CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XV LEGISLATURA

PROPOSTA DI LEGGE N. 82

presentata dai Consiglieri regionali
OPPI - RUBIU

il 24 luglio 2014

Istituzione dell'Osservatorio sulle aree costiere della Sardegna
e altre disposizioni concernenti la Conservatoria delle coste e l'ambiente

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RELAZIONE DEI PROPONENTI

L'attuale attività di osservazione e monitoraggio sulle zone costiere viene svolta da molteplici soggetti istituzionali, all'interno di un articolato quadro di competenze. Al fine di definire un quadro regionale comune di conoscenze sullo stato e l'evoluzione delle aree costiere regionali, quale strumento di supporto all'implementazione del Protocollo internazionale della gestione integrata delle zone costiere (ICZM Protocol) il comma 1 dell'articolo 1 prevede di istituire l'Osservatorio regionale sulle aree costiere della Sardegna. Tra gli strumenti per la gestione integrata delle zone costiere, infatti, all'articolo 16 il Protocollo GIZC disciplina i meccanismi e le reti di monitoraggio e osservazione disponendo che "1. Le parti utilizzano e rafforzano gli opportuni meccanismi di monitoraggio e osservazione esistenti o, se necessario, istituiscono nuovi meccanismi. Inoltre esse elaborano e mantengono regolarmente aggiornati inventari nazionali delle zone costiere che comprendano, per quanto possibile, informazioni riguardanti le risorse e le attività, le istituzioni, la normativa e gli strumenti di pianificazione che possono interessare le zone costiere. 2. Al fine di promuovere lo scambio di esperienze scientifiche, dati e buone pratiche, le parti partecipano, al livello amministrativo e scientifico adeguato, a una rete delle zone costiere del Mediterraneo, in collaborazione con l'organizzazione. 3. Al fine di agevolare l'osservazione regolare dello stato e dell'evoluzione delle zone costiere, le parti definiscono di comune accordo un formato e un procedimento di riferimento per la raccolta dei dati destinati agli inventari nazionali. 4. Le parti prendono tutte le disposizioni necessarie per garantire l'accesso del pubblico alle informazioni provenienti dai meccanismi e dalle reti di monitoraggio e osservazione.".

L'Osservatorio intende colmare l'assenza di un sistema regionale d'osservazione, interpretazione e comunicazione dei fenomeni evolutivi in ambito marino-costiero e assicurare il collegamento e l'integrazione fra le conoscenze provenienti dai vari organi tecnico-specialistici esistenti all'interno della Regione autonoma della Sardegna, avendo come oggetto privilegiato d'osservazione le coste della Sardegna, dal punto di vista della gestione integrata e dello sviluppo sostenibile.

Si ritiene di istituire l'Osservatorio presso l'Agenzia conservatoria delle coste in quanto la legge regionale n. 2 del 29 maggio 2007, all'articolo 16, ha conferito al citato ente regionale le funzioni di coordinamento delle iniziative regionali in materia di gestione integrata delle zone costiere e i compiti relativi all'elaborazione degli indirizzi e dei criteri di cui all'articolo 43, comma 1, lettera a) della legge regionale n. 9 del 2006 relativamente alla definizione dei criteri generali degli interventi in materia di protezione e osservazione delle zone costiere.

L'Osservatorio sarà anzitutto uno strumento conoscitivo per supportare decisioni di pianificazione e programmazione regionale in un'ottica di gestione integrata e di sviluppo sostenibile. L'Osservatorio rileva, raccoglie ed elabora i dati concernenti le caratteristiche e le trasformazioni che interessano le aree costiere garantendo:
- la valutazione degli elementi connessi ai sistemi idrologici, geomorfologici, climatici, ecologici, socio-economici e culturali, in modo da non superare la capacità di carico delle zone costiere e da prevenire gli effetti negativi legati agli eventi naturali;
- l'applicazione dell'approccio eco-sistemico alla pianificazione e alla gestione integrata delle zone costiere, in modo da assicurarne lo sviluppo sostenibile;
- la definizione, il popolamento, l'interpretazione e la diffusione di alcuni indicatori complessi per la misura della resilienza/adattabilità dei sistemi costieri nel rapporto con alcuni fattori di pressione "sistemici";
- messa a punto di un'architettura metodologico-concettuale e operativa, atta a garantire un coordinamento istituzionale intersettoriale dei vari servizi amministrativi e autorità regionali e locali competenti per le zone costiere.

