CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XV LEGISLATURAPROPOSTA DI LEGGE N. 307
presentata dai Consiglieri regionali
COSSA - DEDONI - CRISPONIil 22 febbraio 2016
Modifiche alla legge regionale 4 febbraio 2016, n. 2
(Riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna)***************
RELAZIONE DEI PROPONENTI
Nelle scorse settimane il Consiglio regionale della Sardegna ha approvato la legge regionale 4 febbraio 2016, n. 2, che tra le altre cose istituisce la città metropolitana di Cagliari.
Il testo presentato in origine dalla Giunta regionale non indicava i comuni che ne avrebbero fatto parte, ma solamente i criteri per l'individuazione, e lasciava ad una successiva deliberazione della Giunta regionale l'elencazione degli enti interessati. In una successiva versione del testo si faceva riferimento ad un'area ristretta e venivano elencati i comuni che ne facevano parte, sostanzialmente quelli della "prima corona" attorno a Cagliari. Un'opzione che, condivisibile o meno, aveva una sua logica.
La competente Commissione consiliare, durante l'esame del provvedimento, ha invece esteso i confini dell'area metropolitana ed ha ampliato notevolmente il numero dei comuni che ne fanno parte, senza che venisse in alcun modo spiegata la logica che ha portato a inserire o meno questo o quel comune.
Così, oggi fanno parte della città metropolitana i Comuni di Assemini, Capoterra, Elmas, Monserrato, Quartu Sant'Elena, Quartucciu, Selargius, Sestu, Decimomannu, Maracalagonis, Pula, Sarroch, Settimo San Pietro, Sinnai, Villa San Pietro, Uta.
La mancata esplicitazione delle motivazioni su cui si è basata questa scelta, i tempi le modalità di approvazione della legge e il mancato coinvolgimento delle amministrazioni hanno ovviamente causato lo sconcerto nei comuni che si sono visti inopinatamente esclusi, giacché non sono state valutate con attenzione tutte le specificità locali e le reali affinità tra comuni, lasciando insoddisfatte e deluse le comunità locali.
In particolare, è incomprensibile l'inclusione di Uta e Decimomannu e l'esclusione di San Sperate, Monastir, Ussana, Serdiana, Dolianova o Soleminis, che almeno quanto essi hanno interazioni forti di carattere sociale, economico e culturale con l'area metropolitana di Cagliari.
Un ragionamento parzialmente diverso - ma supportato da argomenti altrettanto forti - merita il Comune di Burcei, il quale per ragioni geografiche e storiche è naturalmente proiettato verso Cagliari. Esso condivide molti servizi con Sinnai e Maracalagonis, comuni i quali, tuttavia, oggi fanno parte della città metropolitana; con la conseguenza che Burcei viene oggi a trovarsi in una situazione di singolare isolamento, avendo, ai sensi della legge regionale n. 2 del 2016, come unica possibilità quella di far parte dell'unione dei comuni del Gerrei (regione con la quale non ha praticamente collegamenti viari) o del Sarrabus, i cui comuni distano decine di chilometri.
Per questi motivi, si ritiene opportuno apportare una modifica al testo della recente legge regionale, dando la possibilità ai comuni che confinano con la città metropolitana di entrare a farne parte. La presente proposta di legge prevede che quest'opzione venga esercitata attraverso una delibera del consiglio comunale approvata con una maggioranza qualificata.
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TESTO DEL PROPONENTE
Art. 1
Modifica alla legge regionale n. 2 del 20161. Dopo il comma 2 dell'articolo 17 della legge regionale 4 febbraio 2016, n. 2 (Riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna) è inserito il seguente:
"2 bis. I comuni confinanti con quelli di cui al comma 2 possono esercitare l'iniziativa per far parte dalla città metropolitana con deliberazione del consiglio comunale adottata a maggioranza dei due terzi dei consiglieri.".
Art. 2
Norma finanziaria1. Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri per il bilancio regionale.
Art. 3
Entrata in vigore1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (BURAS).