CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XV LEGISLATURAPROPOSTA DI LEGGE N. 163
presentata dai Consiglieri regionali
COSSA - DEDONI - CRISPONIil 16 dicembre 2014
Istituzione del DRV "Strade Sardegna", Dipartimento regionale per la viabilità della Sardegna, e trasferimento delle funzioni e delle competenze in materia di viabilità dallo Stato e dalle disciolte province alla Regione
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RELAZIONE DEI PROPONENTI
L'attuale rete viaria gestita in Sardegna dall'ANAS è costituita da un patrimonio la cui estensione è complessivamente di Km 2.908,666 e di questa rete viaria 1.129 Km sono stati classificati "nazionali", in base all'intesa istituzionale Stato-Regione relativa all'accordo quadro sulla viabilità statale in Sardegna, approvata con il decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 461, denominato "individuazione della rete stradale nazionale".
Ma la citata intesa istituzionale è rimasta per la Regione lettera morta e non si è mai data attuazione a quanto previsto dall'articolo 1, comma 4, lettera b) e dall'articolo 7, commi 1 e 2, della legge 15 marzo 1997, n. 59, recante "Delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni e agli enti locali per la riforma della pubblica amministrazione e per la semplificazione amministrativa" e dagli articoli 99 e 101 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, recante "Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni e agli Enti Locali".
Nessun atto concreto, secondo il dettato dell'articolo 56 del nostro statuto, ha dato luogo nemmeno all'avvio della procedura di trasferimento delle competenze in materia di viabilità dallo Stato alla Regione.
Così, dopo quindici lunghi anni, il patrimonio viario della Sardegna "non classificato nazionale", la cui estensione è misurata in 1.879,5 chilometri e funzioni e competenze relative ad esso, sono interamente rimaste entro la sfera gestionale dell'ANAS, disattendendo per intero quanto previsto dalla "legge Bassanini".
Ma l'occasione perduta è stata ancora più ampia e grave se si considera infatti che non solo non sono avvenuti il passaggio di funzioni, l'attribuzione delle competenze e il trasferimento del patrimonio, ma non abbiamo nemmeno difeso e sfruttato la nostra competenza legislativa primaria in materia di "lavori pubblici di esclusivo interesse regionale".
Tutto questo in spregio alla nostra autonomia speciale, pur sancita esplicitamente dal dettato statutario-costituzionale, in virtù della quale avremmo dovuto rivendicare nei confronti dello Stato, con assoluta determinazione, l'attribuzione dell'intero patrimonio della rete viaria statale di 2.908,666 Km, così come ha fatto la Regione autonoma del Trentino Alto Adige, facendoci quindi espropriare di un nostro rilevante diritto, esercitato vergognosamente invece nel nostro territorio dall'ANAS.
Per questa considerazione, che ancora una volta affonda le proprie ragioni sulla "dimenticanza", più o meno volontaria, delle nostre prerogative statutarie, dei principi della nostra specialità autonomistica, la presente proposta di legge regionale è basata sul disposto normativo contenuto nelle lettere e) e g) dell'articolo 3 del nostro statuto e quindi in primo luogo rivendica il nostro diritto ad essere padroni e responsabili delle nostre strade.
Perché non si dia adito ad alcun equivoco o alibi politico nell'atteggiamento dei Riformatori sardi, si è ritenuto percorrere l'iniziativa legislativa della sola proposta di legge regionale, evitando di proposito di presentare parallelamente anche una proposta di legge nazionale da parte del nostro gruppo presente in Parlamento.
Questo per un fatto che riteniamo di nostra grande coerenza nel voler porre, prima di qualsiasi atteggiamento strumentale o speculativo, la difesa ad oltranza di quanto avevano scritto nel 1948 i padri del nostro statuto speciale.
La lettura complessiva che va fatta, dentro questa nostra ottica del far politica, deve essere quindi quella che stiamo soltanto chiedendo e rivendicando ciò che è nostro, che avremmo dovuto già avere da tempo e che ancora una volta ci è stato negato da uno "Stato patrigno" e "distante" dal rispetto della nostra autonomia.