Gli obiettivi specifici dell'Osservatorio sono:
- perseguire la piena applicazione dei principi della Gestione integrata delle aree costiere in Sardegna in applicazione dei dettami del Protocollo internazionale ICZM;
- coordinare, sotto un unico sistema tecnico, insiemi di dati esistenti e crearne di nuovi, superando l'approccio settoriale degli osservatori tradizionali;
- stilare e pubblicare relazioni periodiche sullo stato e sull'evoluzione delle aree costiere in Sardegna;
- attirare l'attenzione delle istituzioni, come del vasto pubblico, ai fenomeni/processi di trasformazione delle aree costiere ed eventualmente offrirne una chiave interpretativa;
- assicurare il raccordo e l'integrazione funzionale dei diversi soggetti operativi che, a livello regionale e locale, svolgono attività conoscitive e di monitoraggio delle aree costiere;
- realizzare la governance istituzionale coinvolgendo una serie di soggetti attualmente esclusi nella rilevazione e costruzione delle basi di dati;
- assistere la pianificazione, programmazione e progettazione sulle aree costiere, tenendo presente le finalità di protezione e salvaguardia;
- fornire un costante supporto conoscitivo all'attività di rilascio delle concessioni demaniali;
- valutare l'andamento e le trasformazioni della linea di costa attraverso l'analisi di immagini satellitari.
- favorire l'incontro tra la comunità scientifica, le istituzioni e l'opinione pubblica sul tema della gestione integrata delle aree costiere.

La proposta, inoltre, contiene una serie di disposizioni relative alla stessa Conservatoria.

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TESTO DEL PROPONENTE

 

Art. 1
Istituzione dell'Osservatorio
sulle aree costiere della Sardegna

1. Allo scopo di esercitare le attività conoscitive e le funzioni tecniche e operative finalizzate alla gestione integrata e alla programmazione degli interventi di difesa, tutela, valorizzazione e razionale utilizzazione delle aree costiere regionali, è istituito, presso l'Agenzia regionale conservatoria delle coste, l'Osservatorio sulle aree costiere della Sardegna.

2. L'Osservatorio sulle aree costiere della Sardegna svolge le seguenti attività:
a) costituzione e aggiornamento di un quadro conoscitivo unitario e organico relativo alle caratteristiche fisico-ambientali, insediative e infrastrutturali dei sistemi costieri, all'uso del suolo, alle attività economiche, alle pressioni in atto, allo stato ambientale dei sistemi costieri e alle condizioni di rischio naturali (erosione della costa, esondazione dei corsi d'acqua e altri rischi naturali) o derivanti da attività antropiche, ai sistemi di monitoraggio del suolo e delle acque, alle dinamiche evolutive dei litorali e ai fattori influenti, agli interventi di difesa e salvaguardia delle aree costiere, agli strumenti di programmazione economica, di sviluppo territoriale e urbanistico, di tutela degli ambienti naturali, di pianificazione e gestione del suolo e delle acque, al quadro normativo comunitario, nazionale e regionale;
b) predisposizione di relazioni tecniche e informative e di documenti di supporto alla programmazione e alla pianificazione;
c) assistenza tecnica a tutte le iniziative in materia di gestione integrata delle zone costiere poste in essere dall'Amministrazione regionale, dagli enti locali e dagli organismi di gestione di aree protette o di altre aree e siti di interesse comunitario.

