandisce una manifestazione di interesse per hotel e ristoranti che intendono convenzionarsi al programma di cui alla presente legge.
2. Possono partecipare al programma tutti gli hotel e i ristoranti disponibili ad applicare ai turisti, che dichiarano espressamente di richiedere i benefici previsti dalla presente legge, uno sconto pari ad almeno il 10 per cento delle loro tariffe ufficiali.
3. Il programma è limitato agli hotel a 2, o a 3, o a 4 stelle e ai locali con licenza per attività di ristorazione regolarmente rilasciata e in vigore.
Art. 6
Campagna pubblicitaria1. La Regione, tramite l'Assessorato regionale del turismo, artigianato e commercio provvede ogni anno a una campagna pubblicitaria sui principali quotidiani o televisioni locali dei paesi europei che la Giunta regionale individua come "paesi bersaglio" anno per anno.
2. La campagna pubblicitaria ha come titolo "Sardegna no tax".
3. Per le necessità previste dal presente articolo, la Giunta regionale è autorizzata a spendere fino a 400.000 euro l'anno.
Art. 7
Copertura finanziaria1. Agli oneri derivanti dall'applicazione della presente legge, valutati in euro 4.000.000 annui, si fa fronte con le risorse presenti nel cap. SC06.0177 - Spese per la promozione del turismo in Sardegna (Missione 07 Programma 01).
Art. 8
Entrata in vigore1. La presente legge entra in vigore nel giorno della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS).