CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XV LEGISLATURAPROPOSTA DI LEGGE N. 35
presentata dal Consigliere regionale
ARBAUil 19 maggio 2014
Misure a sostegno dei comuni e delle piccole attività commerciali che si associano in centri commerciali naturali
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RELAZIONE DEL PROPONENTE
Da troppi anni ormai le medio/piccole attività commerciali vedono le proprie serrande abbassarsi in maniera definitiva e ogni nuovo anno comporta irreversibilmente un ulteriore incremento negativo: i dati elaborati dalle associazioni di categoria segnalano anche per il 2013 un numero maggiore di attività commerciali che hanno chiuso, rispetto a quelle che hanno aperto. La differenza tra natalità e mortalità d'impresa produce un decremento di oltre 2.600 attività commerciali, superiore al già drammatico risultato del 2012, quando avevano chiuso 2.200 imprese. Solo le 2.600 imprese che hanno cessato l'attività lo scorso anno hanno lasciato a casa 4.800 persone, sia piccoli imprenditori che dipendenti, ma le "croci economiche" potrebbero essere molte di più, perché anche la cancellazione di un'impresa dai registri della Camera di commercio ha un costo che per molti esercenti è diventato insostenibile.
La presente proposta di legge nasce per dare una risposta, e quindi fornire un argine, all'inarrestabile agonia delle attività commerciali tradizionali, l'evoluzione delle vecchie botteghe, settore fondamentale, non solo dal punto di vista meramente economico, ma soprattutto perché parte integrante e caratterizzante, patrimonio identitario delle nostre città e paesi, attività che si sono trovate a dover subire, e tentare di sopravvivere, prima al proliferare dei grandi centri commerciali e, successivamente, anche alla crisi economica.
Le piccole e medie botteghe sono spesso gli unici centri di aggregazione sociale che tengono in un'epoca di disgregazione e solitudine. Sono il baluardo della società fondata sulla persona. Non è retorica in salsa politica, ma il tentativo di comunicare alla nostra nazione che riusciamo a battere la crisi e le difficoltà se pensiamo come società, se siamo solidali con i nostri negozi di vicinato che ci danno un servizio per trecentosessantacinque giorni all'anno e che da sempre sono solidali con tutti noi.
La realizzazione dei centri commerciali naturali, se accompagnata da una necessaria riqualificazione urbana e predisposizione di servizi di supporto, può, come confermato e sostenuto da studi e valutazioni espresse dalle associazioni di categoria, rappresentare uno strumento valido a porre un freno alla moria dei piccoli e medio/piccoli esercizi commerciali, moria che porta con sé un crescente degrado e conseguente perdita della capacità di attrazione turistica, ma anche abitativa, per strade, quartieri e soprattutto centri storici delle nostre città e paesi.
Data la drammatica ristrettezza dei fondi regionali, il proponente ha ritenuto necessario individuare i relativi finanziamenti a valere sul Fondo europeo di sviluppo regionale, in riferimento alle norme comunitarie che stabiliscono priorità per le aree urbane di Cagliari, Sassari e Olbia ma che possono essere programmati con ulteriori risorse per tutti i trecentosettantasette comuni della Sardegna.
Pertanto, l'articolo 1 prevede di inserire l'impegno delle risorse necessarie, valutate in 10 milioni annui per le annualità 2014/2017 sul Fondo europeo di sviluppo regionale - Programmazione 2014/2020, ai sensi del regolamento CE n. 1301/2013, del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, Capo II, articolo 7 (Sviluppo urbano sostenibile), comma 4.
Il successivo articolo 2 stabilisce altresì che, oltre agli incentivi previsti dall'articolo 5 della legge regionale 21 maggio 2002, n. 9, si aggiunga, per i piccoli imprenditori che costituiscono i centri commerciali naturali, un contributo in conto capitale per coprire i costi derivanti dal pagamento delle imposte comunali.
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TESTO DEL PROPONENTE
Art. 1
Interventi a favore dei comuni per lo sviluppo dei centri commerciali naturali1. Per gli anni 2014-2017, a valere sul Programma operativo regionale - Fondo europeo di sviluppo regionale - Programmazione 2014/2020, ai sensi del regolamento n. 1301/2013, del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013, relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e a disposizioni specifiche concernenti l'obiettivo "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione" e che abroga il regolamento (CE) n. 1080/2006, capo II, articolo 7 (Sviluppo urbano sostenibile), comma 4, una quota non inferiore al 20 per cento dello stanziamento è riservata ai comuni per la realizzazione di progetti di riqualificazione urbana dei siti in cui insistono i centri commerciali naturali, di cui all'articolo 38 della legge regionale 18 maggio 2006, n. 5 (Disciplina generale delle attività commerciali).
2. Nell'attribuzione della quota di cui al comma 1 hanno priorità i comuni che, d'intesa con i titolari dei centri commerciali naturali, prevedano, nei progetti di riqualificazione, opere di supporto agli stessi.
3. Le spese previste per l'attuazione del presente articolo sono valutate in euro 10.000.000 annui.
Art. 2
Modifiche alla legge regionale n. 9 del 20021. Dopo il comma 2 dell'articolo 5 della legge regionale 21 maggio 2002, n. 9 (Agevolazioni contributive alle imprese nel comparto del commercio), è aggiunto il seguente:
"2 bis. A favore delle imprese associate in centro commerciale naturale, è previsto un contributo in conto capitale per coprire i costi derivanti dal pagamento delle imposte comunali.".