3. L'Osservatorio sulle aree costiere provvede all'organizzazione e alla gestione unitaria, nonché alla sintesi e alla rappresentazione dei dati inerenti le aree costiere della Sardegna, provenienti dal sistema informativo regionale, in particolare dal SIRA (Sistema informativo territoriale ambientale) e dal SITR (Sistema informativo territoriale). L'Osservatorio procede, altresì, all'acquisizione dei dati rinvenienti da attività di monitoraggio, da studi e di ogni altro dato conoscitivo, inerenti gli ambienti costieri regionali disponibili presso le strutture regionali, gli enti locali, agenzie, istituzioni scientifiche.

4. L'Osservatorio redige specifici rapporti da trasmettere alla Giunta regionale, agli assessorati regionali, agli enti locali e a tutti i soggetti interessati e pubblica ogni anno un rapporto relativo allo stato delle aree costiere della Sardegna, per una sua diffusione al grande pubblico.

5. Per il funzionamento, l'Osservatorio si avvale della struttura dell'Agenzia regionale Conservatoria delle coste, previa definizione della dotazione organica adeguata. Gli oneri derivanti dall'applicazione del presente articolo sono valutati in euro 1.000.000 annui (UPB 504.04.001 - cap. SC04.1022).

 

Art. 2
Protocollo della gestione integrata
delle zone costiere

1. La Regione al fine di promuovere la tutela, la valorizzazione, la gestione integrata delle zone costiere ispira la propria azione ai principi fissati dalla Commissione europea e in particolare al Protocollo sulla gestione integrata delle zone costiere (GIZC), del Programma ambiente delle nazioni unite (UNEP), entrato in vigore in data 24 marzo 2011, valido per tutti i Paesi del Mediterraneo.

2. Le attività di diffusione dei principi della gestione integrata delle aree costiere e del Protocollo GIZC sono affidate all'Agenzia conservatoria delle coste nell'ambito delle sue competenze.

3. All'articolo 16, nei commi 5, 8 e 9 della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione – legge finanziaria 2007) le parole "direttore esecutivo" sono sostituite da quelle "direttore generale".

4. Entro novanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, con deliberazione della Giunta regionale, adottata su proposta dell'Assessore regionale della difesa dell'ambiente, previa acquisizione del parere espresso dalla competente Commissione consiliare, è approvata una revisione organica dello statuto dell'Agenzia Conservatoria delle coste, in conformità alla presente disposizione.

 

Art. 3
Fari e torri costiere

1. Per interventi di messa in sicurezza degli immobili affidati alla gestione della Conservatoria delle coste con la deliberazione della Giunta regionale n. 52/36 del 23 dicembre 2011, costituiti da fari, semafori e torri costiere, è autorizzata la spesa di euro 1.500.000 per le annualità 2014 e 2015 (UPB SO4.04.002 - cap. SC04.1030).

 

Art. 4
Interventi a tutela delle specie endemiche
di importanza comunitaria

1. Per assicurare la salvaguardia dei riproduttori autoctoni di Trota macrostigma, presenti nell'impianto ittico di Sadali e attuare gli interventi di rinforzo e ripristino, ai sensi dell'articolo 12, comma 2, del decreto del presidente della repubblica 8 settembre 1997, n. 357 (Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche), finalizzati a scongiurare l'estinzione delle popolazioni relitte ancora presenti nei corsi d'acqua della Sardegna è autorizzata la spesa di euro 50.000 per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016 quale contributo finanziario al comune di Sadali.

2. In attuazione della Strategia nazionale per la biodiversità, l'Assessorato regionale della difesa dell'ambiente individua le aree idonee per il conseguimento dell'obiettivo di cui al comma 1, promuovendo il coordinamento degli interventi in collaborazione con gli enti competenti in materia di gestione e ricerca ittiofaunistica.

3. Gli oneri derivanti dall'applicazione della presente norma, valutati in euro 50.000 per l'anno 2014, euro 50.000 per l'anno 2015 ed euro 50.000 per l'anno 2016, fanno carico all'UPB SO4.08.001 del bilancio regionale per gli stessi anni.