Ciò che rimane comunque incomprensibile e inaccettabile è l'atteggiamento pilatesco tenuto dall'attuale Giunta regionale nei confronti del Governo e dell'ANAS, di fronte al disastro quotidiano nel quale versa la nostra rete viaria, tanto più sconcertante se si considera che lo stato attuale delle cose paradossalmente tende proprio a favorire l'ANAS che può lucrare un "corrispettivo" del 15 per cento calcolato sull'imponibile degli importi lordi di tutti gli investimenti per la realizzazione della viabilità in Sardegna. Risorse in gran parte nostre, assegnate alla Regione e poi decurtate di una appetibile fetta per tenere in vita l'ANAS dello Stato.
In sole due regioni dello Stato non si è data attuazione alla legge Bassanini in materia di viabilità: Sardegna e Sicilia, con una sostanziale differenza, che per la Regione Sicilia l'attuale condizione gestionale ANAS è caratterizzata da molti elementi di vantaggio: una adeguata rete viaria con una estensione di oltre 4 mila chilometri per la quale sono state drenate dai bilanci dello Stato e di ANAS moltissime risorse in questo ultimo decennio e con la presenza di una efficiente rete autostradale di 372 chilometri.
Le nostre ragioni sono infatti condivise dal senso comune dei cittadini sardi che avvertono una insopportabile e non più tollerabile ingiustizia sul problema della situazione viaria in Sardegna, in primo luogo dettato dalle condizioni di insularità e mancata attuazione di una effettiva continuità territoriale, poi dal deficit infrastrutturale che ci pone ultimi nella graduatoria nazionale con un rapporto (Km viari/ superficie territoriale) quasi da terzo mondo, con appena 50 chilometri di rete ogni 100 Kmq. Si pensi che fatto 100 l'indice della dotazione fisica dell'Italia della categoria strade ed autostrade, quello della Sardegna è di appena (41,3), con sensibili scarti rispetto al mezzogiorno (70,5) al centro (105,3) al nord est (110,4) e al nord ovest dell'Italia (129, 9).
L'azienda nazionale di gestione della viabilità ANAS è presente in Sardegna con una struttura compartimentale assai complessa: con 2.907 chilometri di strade in affidamento e circa altri 300 chilometri di viabilità in corso di riclassificazione (affidamenti provvisori con ordinanze prefettizie), con 593 dipendenti (che al 31 dicembre prossimo diverranno 570, per via dell'esodo in atto) e con un costo complessivo di oltre 32 milioni di euro per il personale e 30 milioni di costi manutentivi e di gestione generale.
L'organico dell'ANAS in Sardegna è costituito da 5 dirigenti, da 25 quadri-apicali, oltre 100 funzionari tecnici e amministrativi (con inquadramenti apicali al 7° livello), 150 impiegati tecnici e amministrativi e circa 300 operatori di esercizio (capocantonieri, cantonieri e operai). Un dipendente ANAS mediamente ha un costo sensibilmente superiore a quello dei pubblici dipendenti regionali, pari infatti a circa 60 mila euro.
L'impatto della politica gestionale dell'ANAS nella realtà della nostra Regione è assai spesso traumatico e devastante e registra quasi sempre un comportamento complessivo non sintonizzato e collaborativo con la comunità locale e con l'economia regionale.
Le manutenzioni ordinarie devono essere anche occasione per sostenere lo sviluppo locale, una opportunità per far crescere occupazione ed imprese locali. Per la esecuzione del servizio del "verde integrato", a titolo esemplificativo, che è meglio conosciuto come "sfalcio dell'erba" e il cui costo è prevalente rispetto al totale dei costi manutentivi (incide infatti per circa 20 milioni di euro/anno), si osserva che le imprese affidatarie dei lavori quasi sempre hanno sede legale in un'altra regione quando invece avrebbero potuto, dentro procedure di assoluta regolarità, favorire l'affidamento alle imprese locali, risparmiando e ottenendo risultati più efficaci e maggiormente certificabili.
Ma la percezione negativa più diretta che traggono i cittadini sardi è quella dei progetti delle nuove opere che subiscono un'interminabile sequenza di verifiche e impiegano tempi biblici per poter dar luogo all'inizio dei lavori ed essere attuati e dei tempi infiniti richiesti per la esecuzione dei lavori una volta appaltati.
Il simbolo del fallimento è sotto gli occhi di tutti ed è costituito dagli interminabili lavori nei cantieri sulla strada statale n. 131, così come sulla strada statale n. 195 e sulla strada statale n. 125. Basta vedere, relativamente alla viabilità minore, quanto sta accadendo per la esecuzione dei lavori di ripristino dopo l'alluvione del 18 novembre 2013.
L'obiettivo prioritario della presente proposta di legge è quello di giungere ad una gestione dinamica dei cantieri sulla viabilità in Sardegna con un unico soggetto responsabile di tutte le fasi progettuali, realizzative e manutentive, dentro la convinzione e consapevolezza che le strade sono nostre e nostra è la responsabilità di ciò che deve essere fatto per garantire la loro percorribilità.
Mentre la considerazione più rilevante che va fatta è che si tratta di una riforma complessiva di portata straordinaria che non porterà ad alcun aggravio di spesa per la Regione, ma ad una ottimizzazione delle risorse che saranno rese disponibili, conseguendo una elevata efficienza e qualità dei servizi sulla viabilità regionale.
Con la presente proposta di legge si intende istituire un Dipartimento regionale per la viabilità, denominato "Strade Sardegna", incardinato presso l'Assessorato regionale dei lavori pubblici e dotato di autonomia funzionale, attraverso l'istituzione organizzativa di una apposita direzione generale.
Il dipartimento avrà una organizzazione molto snella improntata ad accelerare e abbattere le molteplici e ripetitive procedure amministrative, che assai spesso sono origine di forti rallentamenti nella realizzazione degli interventi, quasi sempre caratterizzati da "massima urgenza".
All'interno del dipartimento è prevista l'istituzione di un Comitato tecnico di gestione presieduto dal direttore generale e costituito complessivamente da soli cinque membri, tutti dirigenti tecnici in rappresentanza della Presidenza della Regione e degli Assessorati regionali degli enti locali, finanze e urbanistica, della difesa dell'ambiente e dei trasporti e che avrà il compito di studiare, progettare, proporre ed approvare tecnicamente gli interventi la cui programmazione è contenuta nel Piano triennale della viabilità (PTV).
Il Piano triennale della viabilità è approvato ogni tre anni dal Consiglio regionale della Sardegna e verrà, invece, adeguato e aggiornato annualmente, entro i primi trenta giorni dell'anno solare di riferimento, con delibera di Giunta regionale, proposta dall'Assessore regionale dei lavori pubblici, previo parere obbligatorio della Commissione regionale dei lavori pubblici.
Il dipartimento avrà anche una articolazione territoriale nelle sedi già esistenti degli uffici periferici del Genio civile, con funzioni di coordinamento ed esecuzione degli interventi manutentivi e di gestione ordinaria, con a capo un responsabile di settore.
La rete di viabilità sarda, la cui gestione sarà affidata al Dipartimento della viabilità sarda, che complessivamente avrà una estensione di circa 9.000 chilometri (3.000 di provenienza ANAS e 6.000 di provenienza ex province) sarà classificata in tre diverse tipologie:
- strada regionale di classe 1: costituita dall'intera rete viaria attualmente classificata rete stradale nazionale la cui estensione è complessivamente di 1.029 chilometri;
- strade regionali di classe 2: costituita dall'intera rete viaria ancora oggi in gestione ANAS, ma che fin dal 1999 avrebbe dovuto essere affidata alla competenza della Regione, in attuazione del decreto legislativo n. 112 del 1999, la cui estensione è di 1.879,5 chilometri;
- strade regionali di classe 3: costituita dall'attuale rete viaria provinciale la cui estensione è di oltre 6.000 chilometri; molti dei tracciati delle attuali strade provinciali si sovrappongono a più province e una gestione regionale consentirà una razionalizzazione e ottimizzazione degli interventi.Il comitato tecnico regionale avrà il compito anche di redigere una nuova classificazione regionale della viabilità, in uniformità e rispetto delle vigenti norme sugli standard e caratteristiche per la classificazione viaria prevista dal Codice della strada, entro i primi 90 giorni dalla entrata in vigore della legge.
Entro i primi sessanta giorni dall'entrata in vigore della legge sarà approvato l'accordo di programma Stato-Regione che, ai sensi dell'articolo 56 dello Statuto speciale per la Sardegna, individuerà il patrimonio viario e ogni bene accessorio connesso, costituito dall'attuale rete viaria nazionale, la cui estensione è misurata in 1.129 chilometri e dalla rete viaria regionale, la cui proprietà e gestione non è mai stata trasferita alla Regione in attuazione del decreto legislativo n. 112 del 1999 e del decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 461, ma risulta ancora di proprietà dello Stato e affidata alla competenza gestionale dell'ANAS. L'estensione di questa rete viaria regionale è misurata attualmente in 1.879,5 chilometri.
Lo stesso accordo Stato-Regione stabilirà i criteri di assegnazione del patrimonio viario e le risorse finanziarie, umane, strumentali e organizzative necessarie e connesse all'effettivo esercizio delle funzioni e competenze da parte della Regione.
Entro lo stesso termine dei primi novanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, con deliberazione della Giunta regionale, su proposta dell'Assessore regionale dei lavori pubblici, congiuntamente al parere dell'Assessore regionale degli enti locali, finanze ed urbanistica, sono stabiliti i criteri per la determinazione dei beni e delle risorse finanziarie, umane, strumentali e organizzative connesse all'esercizio delle funzioni e competenze stesse del Dipartimento regionale della viabilità e al loro conseguente trasferimento dallo Stato e dall'ANAS e dalle province.
Detta deliberazione determina inoltre gli atti di indirizzo per la razionalizzazione in capo al Dipartimento "Strade Sardegna" delle risorse strumentali, logistiche e patrimoniali assegnate.
Il trasferimento del personale avverrà con procedura di evidenza pubblica e con assoluta trasparenza, tesa a garantire la consultazione delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative. Entro sei mesi dall'entrata in vigore della presente legge, ai fini della ridefinizione degli organici e della distribuzione del personale, è definito, mediante apposite intese, un eventuale processo di mobilità interno ed esterno, anche rivolto al personale regionale.
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TESTO DEL PROPONENTE
Art. 1
Trasferimento nella competenza regionale del patrimonio viario nazionale ed ex nazionale1. Ai sensi dell'articolo 3, lettere e) e g) dello Statuto speciale della Sardegna e in attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998, n.112 (Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59), nonché ai sensi del modificato articolo 117 del titolo V della Costituzione, è trasferita al demanio della Regione l'intera rete viaria già appartenente al demanio statale, a norma dell'articolo 822 del Codice civile, compresa la rete stradale dichiarata di interesse nazionale con il decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 461 (Individuazione della rete autostradale e stradale nazionale, a norma dell'articolo 98, comma 2, del D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 112), così come individuata nella tabella allegata alla presente legge, che ne costituisce parte integrante.
2. Il trasferimento di cui al comma 1 decorre dall'entrata in vigore della presente legge, contestualmente all'effettivo trasferimento delle risorse finanziarie, umane, strumentali e organizzative, e deve essere approvato, ai sensi dell'articolo 56 dello Statuto della Sardegna, entro i successivi novanta giorni.
3. Nell'accordo di cui al comma 2, approvato preliminarmente in sede di Commissione paritetica Stato-Regione, sono stabilite le modalità e le procedure di individuazione del personale da trasferire dallo Stato e dall'ANAS alla Regione nonché le risorse necessarie misurate in funzione del valore medio rivalutato dei costi sostenuti nell'ultimo triennio.
Art. 2
Trasferimento nella competenza regionale del patrimonio viario provinciale1. In attuazione dell'esito elettorale riportato dai quesiti referendari regionali, svoltisi in Sardegna il 6 maggio 2012, che hanno sancito la volontà dei cittadini sardi di abolire tutte le province della Sardegna e in attuazione della legge regionale 26 maggio 2012, n. 11 (Norme sul riordino generale delle autonomie locali e modifiche alla legge regionale n. 10 del 2011), e della legge regionale 28 giugno 2013, n. 15 (Disposizioni transitorie in materia di riordino delle province), nonché della proposta di legge costituzionale di modifica dell'articolo 43 del Statuto speciale per la Sardegna, approvata dal Consiglio regionale della Sardegna in data 24 settembre 2013, tutti i compiti e le funzioni in materia di viabilità regionale e l'intero patrimonio della rete viaria classificata attualmente provinciale, sono trasferiti alla Regione, a decorrere dall'entrata in vigore della presente legge.
Art. 3
Programma triennale di viabilità (PTV)1. Il Consiglio regionale approva, su proposta della Giunta regionale e previo parere vincolante della competente Commissione consiliare, il Programma triennale di viabilità (PTV) sulle strade regionali, con il quale vengono ripartite le risorse destinate agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e alle nuove opere da realizzare, fissando altresì il termine per la redazione dei progetti e per l'esecuzione delle opere. Il PTV viene aggiornato annualmente, entro il 31 gennaio, con deliberazione della Giunta regionale, previo parere vincolante della competente Commissione consiliare.
2. Per la predisposizione e l'approvazione dei progetti definitivi relativi alla costruzione di nuove strade regionali, o di interventi sulla viabilità che comunque comportino variazione degli strumenti urbanistici vigenti, si provvede con apposito accordo di programma promosso dalla Regione. Tale accordo disciplina anche le modalità ed i tempi di realizzazione dell'opera, in coerenza con il PTV di cui al comma 1. L'approvazione dell'accordo di programma costituisce dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità ed urgenza dei lavori.
Art. 4
Dipartimento regionale per la viabilità - DRV "Strade Sardegna"1. A modifica di quanto previsto dall'articolo 13 della legge regionale 13 novembre 1998, n. 31 (Disciplina del personale regionale e dell'organizzazione degli uffici della Regione), e successive modificazioni, sulle strutture e organizzazione funzionale degli uffici regionali della Regione autonoma della Sardegna, è istituito, all'interno dell'organizzazione dell'Assessorato regionale dei lavori pubblici, con autonomia funzionale e con a capo un direttore generale, un Dipartimento regionale per la viabilità, denominato "Strade Sardegna" che opera secondo il modulo del "in house providing", al quale sono affidate le seguenti competenze:
a) riqualificazione, gestione, valorizzazione e sviluppo della dotazione infrastrutturale viaria della Sardegna e dei beni strumentali mobili ed immobili ad essa connessi;
b) valorizzazione, gestione, alienazione e manutenzione del patrimonio immobiliare regionale e di altri enti pubblici e amministrazioni nel rispetto di requisiti e finalità proprie dei beni pubblici;
c) svolgimento dell'intera attività del dipartimento nell'ambito degli indirizzi programmatici e strategici contenuti nel Programma triennale di viabilità, di cui all'articolo 3;
d) servizi di committenza a favore di amministrazioni aggiudicatrici;
e) favorire lo start up ed accelerare la realizzazione di nuovi progetti di opere viarie e infrastrutture pubbliche, nonché la conservazione, il miglioramento e l'incremento delle opere viarie e dei beni infrastrutturali esistenti, compresa la valorizzazione delle ulteriori opportunità di sviluppo che essi consentono;
f) svolgere il compito di soggetto aggiudicatore, ai sensi delle norme vigenti sugli appalti, regionali, nazionali e comunitarie, nonché servizi di committenza e di supporto a favore di amministrazioni aggiudicatrici, operando, ai sensi del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 (Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE), e successive modificazioni, anche in qualità di centrale di committenza e di supporto a favore di amministrazioni aggiudicatrici.
Art. 5
Articolazione territoriale del DRV1. L'organizzazione del DRV è quella di una struttura centrale con sede presso l'Assessorato regionale dei lavori pubblici e di articolazioni territoriali con sedi presso gli uffici periferici del Genio civile dell'Assessorato regionale dei lavori pubblici, al fine di garantire il controllo, la sicurezza e l'esecuzione delle azioni di pronto intervento e della adeguata gestione manutentiva della rete viaria regionale.
Art. 6
Comitato tecnico di gestione1. È istituito, con decreto dell'Assessore regionale dei lavori pubblici, il Comitato tecnico di gestione (CTG) composto dal direttore generale del Dipartimento regionale per la viabilità, che lo presiede, e da quattro dirigenti regionali in rappresentanza rispettivamente della Presidenza della Regione, degli Assessorati regionali della difesa dell'ambiente, dei trasporti e degli enti locali, finanze e urbanistica.
2. Il comitato tecnico di gestione assolve, tra le altre competenze e nel rispetto dell'apposito regolamento approvato con decreto dell'Assessore regionale dei lavori pubblici entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, alle seguenti funzioni:
a) monitoraggio, sorveglianza e controllo delle procedure attuative e di esecuzione del PTV ed accertamento degli obiettivi, del rispetto dei cronoprogrammi di attuazione e della qualità e dell'efficacia degli interventi;
b) fornire indirizzi, criteri e metodi per lo studio e la progettazione degli interventi e l'elaborazione dei singoli piani di attuazione del PTV;
c) riclassificazione dell'intera rete viaria regionale;
d) approvazione tecnica dei progetti preliminari, definitivi ed esecutivi della rete viaria e convocazione, coordinamento e partecipazione alle conferenze dei servizi in sede tecnica;
e) confronto e consultazione in materia di integrazione strategica ed operativa con gli altri strumenti di programmazione territoriale e di regolamentazione urbanistica e paesaggistica;
f) selezione delle operazioni in conformità ai criteri applicabili all'attuazione del PTV e verifica del rispetto delle normative vigenti;
g) elaborazione di un sistema informatizzato per la registrazione e conservazione dei dati relativi a ciascuna operazione.
Art. 7
Norma finanziaria1. L'Amministrazione regionale provvede all'attuazione della presente legge senza far derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza regionale nell'ambito delle risorse già destinate agli interventi sulla viabilità regionale e provinciale di cui alla legge regionale del bilancio della Regione per gli anni 2014-2016 e a quelle corrispondenti dei bilanci per gli anni successivi.
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denominazione
km
SS. 125 - ORIENTALE SARDA
265,29
SS. 125 DIR - ORIENTALE SARDA
4,544
SS. 125 VAR
84,185
SS. 126 - SUD OCCIDENTALE SARDA
110,623
SS. 126 DIR - SUD OCCIDENTALE SARDA
8,745
SS. 127 - SETTENTRIONALE SARDA
120,887
SS. 127 BIS - SETTENTRIONALE SARDA
36,019
SS. 128 - CENTRALE SARDA
164,494
SS. 128 BIS - CENTRALE SARDA
85,28
SS. 129 - TRASVERSALE SARDA
86,98
SS. 129 BIS - TRASVERSALE SARDA
31,005
SS. 130 - IGLESIENTE
52,83
SS. 130 DIR - IGLESIENTE
10,378
SS. 131 - CARLO FELICE
224,343
SS. 131 BIS - CARLO FELICE
37,018
SS. 131 DIR - CARLO FELICE
3,515
SS. 131 - DIR /CENTR- NUORESE
144
SS. 132 - DI OZ1ERI
36,596
SS. 133 - DI PALAU
47,343
SS. 133 BIS - DI PALAU
17,434
SS. 134 - DI CASTELSARDO
24,908
SS. 195 - SULCITANA
97,953
SS. 195 - RACCORDO VIA SAN PAOLO
4,827
SS. 196 - DI VILLACIDRO
42,596
SS. 196 DIR - DI VILLACIDRO
12,446
SS. 197 - DI SAN GAVINO E DEL FLUMINI
56,916
SS. 198 - DI SEUI E LANUSEI
110,345
SS. 199 - DI MONTI
16,7
SS. 200 - DELL'ANGLONA
27,259
SS. 291 - DELLA NURRA
18,897
SS. 291 DIR - DEL CALIK
4,071
SS. 291 VAR - DELLA NURRA
23,753
SS. 291 VAR/A - DELLA NURRA
1,642
SS. 292 - NORD OCCIDENTALE SARDA
131,584
SS. 292 DIR - NORD OCCIDENTALE SARDA
12,64
SS. 293 - DI GIBA
66,772
SS. 295 - DI ARITZO
31,066
SS. 387 - DEL GERREI
89,96
SS. 388 - DEL TIRSO E DEL MANDROLISAI
58,429
SS. 389 - DI BUDDUSÒ E DEL CORREBOI
105,451
SS. 389 DIR/A - DI BUDDUSÒ E DEL CORREBOI
10,844
SS. 389 DIR/B - DI BUDDUSÒ E DEL CORREBOI
16,974
SS. 389 VAR - NUORO-LANUSEI
50,64
SS. 390 - DI BARISARDO
14,874
SS. 391 - DI ELMAS
0,757
SS. 392 - DEL LAGO COGHINAS
30,55
SS. 427 - DELLA GALLURA CENTRALE
34,87
SS. 442 - DI LACONI E DI URAS
44,237
SS. 466 - DI SIBIOLA
10,523
SS. 537 - DI GHILARZA
9,501
SS. 547- DI GUASILA
26,301
SS. 554 - CAGLIARITANA
29,142
SS. 597 - DEL LOGUDORO
84,944
SS. 672 - SASSARI-TEMPIO
34,697
NSA - 167 - DI ITTIRI
2,302
NSA 319 - DI MONTI
3,651
NSA 325 - SCALA RUIA - TEMPIO
5,933
NSA 371 - EX SS. 125 CAGLIARI QUARTU SANT'ELENA
0,991
NSA 372 - EX SS. N. 130 -VARIANTE DI MUSEI
3,111
2.924,566